È stata inaugurata il 10 settembre 2021 a Roma, presso il complesso dell’ex Buon Pastore, la mostra Oltre Dafne fermare Apollo. Immagini di storia e cambiamento. Un progetto dell’UDI nazionale, finanziato dal Dipartimento Pari opportunità in partenariato con la Fondazione Pangea Onlus, che ha dato vita ai materiali dell’archivio centrale dell’UDI. Un percorso che utilizza digitale e documentale per raccontare ai più giovani in che modo la violenza contro le donne è innestata nel nostro tessuto sociale e culturale.
L’idea della mostra prende spunto dal mito di Apollo e Dafne dove la bellissima ninfa per sfuggire ad Apollo che vuole possederla chiede aiuto ai genitori e viene trasformata in un albero di alloro. Perché bloccare Dafne e non fermare Apollo che la insidiava? La mancanza del consenso di Dafne dovrebbe indurre gli uomini a capire che non possono esercitare nessun potere e nessuna violenza sulle donne.
La mostra Oltre Dafne fermare Apollo è articolata attraverso un percorso espositivo che racconta la storia del fenomeno della violenza in Italia e utilizza diversi strumenti comunicativi a cominciare da manifesti e fotografie dell’UDI per veicolare messaggi politici innovativi e capaci di arrivare a tutte/i.
Una linea del tempo accompagna i visitatori e mostra date sia storiche che legislative, nazionali e internazionali, oltre che avvenimenti che hanno modificato la società e la cultura.
Testo, immagini e materiali raccontano i cambiamenti dal dopoguerra a oggi, grazie all’azione politica delle donne dell’UDI. Il tutto è corredato di qrcode (accessibile tramite l’app Oltre Dafne gratuitamente scaricabile sui propri devices) dove poter accedere ad approfondimenti testuali e visuali.
La mostra prevede anche la proiezione di un video di manifesti politici e fotografie storiche che scandiscono il passaggio dei tempi e le conquiste delle donne in Italia negli ultimi 76 anni, e di un documentario con testimonianze raccolte della regista Chiara Cremaschi.
Il progetto oltre alla mostra ha previsto anche un concorso per le scuole, dove le giovani generazioni hanno realizzato, sul tema della violenza contro le donne, elaborati di varia natura (testuale, digitale, audio), che sono stati valutati da una giuria e saranno premiati il prossimo 15 ottobre.
L’obiettivo di questo progetto è quello di dialogare con le/i più giovani avvicinandoli agli archivi delle donne e ai loro materiali per comprendere che la violenza contro le donne è antica quanto il mondo ma nessuno pensa mai di raccontarla. Molti non la riconoscono e molti pensano che sia “naturale e conveniente”. Al contrario è un sistema di potere che si tramanda nei secoli e che rimane pervasivo anche nella nostra epoca ma che dobbiamo prevenire e fermare, per questo si sollecita tutti e tutti a fermare Apollo!
La presenza on line della mostra (oltredafne.udinazionale.org) inoltre ha dato la possibilità a diversi istituti scolastici di Palermo e Ferrara non solo di fruirla a distanza ma anche di dibatterne tutti insieme con le responsabili delle Udi di Ferrara, Palermo, della Sede nazionale e Archivio centrale UDI oltre che con la curatrice della mostra Vittoria Tola. L’incontro avvenuto il 24 settembre ha stimolato le domande di docenti e alunni in una attenta discussione che partendo dai materiali in mostra ha spaziato fino all’attualità, discorrendo dalle politiche di contrasto alla violenza al ruolo dei social network.
La mostra Oltre Dafne fermare Apollo si è conclusa il 30 settembre 2021 con un partecipato dibattito Primum prevenire tra attiviste, giornaliste, insegnanti, avvocate; un focus e una riflessione a 360 gradi sulla violenza di genere, sulla sua dimensione strutturale e su come affrontarla per prevenirla. «La mostra è una fonte storica diretta. I manifesti, le voci, le testimonianze, hanno creato un impatto emozionale forte negli studenti. Hanno stimolato riflessioni diverse tra le studentesse e gli studenti e hanno aperto discussioni su come la cultura maschilista si propaghi ancora oggi, a volte senza consapevolezza»: queste le parole di un’insegnate di Ferrara intervenuta all’incontro.
Il progetto ha acceso interesse sia del pubblico sia dei media, televisioni, radio e giornali che hanno redatto diversi articoli su questo tema disperatamente attuale. Ma la necessità di confrontarsi a partire dai materiali d’archivio utilizzati nella mostra ha spinto molte sedi in varie città a chiedere l’esposizione della mostra che a breve diverrà itinerante.
La memoria, gli archivi e i documenti si confermano ancora una volta una tappa fondamentale non solo per la ricerca e la conoscenza ma anche per il confronto generazionale sollecitando al dialogo ma anche all’azione di… fermare Apollo!