20 Settembre 2017
Andrea D’Arrigo (Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”)
Ricomporre le memorie di una comunità che la guerra e le politiche nazionaliste hanno cercato di cancellare. È questo uno degli obiettivi, forse il più importante, di un piccolo centro di documentazione sorto recentemente nel cuore di Srebrenica, teatro nel 1995 del primo genocidio compiuto in Europa dopo la seconda guerra mondiale.
20 Settembre 2017
Stefano Vitali (Direttore ICAR)
Il progetto "Adopt Srebrenica", promosso e sostenuto dalla Fondazione Alexander Langer di Bolzano e dall’associazione Tuzlanska Amica di Tuzla (Bosnia Erzegovina), al di là del suo valore politico e morale e dell'importante messaggio di solidarietà umana che da esso promana, costituisce un'esperienza che invita a riflettere sulla capacità che archivi e documenti possono avere non solo nell'aiutare a recuperare una memoria spezzata dalla guerra e dal genocidio, ma anche a ricostruire, dal basso, fra le persone, un tessuto di convivenza e di riconoscimento reciproco.