3 Febbraio 2022
Micaela Procaccia (Presidente nazionale ANAI)
Uno dei pilastri di riferimento metodologico per gli archivisti è l’idea del vincolo che lega fra loro i documenti di un fascicolo, di una serie, di un fondo. Non sempre questo legame necessario e così importante per dare pieno significato anche al singolo documento che si colloca all’interno della catena documentaria è tenuto del tutto presente dai ricercatori, ancora talvolta legati (malgrado lo scorrere del tempo e l’approfondimento dell’approccio storiografico) alla ricerca del documento rivelatore e tale da cambiare il corso della storia.
3 Febbraio 2022
Micaela Procaccia (Presidente nazionale Anai)
Gli storici che si occupano della politica razzista del fascismo conoscono da tempo la figura di Gaetano Azzariti (1881-1961) e la sua incredibile carriera prima nell’Italia liberale, poi in quella fascista e infine repubblicana, senza soluzione di continuità, malgrado il diretto coinvolgimento nell’attuazione di quella che è ormai considerata la peggiore manifestazione del regime.
23 Aprile 2021
Antonella Mulé (DGA-Icar)
L’ultima seduta del Gran Consiglio del Fascismo, che determinò la caduta del regime fascista, si protrasse nell’arco di dieci ore, dalle ore 17:00 del 24 luglio 1943 alle 2:00 del mattino del 25 luglio e si concluse con l’approvazione dell’ordine del giorno proposto da Dino Grandi, che sollecitando il ritorno dell’”effettivo comando” delle Forze Armate al re, diede a Vittorio Emanuele III l’appiglio costituzionale per la rimozione e l’arresto di Mussolini. Oltre a Mussolini, erano presenti 28 gerarchi, alcuni dei quali partecipavano per la prima volta a una seduta dell’organo supremo del regime, che si riuniva dopo oltre tre anni e mezzo dall’ultima convocazione.
23 Aprile 2021
Roberta Moro – Associazione Italiana Biblioteche, Comitato Esecutivo Regionale sezione Lombardia
Il portale Intellettuali in fuga dall’Italia fascista: migranti, esuli e rifugiati per motivi politici e razziali raccoglie gli esiti di un progetto di ricerca sull’emigrazione intellettuale durante il Ventennio, ideato e condotto da Patrizia Guarnieri, docente di Storia contemporanea all’Università di Firenze. La studiosa, che da tempo si occupa di mobilità scientifica, ricostruisce le vicende e i percorsi di centinaia di intellettuali, in gran parte ebrei, costretti ad espatriare per motivi politici e razziali.
19 Dicembre 2018
Erika Salassa (Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo)
Nell’ambito del progetto “1938-2018. A 80 anni dalle leggi razziali”, la Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo ha realizzato un percorso espositivo nella sua sede di piazza Bernini 5 a Torino.
11 Ottobre 2018
Roberta Moro (CAeB Cooperativa archivistica e bibliotecaria)
Nel corso dell’autunno del 1938 furono emanate in Italia le cosiddette “leggi razziali”, un corpus di provvedimenti legislativi che portarono alla progressiva perdita dei diritti civili per i cittadini italiani di “razza ebraica”. Prendendo in esame i documenti dell'Archivio storico del Politecnico di Milano è possibile ricostruire come la politica della razza del fascismo colpì docenti e studenti dell'ateneo milanese.
14 Maggio 2017
a cura di Enzo Pio Pignatiello (Icar - Redazione San)
Il dato storico dell’esistenza, nell’Italia fascista, di numerosi campi di concentramento per internati civili è stato per lungo tempo sostanzialmente estraneo alla memoria storica degli italiani, forse in virtù del vecchio e radicato stereotipo della bontà italiana. Nei fatti, dal giugno del 1940, l’internamento, di competenza del Ministero dell’interno fino all’8 settembre del 1943, divenne uno strumento persecutorio contro i cittadini tanto italiani quanto stranieri, considerati, a vario titolo, pericolosi per il regime e per la sicurezza nazionale del Regno.