Nel 2018 la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia emanava il decreto di interesse storico particolarmente importante dell’archivio de La Gazzetta del Mezzogiorno. Lo storico quotidiano pugliese e lucano, fondato il 1° novembre 1887 da Martino Cassano inizialmente come Corriere delle Puglie, rappresenta una delle principali voci del Mezzogiorno. Ai suoi articoli hanno collaborato personalità

Nel 2018 la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia emanava il decreto di interesse storico particolarmente importante dell’archivio de La Gazzetta del Mezzogiorno.

Lo storico quotidiano pugliese e lucano, fondato il 1° novembre 1887 da Martino Cassano inizialmente come Corriere delle Puglie, rappresenta una delle principali voci del Mezzogiorno. Ai suoi articoli hanno collaborato personalità di primo piano del panorama nazionale quali, tra gli altri, Leonardo Sciascia e Giovanni Spadolini.

Il giornale ha svolto un ruolo fondamentale nel settore dell’informazione locale, contribuendo a creare e sostenere il dibattito pubblico novecentesco. Esso è stato il testimone narrante delle vicende sociali, politiche, economiche e culturali degli ultimi 100 anni della Puglia e dell’Italia del Novecento.

L’archivio testimonia dall’interno l’evoluzione dei processi di stampa, del modo di fare informazione e del rapporto tra politica e opinione pubblica nel contesto particolare del Sud Italia. Ma non solo: il ricco fondo fotografico restituisce importanti percorsi di studio per la storia del fotogiornalismo, così come il marchio La Gazzetta del Mezzogiorno è diventato documento e segno identitario di un territorio che il giornale rappresenta in un lunghissimo arco di tempo.

La complessità e varietà della serie di elementi, collegati tra loro in maniera inscindibile, che costituiscono l’archivio dello storico quotidiano, restituisce poliedricamente la memoria della vita e dell’operato del giornale. La redazione, le società editrici e proprietarie, nello stretto intreccio delle loro attività nel corso del tempo, hanno contribuito a formare, produrre e sedimentare la loro memoria, fissandola in modi e supporti più tradizionali, come la carta stampata, e secondo modalità nuove a passo con i tempi, come per i contenuti editoriali del sito internet e delle piattaforme social.

Dalla necessità di preservare questo patrimonio unico e inestimabile nell’interesse dell’intera cultura nazionale ha preso le mosse il progetto organico di tutela e valorizzazione dell’archivio promosso dalla Soprintendenza in un momento sicuramente difficile della storia centenaria del giornale, che lo ha visto superare la crisi fallimentare delle società proprietarie con l’acquisizione nel 2022 da parte della pugliese Editrice del Mezzogiorno – EDIME s.r.l.

Sono stati programmati e promossi diversi interventi di tutela, in primis la messa in sicurezza della documentazione -dispersa tra molteplici detentori e in svariate sedi- e, a seguire, la definizione di policies per la formazione dell’archivio corrente, interventi conservativi, di riordinamento e inventariazione, e, non ultimo, numerose iniziative di valorizzazione e promozione.

Grazie ai finanziamenti della Direzione generale Archivi del Ministero della Cultura, è stato possibile censire l’intero archivio de La Gazzetta del Mezzogiorno, compilando un elenco di consistenza complessivo. I lavori, durati da ottobre 2022 a giugno 2023, sono stati svolti dalle archiviste Teresa Aprile e Alessia D’Introno della società Organizzazione Aprile s.r.l., e coordinati dalla funzionaria archivista della Soprintendenza, Francesca Perrone.

Il censimento, seguito al recupero accidentato ma allo stesso tempo avvincente dei quasi 2000 ml di carte dalla vecchia sede di Bari di via Scipione l’Africano, si è svolto nei locali dell’azienda affidataria del servizio di conservazione, la stessa Organizzazione Aprile s.r.l. che ha avuto anche cura di condizionare provvisoriamente in scatole adatte alla conservazione l’intera documentazione analogica e di condizionare alcune serie specifiche individuate durante l’intervento.

L’operazione di censimento è stata effettuata tramite lo studio accurato delle carte e ha permesso di individuare i principali sub-fondi, consistenti nei documenti prodotti dalla redazione principale e dalle redazioni di Foggia, Taranto, Lecce e Potenza.

Tra le serie archivistiche di maggiore spicco vi sono quelle dell’archivio di prodotto, consistenti nella serie completa dei giornali pubblicati e dei cosiddetti collaterali (pubblicazioni a marchio Gazzetta e gadgets); le carte della redazione di Bari; i fondi fotografici di redazione. Non manca una cospicua documentazione relativa alle attività amministrative e documenti tecnici necessari per il funzionamento delle rotative e degli strumenti di composizione e stampa.

Alcune serie particolarmente significative sono state riordinate e inventariate. Tra queste, i 2120 volumi delle edizioni del Corriere delle Puglie, della Gazzetta di Puglia, della Gazzetta del Mezzogiorno, e dell’edizione albanese della Gazeta Shqiptare, dal 1887 al 2021 e la serie delle copie dei giornali in formato analogico dal 1929 al 2020, ordinate per mese e anno, riconducibili all’archivio di prodotto.

Grande interesse ricopre il fondo fotografico, il cui materiale è stato ricondizionato e descritto in maniera dettagliata. La parte più consistente del fondo è legata alla redazione della Gazzetta.

Le fotografie -alcune opera della storica agenzia fotogiornalistica di Luca Turi- sono una fonte preziosa che spazia dalla cronaca, alla politica alla cultura, e ci offrono uno sguardo non solo sulle attività della redazione e dei fotografi della Gazzetta, ma ancora una volta sui cambiamenti politici, sociali e culturali del Mezzogiorno e del Paese intero.

È stato inventariato un carteggio molto importante: quello di Giuseppe Gorjux -figlio di uno dei fondatori della Gazzetta– Raffaele, che è stato uno dei direttori più rappresentativi e longevi all’interno del giornale, dal 1987 al 1993 e dal 1995 al 1997. La parte più corposa riguarda la Corrispondenza con personaggi di spicco, quali Romano Prodi e Francesco Cossiga.

Il sub-fondo evidenzia il ruolo che Gorjux ha rivestito all’interno della Gazzetta, non solo come direttore, ma anche come figura che ha fatto la storia del giornale. Tra il materiale ritrovato, che fissa il volto del suo mandato nel corso degli anni, meritano attenzione le fotografie che lo ritraggono con personalità illustri del panorama italiano, come Cossiga al Quirinale, Violante in visita presso il giornale, Andreotti alla Fiera del Levante o, ancora, quelle che immortalano ricorrenze, come l’inaugurazione della sede storica, la partecipazione alla Fiera del Levante o lo staff della Gazeta Shqiptare.

Uno stralcio di vita dello storico giornale barese è rappresentato da una lettera, rinvenuta nel carteggio Gorjux, datata 1942 e destinata al padre, Raffaele Gorjux, da parte dell’allora Ministro della Cultura Popolare, Alessandro Pavolini (la cui firma, probabilmente, sottoscrive la lettera!).

Quanto sin qui recuperato e inventariato rappresenta soltanto un assaggio delle potenzialità di uno dei più importanti bacini documentari da cui attingere per la ricostruzione della storia dell’Italia meridionale e contemporanea, attraverso le storiche pagine del quotidiano più longevo del Sud.

Per saperne di più

La Gazzetta del Mezzogiorno: la gazzetta di Puglia-Corriere delle Puglie: 1887-1987, Bari, Edisud, stampa 1987, Suppl. a La Gazzetta del Mezzogiorno.

Martino Cassano. Il pioniere della stampa pugliese, a cura di Luigi Bramato, Bari, LB, 2016.

N. Mascellaro La Gazzetta del Mezzogiorno dal 1887. Storia del quotidiano più longevo del Sud, prefazione di Giuseppe De Tomaso, [Bari], LB edizioni, 2020.

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