Il blog Lapicidata raccoglie e descrive ex voto, fotografie, lapidi commemorative, scritte informali su edifici, dipinti e tracce iconografiche provenienti da tutta Italia che ci mostrano come nel corso dei secoli gli uomini abbiano convissuto nel nostro paese col rischio sismico.
“Ricordo precisamente cosa stavo facendo quando ho sentito la scossa” quante volte abbiamo sentito questa frase o l’abbiamo pronunciata noi stessi quando riportiamo alla mente il ricordo di un terremoto. Come la nostra memoria rimane segnata da un evento traumatico come un terremoto così le nostre città, superato il trauma dei danni immediati, dopo le ricostruzioni, rimangono segnate da una memoria materiale degli eventi sismici.
Tracce come lapidi, immagini, ex voto, scritte, opere d’arte ci mostrano come nel corso dei secoli gli uomini abbiano convissuto nel nostro paese col rischio sismico, con le distruzioni e ricostruzioni e di come esse abbiano plasmato il paesaggio stesso.
Queste tracce spesso, però, sfuggono alla nostra attenzione e disperse tra vicoli, chiese, biblioteche e archivi, rimangono dimenticate dai più.
Per riscoprire queste testimonianze due ricercatori nel campo della sismologia storica dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Viviana Castelli e Giancarlo Monachesi hanno aperto un blog, Lapicidata, dove vengono raccolte e messe a disposizione di tutti sul web.
Come ci ha spiegato Viviana Castelli:
“Ci occupiamo di sismologia storica, cioè facciamo ricerca sui terremoti del passato con i metodi della ricerca storica ma con finalità sismologiche – raccogliere i dati necessari per una sempre più esauriente valutazione della pericolosità sismica del territorio.
Per il nostro lavoro gli archivi sono fondamentali. Qualsiasi tipo di archivio, di qualsiasi periodo, area e ambito in Italia e anche extra nazionale.
La ricchezza, complessità e varietà delle tracce sismiche conservate negli archivi italiani sono tali che è quasi impossibile rendere loro giustizia. Tanto meno nel nostro lavoro, che alla fine sfocia nella riduzione di questa immensa e multiforme varietà di dati ad un insieme di gradi d’intensità.
Per dare qualche visibilità questo sterminato patrimonio di tracce (che altrimenti sarebbe restato nei nostri cassetti), qualche anno fa il dott. Monachesi e io abbiamo aperto questo piccolo blog.”
Lapicidata raccoglie e descrivere queste testimonianze e dal dicembre 2013 ad oggi ha raccolto centinaia di ex voto, fotografie, lapidi commemorative, scritte informali su edifici, dipinti e tracce iconografiche provenienti da tutta Italia. Ogni singola testimonianza viene identificata, contestualizzata e trascritta con cura di particolari e va a inserirsi in questo mosaico che una tessera per volta ricostruisce l’immagine di un paese che da sempre ha convissuto con il rischio sismico. E non può permettersi dimenticarlo.
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