In occasione del Giorno della memoria (9 maggio), istituito nel 2007, per «ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice», a 39 anni dal ritrovamento del corpo di Aldo Moro ( 9 maggio 1978), si è tenuta, presso l’Aula del Senato della Repubblica, la cerimonia commemorativa, che si è conclusa con la premiazione delle tre scuole vincitrici del concorso nazionale Tracce di memoria (III edizione), realizzato dalla Rete degli Archivi per non dimenticare, in collaborazione con MIUR e MIBACT.
Nell’Aula di Palazzo Madama erano presenti, tra gli altri, il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano, la vicepresidente della Camera dei Deputati Marina Sereni, il ministro dell’Interno Marco Minniti e numerosi presidenti delle associazioni dei familiari delle vittime.
Mario Calabresi, direttore del quotidiano «La Repubblica», figlio del commissario di Pubblica Sicurezza Luigi Calabresi, assassinato a Milano il 17 maggio del 1972, ha introdotto e coordinato la cerimonia. Nel suo intervento, ha ricordato l’importanza della Direttiva Renzi (2014), definita «scelta lodevole», ma resa problematica da un’«applicazione lenta e lacunosa». Ha poi menzionato il protocollo d’intesa sottoscritto nel 2015 da MiBACT e Ministero di Giustizia per garantire la conservazione e la valorizzazione della documentazione giudiziaria, la ricostruzione e la conoscenza del nostro recente passato. L’accordo prevede la digitalizzazione degli atti dei processi di interesse storico, a cura della Rete degli Archivi per non dimenticare.
Calabresi ha poi citato il protocollo d’intesa tra MIUR e associazioni dei familiari delle vittime, rinnovato prima dell’inizio della cerimonia, finalizzato a «realizzare iniziative didattiche e formative volte ad approfondire il tema del terrorismo e a conservare tra i giovani la memoria di tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice».
Calabresi ha dato poi la parola ad alcuni parenti delle vittime, della cui morte quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario: Francesco Rossi, padre di Walter (ucciso a Roma il 30 settembre 1977); Silvana Perrone Graziosi, vedova dell’agente di PS Claudio Graziosi (ucciso a Roma il 22 marzo 1977); Andrea Casalegno, figlio di Carlo (ucciso a Torino il 16 novembre 1977).
Sara Spigarelli, allieva di una delle scuole vincitrici quest’anno del concorso Tracce di memoria, ha letto un ricordo del giornalista Cesare Martinetti, dedicato al presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati e procuratori di Torino Fulvio Croce (ucciso a Torino il 28 aprile del 1977).
A seguire, è intervenuta la studentessa Debora Nicosia, in rappresentanza dell’Istituto professionale vincitore del concorso nella categoria delle Secondarie superiori.
Il Presidente del Senato Pietro Grasso, prima della premiazione delle scuole vincitrici, ha voluto ringraziare le Associazioni dei familiari delle vittime per «l’atto di fiducia che hanno riposto nelle Istituzioni, esprimendo la loro sofferenza privata per metterla a disposizione della collettività», in una giornata che continua a rappresentare «un momento per rinnovare i valori costituzionali».
Qui di seguito, le scuole vincitrici della terza edizione del concorso nazionale Tracce di memoria (2017).
Scuola primaria
Istituto comprensivo Nord 1 – Scuola Primaria 28 maggio – Brescia
Titolo progetto: Museo 28 maggio – Scuola della memoria
Scuola secondaria di I grado
Istituto comprensivo 15 – Scuola secondaria di primo grado “Gino Zappa” – Bologna
Titolo progetto: Ustica – Nuove generazioni e memoria
Scuola secondaria di II grado
Istituto Professionale Statale “Jacopo Bartolomeo Beccari”
Titolo progetto: Conserva la memoria – Il ‘giusto’ gusto
Per saperne di più
Il concorso Tracce di memoria