Si è da poco conclusa la prima fase del recupero dell’ingente materiale documentario prodotto dalle Acciaierie di Piombino nel corso dell’ultimo secolo, recupero reso possibile grazie alla disponibilità del Comune di Piombino, che ha preso in comodato alcuni spazi da un’attività commerciale cessata, realizzando gli interventi necessari per assicurare corrette condizioni conservative alla documentazione. Il trasferimento materiale della documentazione è stato effettuato dagli operai stessi delle Acciaierie.
L’attuale luogo di conservazione del fondo è peraltro da considerarsi temporaneo, perché l’amministrazione comunale intende istituire un centro di documentazione sulla storia della siderurgia presso il polo culturale sito in piazza Manzoni, attraverso la ristrutturazione delle ex officine Ipsia.
Oggetto di vari decreti di vincolo emanati dalla Soprintendenza archivistica per la Toscana dal 1979 al 1999, l’archivio era collocato in una palazzina all’interno del perimetro industriale, divenuta negli ultimi anni fatiscente a causa della mancata manutenzione dell’edificio.
La lunga, complessa e faticosa operazione di recupero dell’archivio è stata possibile grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e il Comune di Piombino, che ha investito risorse ed energie per salvaguardare un patrimonio documentario di cui ha riconosciuto la rilevanza non solo sotto l’aspetto scientifico, ma anche sociale e identitario. Una volta di più si è realizzata in Toscana una fattiva collaborazione tra la Soprintendenza archivistica e i Comuni, che con profondo senso civico e consapevolezza storica hanno assunto il ruolo di attori interessati della tutela, proponendo la conservazione di fondi d’impresa che hanno connessione col territorio.
Complesso documentario di estremo interesse per la storia economica e sociale della Val di Cornia e delle Colline metallifere, l’archivio delle Acciaierie di Piombino conserva 1300 ml di carte, che coprono un arco cronologico dai primi decenni del Novecento alla fine del secolo scorso e testimoniano le varie fasi attraversate dallo stabilimento siderurgico: dall’ILVA altiforni e acciaierie d’Italia all’Italsider, dalle Acciaierie di Piombino Spa alla Deltasider, poi Nuova Deltasider, dalle Acciaierie e Ferriere di Piombino fino alla Lucchini Siderurgica, poi Lucchini Spa.
La documentazione comprende materiale relativo allo sviluppo, sia industriale che territoriale, delle Acciaierie, all’amministrazione e contabilità generale dello stabilimento, ai processi produttivi, al patrimonio immobiliare gestito dall’azienda, al rapporto con i fornitori e le ditte esterne, all’attività di comunicazione e promozione aziendale, realizzata anche attraverso notiziari mensili di informazione, e alla gestione del personale. Quest’ultima, decisamente la parte più consistente dell’archivio, include documentazione relativa ai più svariati aspetti della dimensione lavorativa: assunzioni,trasferimenti, formazione dei dipendenti, cure sanitarie, dopolavoro e altre attività ricreative offerte ai dipendenti e alle loro famiglie, infortuni sul lavoro, malattie professionali, provvedimenti disciplinari, attività sindacale, licenziamenti. Il fondo comprende anche 200.000 disegni, in parte realizzati da tecnici delle Acciaierie, in parte commissionati a ditte esterne, e altrettanti microfilm di disegni relativi al territorio, a costruzioni, impianti, fabbricati e servizi. Il ricchissimo corpus iconografico non è stato oggetto di trasferimento perché ancora correntemente utilizzato dalle Acciaierie e conservato in ambienti idonei all’interno degli uffici di direzione.
La Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e il Comune di Piombino stanno promuovendo una campagna di sensibilizzazione del territorio verso questo eccezionale patrimonio documentario, progettando nel contempo un intervento di descrizione archivistica del fondo che ne permetta la consultazione e lo studio.
Con questo fine l’accordo di valorizzazione del patrimonio archivistico e bibliografico sottoscritto tra la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e la Regione Toscana per il triennio 2019-2021 promuove tra l’altro un intervento di riordino e inventariazione dell’archivio delle Acciaierie di Piombino che ne consenta la fruizione. In particolare, data l’ingente mole della documentazione, verrà realizzato uno strumento di accesso al fondo di carattere generale, una guida contenente anche uno studio approfondito del soggetto produttore e della storia delle sedimentazione delle carte.
Prima di poter procedere con lo studio e il riordino delle carte, il Comune, anche attraverso il reperimento di risorse esterne, dovrà farsi carico delle operazioni di spolveratura e pulitura del materiale acquisito, che risulta pesantemente aggredito dalle polveri prodotte dalle Acciaierie nel corso degli anni.
Nell’ambito delle attività di valorizzazione dell’archivio, il Comune di Piombino organizza per il prossimo martedì 23 luglio la presentazione pubblica dell’intervento di recupero del fondo, allo scopo di comunicare l’eccezionalità di un patrimonio che riflette la storia sociale ed economica non solo del territorio, ma dell’intera nazione. L’iniziativa, dal titolo Memorie dalla città del ferro. L’archivio delle Acciaierie restituito al territorio, si tiene all’interno del Rivellino, nel centro storico della città.