Il 21 dicembre 2017, a Udine, presso il palazzo Toppo Wassermann, oggi sede della Scuola superiore dell'Università di Udine, è stato presentato ufficialmente il carteggio della famiglia di Toppo, antichissimo casato friulano documentato fin dal XII secolo, acquisito nel corso del 2017 dall'Archivio di Stato di Udine.
Le 255 lettere appartenenti a vari membri della famiglia e redatte nel corso dei secoli XVIII e XIX, sono state generosamente donate dalla signora Paola Bellini Balbo, legata da vincoli parentali alla famiglia Florio, erede di parte dei beni di Toppo. La raccolta, dichiarata di interesse culturale dalla Soprintendenza archivistica per il Friuli Venezia Giulia in data 4 aprile 2017, va ad integrare il cospicuo fondo di Toppo già conservato presso l’Archivio di Stato di Udine, permettendo così di approfondire la conoscenza dei componenti di questa famiglia.
Il nucleo più importante della raccolta epistolare è quello relativo alla corrispondenza indirizzata a Francesco di Toppo (1797-1882) importante personaggio della vita politica e culturale di Udine e del Friuli. Nel suo carteggio ritroviamo documentati i suoi interessi – la storia, l’archeologia, la letteratura – attraverso le lettere ricevute da importanti personaggi dell’epoca impegnati in tali studi.
A proposito dell’archeologia, in particolar modo aquileiese, a cui Francesco di Toppo si avvicina in età matura riprendendo gli scavi già iniziati dal padre Nicolò, interessanti risultano le lettere ricevute nel 1870 da Pietro Kandler, storico, archeologo e giurista nato a Trieste ma di origini austriache, e soprattutto quelle ricevute tra il 1864 e il 1879 dal maresciallo prussiano Heller von Hellerwald, già noto per essersi dedicato alle ricerche archeologiche a Pompei ed a Ercolano e il cui incoraggiamento fu determinante per Francesco per la ripresa degli scavi alla Colombara (Aquileia). Parlano ancora di archeologia le lettere di Alexander Conze, archeologo tedesco docente dell’Università di Vienna, di Costantino Cumano, medico storico e membro della Commissione archeologica per la conservazione delle opere d’arte in Friuli, istituita nel 1866 da Quintino Sella, primo commissario regio per la provincia di Udine, e di Tomaso Luciani, patriota di origini istriane noto come protagonista del Risorgimento.
Francesco intrattiene rapporti epistolari anche con studiosi locali, come ad esempio lo storiografo Francesco di Manzano e il collezionista Francesco Antonini, benemerito donatore dei Civici Musei udinesi.
L’intera raccolta presenta le caratteristiche proprie di tutti gli epistolari, mescolando argomenti di interesse pubblico e questioni private e dando testimonianza di ideali, passioni e legami affettivi, sempre con un tono immediato e diretto.
Alla presentazione sono intervenuti, oltre alla donatrice Paola Bellini Balbo, Luisa Villotta, direttrice dell’Archivio di Stato, l’archivista Laura Cerno e Stefano Allegrezza, docente di Archivistica presso l’Università degli studi di Udine.