Il 2 settembre 2021, a quasi un anno dal seminario on line Non di sola carta. Prendersi cura degli archivi orali, svoltosi il 27 ottobre 2020, in coincidenza della Giornata mondiale del patrimonio audiovisivo, l’Istituto centrale per gli archivi - ICAR ha reso disponibile il nuovo percorso Le fonti audiovisive negli archivi, raggiungibile all’interno del portale SIUSA, nella sezione specifica dedicata ai percorsi tematici.
Il percorso – come viene ricordato nella scheda di presentazione – testimonia la diffusione della presenza delle fonti sonore e audiovisive negli archivi e descrive gli archivi in cui sono presenti, come serie omogenee o singoli pezzi all’interno dei fondi, registrazioni sonore e audiovisive (testimonianze di vita vissuta, interviste, film familiari, riprese di eventi di diversa natura, registrazioni del suono), anche frammiste ad altra documentazione.
Sono stati individuati ad oggi 313 soggetti conservatori, 530 tra fondi e complessi di fondi, 604 soggetti produttori, cui si aggiungono 241 strumenti di ricerca, di cui 57 disponibili online.
Tra i conservatori si trovano gli Archivi di Stato di Firenze, Milano, Massa, Perugia, Terni, Torino, Verona, accademie, associazioni, fondazioni, biblioteche, comuni, teatri e istituzioni culturali, oltre a diversi soggetti privati i cui archivi sono vigilati dalle Soprintendenze archivistiche. Per limitarci alle maggiori istituzioni culturali, ricordiamo: Archivio audiovisivo del movimento operaio democratico – AAMOD, Archivio nazionale del film di famiglia di Bologna, Archivio sonoro e documentario dell’Istituto Ernesto De Martino, Archivio nazionale del cinema d’impresa di Ivrea, Associazione culturale Circolo Gianni Bosio, Associazione Museo nazionale del cinema di Torino, Associazione Home Movies, Istituto Luce, Istituto di bibliografia musicale, Istituto di ricerca per il teatro musicale a Roma, Centro per la ricerca e di sperimentazione per la didattica musicale, Fondazione Teatro regio di Torino, Teatro del maggio musicale fiorentino.
Una parte degli archivi, prodotti dai soggetti più svariati (imprese, personaggi del mondo della cultura, della politica, dello spettacolo e della comunicazione) sono stati individuati durante i diversi censimenti effettuati dalle Soprintendenze archivistiche in settori particolari, quali architettura, imprese, moda, psicologia, musica, donne, sport, spettacolo.
La selezione delle schede dei complessi archivistici e dei relativi conservatori, produttori e strumenti di ricerca è stata effettuata attraverso una serie di specifiche parole chiavi, tra le quali: cineteca, audio video, video, audio, documentazione audiovisiva, materiale audiovisivo, archivio sonoro, sonoro, videoteca, mediateca, audioteca, archivio audio, archivio audio video, filmografia, pellicole, VHS, audiocassetta/e, CD, DVD, bobine, supporti avanzati e supporti digitali.
Da circa trenta anni l’Amministrazione archivistica è attenta al ruolo delle fonti orali e alle problematiche ad esse collegate, come testimonia il volume Fonti orali. Censimento degli istituti di conservazione pubblicato nel 1993 al termine di un’ampia ricognizione nazionale, nella cui prefazione Paola Carucci illustra le difficoltà di classificare tali documenti: “Finora i tentativi di classificare diverse tipologie di fonti orali – storie di vita, memorie, testimonianze di persone che ebbero responsabilità ufficiali rispetto a determinanti eventi, testimonianze di persone qualsiasi, testimonianze di categorie sociali particolari, registrazioni di eventi … – così come quelli per classificare diverse tipologie di registrazioni sonore e audiovisive, non hanno portato a risultati univoci proprio perché si tratta di fonti complesse per le quali il mezzo tecnico, le finalità e le modalità di produzione rappresentano elementi costitutivi e condizionanti…”.
Negli ultimi anni le fonti orali e la loro conservazione sono nuovamente al centro di un rinnovato interesse e di importanti progetti nazionali e tavoli di lavoro, tra i quali quello che ha curato la redazione del Vademecum per il trattamento delle fonti orali, frutto di un impegno collettivo che ha coinvolto, oltre a vari uffici del Ministero della cultura, tra i quali l’ICAR, anche rappresentanti dell’università, di alcuni istituti storici e di molte delle associazioni impegnate nella ricerca con fonti orali e interessate alla loro tutela, tutti consapevoli che molti archivi orali prodotti in passato richiedono un urgente intervento di salvaguardia che ne prevenga l’irreversibile deterioramento.
Il Vademecum presenta un testo agile che si propone di offrire indicazioni utili a coloro che lavorano con le fonti orali in quanto ricercatori archivisti, bibliotecari e, più genericamente, conservatori di archivi, riunendo informazioni e riferimenti di base che siano di aiuto per svolgere al meglio il loro lavoro.
Per saperne di più
Portale SIUSA – Le fonti audiovisive negli archivi
S. Filippin, Non di sola carta. Prendersi cura degli archivi orali, in «Il Mondo degli Archivi», 9 novembre 2020
Vademecum per il trattamento delle fonti orali
M. F. Stamuli, Verso un vademecum per le fonti orali, in «Il Mondo degli Archivi», 14 giugno 2019
Ufficio centrale per i beni archivistici, Fonti orali. Censimento degli istituti di conservazione, a cura di G. Barrera – A. Martini – A. Mulè, Roma, Ministero per i Beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1993