Si stanno svolgendo nel Valdarno Superiore in Toscana, presso i comuni di Loro Ciuffenna, Terranuova Bracciolini e Cavriglia della provincia di Arezzo, una serie eventi nel ventennale della scomparsa dello scultore e pittore Venturino Venturi (Loro Ciuffenna, 8 aprile 1918 - Terranuova Bracciolini, 28 gennaio 2002).
Tratto comune degli eventi espositivi è l’impegno civile dell’artista e il ricordo delle ferite degli anni della guerra e della Resistenza, esemplificato nel Murale di Castelnuovo dei Sabbioni da lui creato in memoria delle vittime della strage nazifascista del 4 luglio del 1944 e restaurato di recente.
Partendo dall’attività di Venturi come grafico l’Archivio e Museo a lui intitolato a Loro Ciuffenna ha allestito una mostra dal titolo…vedere il giorno e la notte. I manifesti “ricorrenti” del Consiglio e della Giunta regionale della Toscana, 1973-1995.
L’esposizione si propone di illustrare la felice stagione di collaborazione tra la grafica e la Regione Toscana. Dopo la nascita nel 1970 della Regione come ente autonomo in Toscana, sia la Giunta che il Consiglio, si affidano al manifesto come strumento principe per la comunicazione istituzionale. Il manifesto, la sua capillare affissione sui muri delle città, diventa il mezzo per la condivisione dei valori civili presenti nello Statuto regionale, principi fondati sui valori della Resistenza di cui la Regione si sente erede.
Dagli anni Settanta sino a tutti i Novanta la Regione Toscana ha commissionato ed editato manifesti murali in occasione delle ricorrenze civili – 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno – affidando ai manifesti il commento visivo dei momenti fondamentali del cammino civile della comunità, con il primario obiettivo di costruirne passo dopo passo consapevolezza civile ed etica.
I manifesti furono commissionati a grafici di altissimo profilo e ad artisti di rilievo nazionale, tra le firme principali Andrea Rauch, Leonardo Mattioli, Roberto Barni, Andrea Miola, Umberto Buscioni e Venturino Venturi, quest’ultimo realizzò il manifesto in occasione del 2 giugno 1988.
La maggior parte dei manifesti esposti provengono dall’Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana. Già da tempo infatti l’Archivio del Consiglio sta attuando una campagna di censimento e preservazione del proprio materiale grafico composto da manifesti, locandine e litografie. Ci sono i manifesti commissionati direttamente dalla Regione, come quelli presenti nella mostra, o per altri eventi, come l’8 marzo, o eventi particolari come l’assassinio di Aldo Moro (anch’esso ora in mostra). Ma ci sono anche i manifesti prodotti da altri soggetti, Comuni e associazioni o partiti. Ad esempio durante l’attività del Comitato per le celebrazioni del 30° anniversario della Resistenza e della Liberazione (1974-1975), coordinato dall’allora presidente del Consiglio Elio Gabbuggiani, fu chiesto di inviare in Consiglio tutti i manifesti degli eventi in programma sul territorio regionale. Inoltre presso il Consiglio è ancora attiva una tipografia interna che stampa le locandine per ogni evento di carattere istituzionale, incontri, convegni, presentazioni.
Certo il ruolo e la funzione del materiale grafico è in parte mutata, le locandine hanno ora un’esposizione solo all’interno della sede consiliare e la loro diffusione è affidata per lo più alla versione digitale. Diverso l’impatto del manifesto negli anni Settanta e Ottanta, come è ben esemplificato nella mostra all’Archivio e Museo Venturino Venturi dove sono posti accanto, in un richiamo reciproco, i manifesti progettati da Andrea Rauch per le ricorrenze civili del 1986 e quelli per l’anno successivo: i manifesti del 1987 sono le immagini in cui si vedono i manifesti del 1986 affissi per le strade di Firenze.
La mostra, curata dalla direttrice del Museo Venturino Venturi Lucia Fiaschi e da Andrea Rauch, è un’occasione importante per valorizzare il patrimonio grafico dell’Archivio Storico del Consiglio regionale della Toscana ed è anche la prima volta che esemplari dell’Archivio vengono esposti al di fuori della sede del Consiglio, Palazzo del Pegaso a Firenze, dove invece l’Archivio ha organizzato esposizioni o partecipato con propri documenti già in diverse occasioni.
La mostra, inaugurata il 2 giugno, rimarrà aperta fino al 7 gennaio 2023.
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