Nel 1963, a Roma, in base alla legge sugli Archivi (d.p.r. 30 settembre 1963, n. 1409 “Norme relative all’ordinamento ed al personale degli archivi di Stato”), fu istituito il Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli Archivi di Stato (CFLR).

Al Centro vennero assegnati compiti di studio, ricerca, sperimentazione e intervento mediante le più moderne tecnologie nelle linee di attività concernenti la prevenzione, la conservazione, la riproduzione e il restauro dei beni archivistici appartenenti allo Stato, agli enti pubblici, territoriali e non, e agli archivi privati segnalati con apposito provvedimento quali archivi di interesse storico. Ulteriori competenze previste dal legislatore erano l’addestramento del personale tecnico (archivisti, restauratori e fotografi in servizio presso gli Archivi di Stato) e la vigilanza sulle attrezzature e sui procedimenti da adottare nelle sezioni di fotoriproduzione e restauro sorte presso alcuni Archivi di Stato.

Le attività svolte dal Centro, come gli eventi più importanti organizzati, sono documentate dal materiale fotografico prodotto. In esso si ripercorrono i vari passaggi dell’iter intrapreso, quali l’allestimento per la fotoriproduzione e le varie lavorazioni e indagini svolte con la nascita dei laboratori scientifici.
Nel 2006 il Centro affronta il trasferimento dalla sede in zona Trastevere a quella nel rione Monti presso lo storico Istituto centrale per la patologia del libro (ICPL) fondato da Alfonso Gallo ed inaugurato nel giugno del 1938. Nasce così, dalla fusione dei due Istituti, l’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (oggi Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro – ICPAL) nell’ambito della riorganizzazione del MiBAC attuata con il d.p.r. 26 novembre 2007, n. 233: «Capo III – Istituti centrali e Istituti con finalità particolari, Art. 15, Istituti centrali, nazionali e dotati di autonomia speciale, 1. Sono istituti centrali: e) l’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, che assorbe l’Istituto centrale per la patologia del libro ed il Centro fotoriproduzione, legatoria e restauro degli archivi di Stato».

Il materiale fotografico del Centro è andato quindi ad aggiungersi a quello della Fototeca dell’ICPL. Tra i documenti prodotti dal CFLR nel corso della sua attività, il nucleo fotografico di maggiore consistenza e rilevanza storica è quello costituito dalle oltre 8.000 diapositive a colori del formato 35 mm, ordinate in album e databili tra gli anni 1980 e 2005. Questi materiali documentano le varie lavorazioni effettuate dal laboratorio di restauro su mappe, registri, disegni, pergamene, sigilli ecc. Considerevoli lavori di cui abbiamo una ricca testimonianza fotografico, e che spiccano per importanza, sono ad esempio i pregevoli restauri eseguiti sul più antico documento in carta (datato 1109) conservato in Europa, il Mandato della Contessa Adelasia (custodito presso l’Archivio di Stato di Palermo), sul Codice di Santa Marta (presso l’Archivio di Stato di Napoli) o ancora sui preziosi codici musicali altempsiani.
A questa documentazione fotografica si aggiunge anche il nucleo rappresentato da circa 2.000 positivi a colori a sviluppo cromogeno e positivi in bianco e nero, che danno testimonianza di eventi significativi quali convegni, mostre, visite di politici che hanno avuto come protagonista l’Istituto. Questi documenti sono in parte contrassegnati con il timbro “CFLR Servizio Reportage”. Si citano la visita del 7 maggio 1981 dell’allora Ministro per i Beni culturali e ambientali on. Oddo Biasini e la visita del Sommo Pontefice Paolo VI all’Archivio di Stato di Roma del 15 ottobre 1969.
Sono presenti inoltre circa 200 pellicole negative di fotoriproduzioni eseguite dal Centro nel 1980 e relative ad alcune mappe del Catasto Gregoriano conservato presso l’Archivio di Stato di Roma, il primo catasto generale geometrico particellare dello Stato pontificio, promosso da Pio VII nel 1816 e attivato nel 1835 da Gregorio XVI, dal quale prese il nome. Resta ancora escluso dalla ricognizione un nucleo di fotografie derivanti dall’attività del laboratorio di restauro e del laboratorio di biologia. Quasi tutto il materiale, in buono stato di conservazione e parzialmente condizionato in contenitori a norma, deve essere ancora inventariato e digitalizzato.

Oltre a questi materiali, che in totale superano le 10.000 unità, in un locale climatizzato è conservata anche una copia di sicurezza, sempre proveniente dal CFLR, dei microfilm relativi all’archivio della Allied Control Commission – ACC (che rappresentava le Nazioni Unite con l’incarico “di regolare ed eseguire” l’armistizio in base agli ordini e alle direttive generali del Comandante Supremo delle Forze Alleate). I documenti microfilmati (7.282 bobine in formato 16 mm del periodo 1943-1947) testimoniano i vari aspetti della vita sociale e politica dell’amministrazione pubblica italiana di quegli anni. Il nucleo documentale è disponibile in copia presso l’Archivio Centrale dello Stato, mentre gli originali si trovano presso il NARA – National Archives and Records Administration di Washington.

Per saperne di più
Per il fondo Allied Control Commission – ACC 1943-1947
Imaging Technologies for Archives. The Allied Control Commission Microfilm Project. Seminario, Roma, 26-27 aprile 1996, a cura di Bruna Colarossi, Roma, 1997, pp.196, (Quaderni della Rassegna degli Archivi di Stato, 81)

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