Dal legno al piombo, dai torchi alle linotype e al digitale: il percorso compiuto dalla stampa nei secoli è affascinante e ricco di tappe interessanti. Alcuni capitoli, personaggi e luoghi di questa storia sono stati rievocati e raccontati al XV Congresso dell’Associazione Italiana dei Musei della Stampa e della Carta (AIMSC) svoltosi a Chiavenna (SO) il 9 e 10 ottobre 2021.

L’incontro è stato organizzato grazie al prezioso supporto della Comunità montana della Valchiavenna ed ospitato dalla Biblioteca della Valchiavenna presso l’ex convento dei Cappuccini. Il tema scelto è stato Storie di Musei, Ambiente e Territorio, tre parole chiave più volte riecheggiate negli interventi succedutisi a testimoniare la stretta sinergia che le unisce.
In apertura dei lavori, Giorgio Montecchi, presidente dell’AIMSC, ha rimarcato l’importanza dell’Associazione, nata nel 2005 come organizzazione privata non profit, il cui obiettivo è promuovere e dare visibilità ai musei e alle collezioni riguardanti il patrimonio storico, artistico e culturale delle arti grafiche e della produzione della carta, ma anche far sì che il bagaglio immateriale di conoscenze legate a queste tecniche non vada disperso e sia trasmesso alle nuove generazioni.

Guglielmo Scaramellini (già professore ordinario di Geografia all’Università degli studi di Milano) ha ripercorso le principali vicende della Riforma religiosa in Valchiavenna nel Cinquecento, soffermandosi su due strumenti imprescindibili di tali processi: la parola, concretizzatasi spesso in forme di predicazione, veicolo di diffusione della lotta religiosa e la scrittura quale potente mezzo di circolazione di idee.
Suggestivo è stato l’intervento di Guido Scaramellini (presidente del Centro di studi storici valchiavennaschi) sulle principali attività industriali e manifatturiere a Chiavenna tra Ottocento e Novecento. La zona era particolarmente rinomata per filatoi, birrifici, mulini, crotti, torni per la pietra ollare, ma anche per alcuni prodotti come il ferro battuto, il granito di San Fedelino che si estraeva a Novate Mezzola, gli sci realizzati nella prima fabbrica italiana impiantata a Chiavenna nel 1908, il legno con cui si costruivano le stüe, ovvero ambienti riscaldati e scaldanti tipici della tradizione alpina. La presenza dell’acqua del fiume Mera e l’intraprendenza della famiglia Ploncher furono alla base della fondazione di una cartiera nel quartiere di Bottonéra in corrispondenza dell’attuale vicolo denominato “della cartara”.

L’archivista Anna Lisa Castangia e il vice Presidente dell’AIMSC Antonio Scaccabarozzi hanno presentato le attività svolte dalla Comunità montana della Valchiavenna nel Laboratorio della carta allestito presso la Cà Rossa entro il Parco del Paradiso. Un percorso didattico rivolto agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, che prevede il racconto della storia dei supporti scrittorii, ma anche l’esperienza di produzione di un foglio di carta riciclata con l’iniziale del nome di ogni partecipante stampato con una macchina tipografica. Un virtuoso esempio di apertura del mondo degli archivi non solo agli addetti ai lavori, ma anche a giovani studenti, che possono così appassionarsi a questi temi, incuriosirsi e stupirsi di fronte alle tecniche applicate da antichi mastri cartai e riproposte sotto i loro sguardi attenti.
Denso di spunti di riflessione sul tema della sostenibilità ambientale e sul riutilizzo delle materie è stato l’intervento di Federica Brumen, project manager di Comieco, che ha invitato a pensare al ciclo della carta come esempio di economia circolare, concetto molto in voga e di grande attualità.
È stato poi affidato a Silvia Merigo il compito di esporre le attività e i progetti di valorizzazione del Museo della carta di Toscolano Maderno (BS) da lei diretto. Immerso nella Valle delle cartiere, il museo offre un itinerario di visita suggestiva che consente di ripercorrere le tappe della storia della produzione della carta strettamente intrecciate con le vicende del territorio che lo ospita.

Gli esperti di arte tipografica e design James Clough e Lorenzo Bolzoni hanno affascinato i partecipanti parlando di Aldo Novarese (1920-1995), famoso disegnatore di caratteri, e presentando in particolare l’opera Alfa-Beta. Lo studio e il disegno del carattere, pubblicata nel 1964 da Progresso Grafico e ristampata nel 2020 da Archivio Tipografico.
L’editore Enrico Tallone ha compiuto un viaggio attraverso le filigrane, di cui ha mostrato immagini originali illustrandone significati e utilizzi. Riproduzioni di bucrani, basilischi, unicorni, mani guantate, frecce decussate, grappoli d’uva, brocche, teste umane, ancore, fiori, leoni e rappresentazioni dei tre mondi sono state mostrate ai presenti in un percorso volto a palesare l’elegante finezza di esecuzione e l’innato senso del bello connaturato in quei tratti e negli intenti di chi li ha realizzati.

Per saperne di più
Storie di Musei, Ambiente e Territorio, XV Congresso AIMSC (Chiavenna, Biblioteca della Valchiavenna, 9-10 ottobre 2021), organizzato da Associazione Italiana dei Musei della Stampa e della Carta (AIMSC) e Comunità montana della Valchiavenna

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