L’Atlante Storico istituzionale dell’Italia unita è stato realizzato dall’Istituto centrale per gli archivi in collaborazione con il Centro MAAS – Metodologie e Applicazioni per Archivi Storici, attraverso varie fasi di intervento, collocabili tra il 2014 e il 2017, cui ha fatto seguito un’ultima operazione di revisione e validazione interna all’Istituto tra marzo ed aprile 2018.
L’intento di realizzare un atlante storico delle circoscrizioni amministrative italiane è sotteso da molti decenni agli interessi e alle attività di studiosi appartenenti a diversi ambiti disciplinari (storici, in particolare storici delle istituzioni, giuristi, geografi, ma non solo), ed è emerso, anche nell’ambito di più recenti iniziative che hanno visto operare a questo scopo un gruppo di studio promosso da Francesco Bonini, storico delle istituzioni politiche, come un’ambiziosa impresa culturale che richiede necessariamente, oltre che un lungo e intenso percorso di ricerca, una sinergica confluenza di apporti scientifici di varia natura. Di fronte alla complessità e alla vastità delle azioni richieste da tale obiettivo su larga scala, va comunque rilevato che molti e pregevoli sono i dati storico territoriali già reperibili in varia forma su fonti eterogenee, primarie e secondarie, sulla base dei quali poter disegnare una prima intelaiatura informativa e definire un modello primigenio di rappresentazione dell’evoluzione nel tempo del territorio italiano, considerato principalmente come articolazione gestionale-funzionale dello Stato unitario.
La voce circoscrizione riportata nell’Enciclopedia Treccani online definisce con estrema efficacia la stretta contiguità concettuale esistente tra la nozione di circoscrizione e quella di territorio: «dato un territorio sul quale si eserciti la giurisdizione di un’autorità centrale, la circoscrizione potrà essere identificata con una parte di questo territorio sulla quale esplicano i loro poteri autorità soltanto locali, cioè con competenza ristretta alla porzione di territorio […] affidata alla loro giurisdizione». È in considerazione di questo intimo connubio tra istituzioni e territorio, ovvero tra distribuzione periferica di compiti, poteri e risorse tra i diversi livelli istituzionali e corrispettive articolazioni territoriali, che è emersa l’utilità e l’importanza di poter disporre online di uno strumento come l’Atlante Storico istituzionale dell’Italia unita, realizzato dall’Istituto centrale per gli archivi in collaborazione con il Centro MAAS – Metodologie e Applicazioni per Archivi Storici, attraverso varie fasi di intervento, collocabili tra il 2014 e il 2017, cui ha fatto seguito un’ultima operazione di revisione e validazione interna all’Istituto tra marzo ed aprile 2018.
Alla base del progetto complessivo vi è l’intento di rendere disponibile e fruibile in un contesto di uso aperto e interoperabile un’ingente quantità di informazione storico territoriale reperita nelle fonti più autorevoli ed esaustive, ricondotta ad un modello concettuale unitario che ne enfatizza tanto la dimensione diacronica quanto la visione sincronica. Il risultato che si mette a disposizione dell’utenza è uno strumento di valenza generale che, ricostruendo dinamicamente la configurazione territoriale dell’Italia postunitaria – a partire dalle circoscrizioni amministrative che costituiscono la base informativa di questo primo esito pubblicato – fornisce al contempo un repertorio di autorità di nomi di luogo attestati nel tempo (ovvero storicizzati) e georeferenziati, potenziale riferimento e supporto per denominare, descrivere e localizzare correttamente le istituzioni e le fonti, e in genere funzionale a qualunque operazione descrittiva in cui abbia rilevanza individuare aspetti legati all’evoluzione storica del territorio.
Secondo una prospettiva sincronica, il modello è costruito attorno al concetto di regione spazio temporale, introdotto allo scopo di rappresentare e descrivere le caratteristiche (denominazione, estensione territoriale, dipendenza amministrativa, ecc.) di unità territoriali di diversa natura (politico-amministrative o geografiche), a qualunque livello di posizione gerarchica (comune, regione, stato, ecc.), collocabili in un arco temporale definito agli estremi da due successivi eventi che comportano una determinata modifica della unità descritta. Di norma l’evento di cambiamento corrisponde ad un provvedimento normativo che determina la variazione (istituzione, cessione/acquisizione di territorio, mutamento di dipendenza gerarchica, estinzione, ecc.). Da un punto di vista diacronico, la storia di ogni specifica unità territoriale è costituita dalla successione di tutte le regioni spazio temporali ad essa riferibili.
La base di conoscenza è stata alimentata attraverso un processo di studio, analisi e recupero dei dati sulle variazioni territoriali dal 1861 al 2013, pubblicati come open data dall’ISTAT, che ha condotto ad una loro rimodulazione in un’ontologia in formato OWL in cui sono confluite informazioni relative a livelli amministrativo-territoriali in essi non contemplati, provenienti da altre fonti accreditate; allo stato attuale l’ontologia espone i dati relativi a regioni, province e comuni dello Stato italiano; di altri due livelli amministrativi intermedi tra provincia e comune, circondario e mandamento, sono state inserite le informazioni corrispondenti agli anni 1861-1862, con l’obiettivo di completare progressivamente il relativo quadro storico fino al 1927.
Per rendere più semplice ed intuitivo l’accesso alle informazioni fornite attraverso l’ontologia è stata messa a punto un’applicazione di consultazione a faccette che permette di circoscrivere e filtrare progressivamente i dati attraverso un approccio multidimensionale determinato dalla scelta combinata di valori presenti nelle diverse faccette, ciascuna corrispondente ad una dimensione informativa rappresentata nei dati.
Circoscrivendo lo scenario di utilizzo dell’Atlante al dominio archivistico, se l’utilità di ASI appare manifesta nell’ambito delle attività descrittive come ausilio per la corretta denominazione nel tempo di luoghi, di enti ed uffici definiti su base territoriale e dei relativi nuclei documentari, altrettanto vantaggioso può risultarne un puntuale utilizzo lato utente come primo orientamento nel reperimento delle fonti. Poter avere ad esempio immediata cognizione del fatto che il Comune di Brocco (dal 1954 denominato Broccostella) nel 1927 è passato dalla dipendenza amministrativa dalla Provincia di Caserta (già Terra di Lavoro) a quella dalla neonata Provincia di Frosinone, può orientare l’utente e indirizzarlo nella ricerca verso i rispettivi Archivi di Stato potenziali conservatori di documentazione che abbia relazione, nell’arco cronologico di interesse, con quel territorio (atti dello stato civile, catasti, atti demaniali, documentazione giuridica o notarile, ecc.).
Proprio in virtù di questo ipotizzabile instradamento alla ricerca sulle fonti archivistiche sono stati inseriti, nella versione Linked Open Data dei dati dell’Atlante, gli opportuni collegamenti semantici tra le unità territoriali di ASI e le relative risorse (corrispondenti alla sede del conservatore e del produttore dei complessi archivistici) dei dati LOD del SAN. Mentre l’applicativo di consultazione messo a punto rende le informazioni territoriali di ASI facilmente ricercabili e fruibili per finalità diverse da utenti di vario genere, la loro pubblicazione come Linked Open Data risulta infatti funzionale ad altre logiche di fruizione e di riutilizzo, e allineata ai più avanzati processi di produzione e pubblicazione dei dati relativi al patrimonio culturale. Come è proprio delle iniziative riconducibili al Semantic Web, la pubblicazione su un repository RDF di dati in formato LOD rende tali risorse informative parte di una più complessiva rete logica e semantica in cui le macchine operano da agenti intelligenti in grado di effettuare ragionamenti e operazioni di inferenza e deduzione, producendo a partire dalla base informativa iniziale nuova conoscenza: in particolare nei dati ASI LOD sono stati inseriti link semantici ai corrispettivi dati delle principali ontologie geografiche disponibili (GeoNames, ISPRA, ISTAT, oltre ovviamente alla base di conoscenza di DBpedia), garantendo così forme di interoperabilità estesa col resto del dominio. Una prima sperimentazione di riuso di tali dataset aperti e collegati in rete è stata condotta presso l’ICAR stesso, dove attraverso specifiche query SPARQL è stato estratto dal grafo RDF OWL complessivo un sottoinsieme di dati geografici che troveranno utilizzo nell’interfaccia del portale Antenati per la contestualizzazione delle risorse e l’orientamento alla ricerca.
L’Atlante Storico Istituzionale va considerato come un sistema per sua natura aperto e in espansione; il modello su cui è basato risulta predisposto ad essere esteso attraverso l’introduzione progressiva di entità, concetti e dati relativi ad ulteriori tipologie di circoscrizioni territoriali (giudiziarie, ecclesiastiche, militari, ecc.), mirando così a conseguire una sempre più esaustiva rappresentazione dell’evoluzione storico istituzionale italiana rapportata al territorio. In questa prospettiva, l’ICAR si sta impegnando in una nuova fase operativa del progetto indirizzata allo studio e all’analisi delle circoscrizioni territoriali di carattere giudiziario e della loro evoluzione nel tempo, che condurrà all’estensione dell’ontologia OWL e all’integrazione in ASI dei dati storico territoriali riferibili a tale tipologia.
Per saperne di più
Pagina di descrizione del progetto L’Atlante storico Istituzionale dell’Italia unita nel sito dell’ICAR
Orizzonti di cittadinanza. Per una storia delle circoscrizioni amministrative dell’Italia unita, a cura di F. Bonini, L. Blanco, S. Mori, F. Galluccio, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016.