Nel panorama delle numerose attività dedicate allo studio della Resistenza e alla salvaguardia della sua memoria, l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha voluto aggiungere un ulteriore tassello: in occasione del 75° anniversario della Liberazione ha pubblicato il portale Biografie Resistenti, frutto di un progetto che ha come obiettivo il racconto delle storie dei resistenti iscritti all’Azione cattolica italiana.

Il lavoro di ricerca è finalizzato alla creazione di una banca dati quanto più completa possibile con la schedatura dei soci, delle socie e degli assistenti dell’associazione ai quali è stata riconosciuta un’onorificenza, nonché di quelli che hanno partecipato attivamente alla guerra di liberazione come combattenti, staffette, cappellani militari o membri dei Comitati di liberazione nazionale locali.

Oltre a dare un volto ai tanti soci e alle tante socie d’Azione cattolica che si spesero in vario modo nella Resistenza italiana, all’interno della significativa partecipazione dei cattolici alla lotta partigiana, questa ricerca intende anche fornire un quadro il più organico possibile di quella che fu la risposta dei militanti agli eventi che seguirono la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Il numero di soci e assistenti che, come conseguenza di una scelta difficile e rischiosa, persero la vita nel corso dei mesi di occupazione nazifascista, è molto significativo. Questa partecipazione fu il risultato di motivazioni e urgenze anche molto diverse tra loro, che portarono i «Ribelli per amore» – definizione che Teresio Olivelli, giovane proveniente dalla Fuci e attivo nel territorio lombardo, riservò ai resistenti legati all’associazionismo cattolico – alla decisione di opporsi alla violenza della dittatura: queste scelte di ribellione all’ingiustizia meritano ancora oggi di essere raccontate. Fra tutti, ci piace ricordare qui una collega archivista, Anna Maria Enriques Agnoletti, appartenente all’Unione donne di Azione cattolica e militante nel Movimento cristiano sociale, che nel 1944, dopo la cattura da parte dei nazifascisti, pagò con le torture e con la vita il suo ostinato e coraggioso silenzio.

I primi passi della ricerca hanno condotto all’individuazione di questi nominativi, partendo ovviamente dalle fonti conservate presso l’Isacem. Tra i fondi archivistici istituzionali di maggiore interesse sul tema, va segnalato anzitutto quello della Gioventù italiana di Azione cattolica (Giac), il ramo maschile giovanile dell’Associazione, che pagò il contributo più alto in termini di iscritti. Tra i fondi di persona, è di grande utilità il fondo di Pietro Costante Righini, che dal 1936 fu chiamato a Roma da Luigi Gedda per collaborare a livello centrale nella Giac.

Nel corso della Seconda guerra mondiale Righini collaborò con l’Ufficio informazioni del Vaticano per la ricerca dei militari dispersi e per l’aiuto ai prigionieri dei campi di concentramento, e fin dall’inizio del conflitto cominciò un lavoro di raccolta dati che sarebbe sempre rimasto in itinere negli anni a venire, con richieste alle diocesi di materiali e informazioni sui caduti. Con tutta la documentazione ricevuta impostò dei fascicoli personali, costituiti da lettere, fotografie, ritagli di stampa e altro, che collocò all’interno dell’archivio della Giac, creando così una sezione dedicata ai caduti, strutturata sia a livello nazionale che locale. Avviò inoltre, contestualmente, la compilazione di cinque Albi di gloria di «soci eroici», costituiti da elenchi di nominativi (corredati da profilo biografico, motivazione della decorazione e, dove presenti, foto e documenti) di tutti i soci di Azione cattolica che avevano ricevuto una medaglia d’oro al valore. Nell’introduzione al quarto albo si rileva il significativo apporto dato dall’associazione alla «lotta per la liberazione d’Italia», sottolineando «l’elevato numero» di soci caduti, di sacerdoti uccisi, di decorati al valore e di trucidati alle Fosse Ardeatine, anche attraverso uno schema con la sintesi dei dati relativi.
Proprio valorizzando queste ricerche di Righini, in particolare gli ultimi due Albi dedicati ai caduti della «Guerra di Liberazione, 1943-1945», l’Isacem ha avviato e poi ampliato il censimento dei soci. I caduti dell’Azione cattolica nella Resistenza, tra laici ed ecclesiastici, furono 1.481: si contano tra essi 112 medaglie d’oro, 384 medaglie d’argento e 358 medaglie di bronzo, alle quali bisogna aggiungere altre onorificenze militari, il titolo di «giusto fra le nazioni» e coloro i quali, pur non ottenendo un’onorificenza, parteciparono a vario titolo alla lotta contro l’occupante. Ultimata questa fase, si sta procedendo alla schedatura dei nominativi individuati attraverso la descrizione dei dati biografici essenziali. Ogni profilo creato è stato integrato con una fotografia, le indicazioni di fonti e bibliografia utili per l’approfondimento e la motivazione della decorazione ottenuta, se presente. Una selezione della documentazione è inoltre digitalizzata e resa liberamente fruibile e scaricabile dal sito web.

Oltre al materiale archivistico e bibliografico conservato presso l’Istituto, il progetto prevede lo studio di materiali presso archivi e biblioteche di diverse istituzioni nazionali, i cui risultati sono indicati nel riferimento alle fonti, presente in ogni scheda. Il portale permette inoltre diverse ricerche, anche collegate tra loro, attraverso campi specifici dedicati, come ad esempio: Ramo dell’Azione cattolica di appartenenza, diocesi di provenienza, militanza in un partito politico, professione, onorificenza ottenuta, luogo di nascita e di morte. Al momento la banca dati contiene principalmente figure decorate con medaglia d’oro al valore civile e militare, ma il progetto ambisce a individuare e descrivere il maggior numero possibile di resistenti, soprattutto per far conoscere e restituire alla memoria collettiva i meno noti.

Il progetto Biografie Resistenti, in corso di sviluppo, intende raccogliere e far conoscere quante più storie possibili: l’Isacem invita tutti gli interessati a contribuire alla ricerca, sia attraverso segnalazioni e informazioni di resistenti, sia attraverso la redazione dei profili biografici di figure ancora assenti dalla banca dati. Le schede biografiche pervenute, prima di essere inerite nel portale, sono vagliate dal Consiglio scientifico dell’Istituto. Per richiedere informazioni, proporre un profilo o segnalare imprecisioni o integrazioni su quanto pubblicato, si può inviare un messaggio all’indirizzo info@isacem.it.

Per saperne di più

Portale Biografie Resistenti

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