L’inventario dell’archivio della Compagnia nazionale artigiana (d’ora in poi Cna), realizzato da Giovanni Pietrangeli, ha visto la luce nella collana Invenire, diretta da Giorgetta Bonfiglio Dosio e edita da Cleup.
L’attenzione della collana Invenire agli archivi di enti e aziende che documentano la storia dell’impresa e della sua rappresentanza trova conferma in questo lavoro, che fa luce su un capitolo poco noto della storia dell’economia italiana. La Cna nacque infatti nel 1948 come società per azioni, con il ruolo di canale ufficiale di finanziamento per le piccole imprese artigianali italiane, a coronamento del lavoro svolto sin dal 1944 dalla americana Handicraft Development Incorporate di Max Ascoli e dal suo corrispettivo italiano, la Commissione assistenza distribuzione materiali artigianato (Cadma), con sede a Firenze.
L’artigianato, nella mente dei promotori di tali iniziative, fu a ragione ritenuto il volano della competitività dell’impresa italiana oltre Oceano, dove esso ricevette un insperato supporto, accedendo ai preziosi fondi dell’Export-import Bank di Washington, anticipatori dell’European Recovery Program varato nel 1948.
Nell’introduzione all’inventario sono ben ricostruiti il contesto della nascita dell’ente, i suoi prodromi sin dagli anni Venti, la complessità dei rapporti politici ed economici tra l’Italia e gli USA, sia sul fronte dell’industria privata sia di quella pubblica, nonché le modalità di erogazione del credito e le fragilità dell’intero sistema.
Come sottolinea l’autore dell’inventario e della sua introduzione, infatti, l’archivio della Cna “testimonia alcuni importanti aspetti della strategia di integrazione del sistema d’impresa italiano” ma anche le sue debolezze intrinseche.
Il ruolo dell’Imi, che spiega l’esistenza dell’archivio della Cna tra i suoi archivi aggregati, fu quello di ente mediatore del finanziamento ricevuto da Eximbank: con una convenzione tra la Cna e l’Imi la Compagnia fu autorizzata ad accedere alle risorse dell’istituto finanziario per creare una rete di fornitura e distribuzione, acquistare materie prime e semilavorati da fornire agli artigiani attraverso il sistema della linea di credito.
La grave situazione debitoria sviluppatasi in pochi anni portò alla stipula di una nuova convenzione con l’Imi e il Ministero del tesoro e del commercio, che tuttavia non risollevò la Compagnia, pur garantendone la prosecuzione dell’attività fino al 1976.
Dopo l’approfondita introduzione storica l’autore affronta la storia dell’archivio e del suo ordinamento. L’archivio della Cna si trova fisicamente nella sede degli archivi del Patrimonio Imi di Intesa Sanpaolo Acilia presso Roma, dove l’autore si è occupato personalmente delle operazioni di riordino e inventariazione analitica nonché di quelle di scarto. La prima descrizione del fondo presente nella Guida all’Archivio Storico dell’Istituto mobiliare italiano Spa pubblicata nel 1998 necessitava infatti di approfondimento, pur avendo suddiviso la documentazione in serie che sono state in grandi linee rispettate nell’ordinamento definitivo.
Le 6 serie di cui si compone l’archivio coprono gli estremi cronologici 1947-1977 e corrispondono a tipologie documentarie o ad aree funzionali dell’ente – corrispondenza, contabilità, finanziamenti e personale – eccettuate le prime due serie, in cui si conservano la documentazione propedeutica alla costituzione della Cna (serie 1) e le carte prodotte dalla House of Italian handicraft inc. nato come ente autonomo ma divenuto poi parte integrante della Compagnia.
Il volume, edito con il contributo di Intesa Sanpaolo, permette di far luce, come dicevamo, su un capitolo della storia economica italiana meno nota, di ricostruire strumenti finanziari e reti commerciali internazionali di cui l’Italia è stata parte integrante e di andare all’origine di alcuni elementi di debolezza strutturali della piccola impresa italiana, purtroppo non ancora superati.
G. Pietrangeli, La ricostruzione del Made in Italy. L’archivio della Compagnia nazionale artigiana (1947-1977). Inventario, Bologna, Cluep, 2022