È stato recentemente digitalizzato e reso disponibile online in formato pdf nell'apposita sezione del sito internet dell’Archivio di Stato di Alessandria l’elenco dattiloscritto redatto nel 1985 dell’archivio storico della Prefettura di Alessandria, pervenuto in versamenti successivi all'Archivio di Stato del capoluogo e formato da diverse serie, una delle quali consiste nella documentazione prodotta dall'Ufficio assistenza, istituito il 29 luglio 1943 dal governo Badoglio trasferendo alle Prefetture le forme di assistenza fino ad allora gestite dal Partito Nazionale Fascista.
I beni immobili, insieme a materiali e generi di conforto di proprietà del disciolto Partito avrebbero dovuto essere consegnati alle Intendenze generali di Finanza e destinati all’assistenza dei combattenti e dei sinistrati dai bombardamenti aerei nemici.
La serie si compone di 32 buste, al cui interno i singoli fascicoli sono cuciti insieme e contrassegnati da cartoncini colorati con l’indicazione del comune e il titolo della pratica.
L’elenco riporta i numeri di corda della busta, il progressivo del fascicolo, il comune, l’oggetto del fascicolo, gli estremi cronologici e, talora, una descrizione analitica del contenuto.
In merito ai comuni, occorre rilevare che, in base all’assetto amministrativo provinciale vigente in quegli anni, alcuni enti oggi autonomi ancora non esistevano, in quanto erano frazioni di altri municipi o aggregati ad uno viciniore: è il caso ad esempio di Merana, all’epoca frazione di Spigno Monferrato, e di Frassinello-Olivola, in seguito smembrato nei due distinti comuni di Frassinello Monferrato e Olivola.
Il contenuto dei fascicoli afferenti ai singoli paesi, nel complesso omogeneo, riguarda le forme di assistenza prestate nel decennio 1941-1951 a favore di varie categorie quali sinistrati, sfollati, famiglie di militari prigionieri e dispersi o rimaste prive del sostegno di loro congiunti residenti all’estero, orfani, profughi, studenti, reduci dai campi di concentramento: materiale assai prezioso per lo studio della “microstoria” del vasto territorio provinciale alessandrino nei drammatici anni della Seconda guerra mondiale e della ricostruzione.
A titolo esemplificativo si possono segnalare alcuni fascicoli delle buste 31 e 32 che testimoniano le vicissitudini quotidiane nel periodo bellico, soprattutto in relazione ad episodi tragici come il terribile bombardamento aereo che colpì il Comune di Villalvernia il 1° dicembre 1944, provocando numerose vittime e lasciando molte famiglie con le case distrutte e in gravissime difficoltà economiche.
Critiche erano altresì le condizioni delle donne: una nota del 31 luglio 1945 inviata alla Prefettura dal Comitato liberazione nazionale – Unione donne italiane di Casale Monferrato sollecitava il pagamento, in ritardo di diversi mesi, dei sussidi spettanti alle «donne, madri e spose» del vicino paese di Villanova quali famigliari di internati in Germania. Particolarmente toccante il tenore di una lettera dell’agosto 1943, scritta in caratteri braille da una non vedente del medesimo comune: «Costretta da incursione nemica abbandonare l’Istituto Povere Cieche di Corso Napoli 54 in Torino ove da molti anni vivevo al sicuro ricoverata presso le Suore Gaetanine, mi rivolgo con fiducia a V.S. Ill. onde ottenere anch’io il sussidio dovuto agli sfollati, poiché da tre mesi mi trovo in famiglia. Priva di ogni mezzo per aiutare i miei genitori già avanzati in età e di misera condizione, prego prendere a cuore la mia causa. Sarà questa un’opera di carità tanto grande che il Signore non mancherà di compensare. Coi migliori voti augurali, porgo ossequi».
Un’altra categoria pesantemente colpita era quella dei minori, che spesso restavano orfani a seguito dei bombardamenti o pativano fame e malattie. Nel maggio 1943 un’allarmata lettera del Comune di Villaromagnano avvisava la SEPRAL (Sezione Provinciale dell’Alimentazione) e il Prefetto di Alessandria che il Consorzio Produttori Latte di Tortona aveva deciso di sospendere la somministrazione del vitale alimento ad un centinaio di bambine, tutte ammalate o disabili, provenienti dal Piccolo Cottolengo di Genova e ricoverate nell’Asilo Infantile del paese. Il Comune da parte sua non era in grado di far fronte a tale necessità, «perché il latte che qui si produce è appena sufficiente per la popolazione locale. Si aggiunga che qui vi sono molti sfollati provenienti dalle città di Genova, Torino e Milano che lamentano di non potersi provvedere del latte». La lettera si concludeva con la preghiera di «telegrafare al predetto Consorzio affinché continui a fornire il latte a questi poveri derelitti che la profonda pietà dell’Opera di Don Orione ha raccolto e cura con tanta umiltà».
Le carte dell’Ufficio assistenza documentano anche come, nonostante i sacrifici imposti dalla dura economia di guerra e dalle carestie, le popolazioni locali sapevano rendersi capaci di gesti altamente umanitari per alleviare le sofferenze altrui: ne è concreto esempio la richiesta avanzata nel gennaio 1945 da un generoso cittadino di Vignole Borbera, disponibile all’adozione di una bambina tra gli 8 e i 10 anni rimasta orfana a causa dei bombardamenti nemici.
Da segnalare, infine, due fascicoli contenenti istanze di concessione di sussidi governativi e indennità di alloggio ad alcuni ebrei – per lo più stranieri – che, trasferiti nei primi anni Quaranta dal campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia (Calabria) ed internati in comuni della provincia di Alessandria, si trovavano in condizioni di indigenza. Una rassegna di questi documenti è stata presentata sul sito istituzionale dell’Archivio di Stato di Alessandria in occasione del Giorno della Memoria 2021.
Per saperne di più
Prefettura di Alessandria Ufficio Assistenza (1941 – 1951) – Elenco a cura di Giovanni Maria Panizza
Rassegna di documenti Ebrei stranieri da Ferramonti di Tarsia all’Alessandrino