I primi risultati del progetto di censimento nazionale di archivi di film di famiglia, promosso dall’ICAR-Istituto centrale per gli archivi a partire dal 2017, sono stati appena pubblicati on line nel Portale Antenati - Gli archivi per la ricerca anagrafica nella sezione Storie di famiglia, specificamente dedicata alle storie familiari che riemergono dal lavoro archivistico sui film di famiglia, inaugurata nel 2016.
I film di famiglia sono pellicole amatoriali girate tra i primi anni Venti e gli anni Ottanta del Novecento nei formati sub-standard 9,5mm Pathé Baby, 16mm, 8mm e Super8 da cineamatori e cineamatrici di diversa estrazione sociale e di diversa provenienza territoriale che nel corso della loro esistenza hanno impugnato una cinepresa e documentato il proprio vissuto.
Da oltre un decennio, l’interesse per la salvaguardia dei film di famiglia e amatoriali, in Italia, è cresciuto in maniera considerevole. Diversi sono i progetti di recupero di questo patrimonio filmico inedito e privato avviati da diversi enti e istituzioni culturali, da cineteche, associazioni culturali, dipartimenti universitari. Di questo patrimonio, sempre più presente nelle collezioni di varie istituzioni archivistiche e culturali, non si conosce esattamente la dislocazione, né tantomeno la consistenza. La situazione italiana attuale si presenta infatti frammentaria, articolata e complessa.
Il progetto di censimento di archivi di film di famiglia è stato avviato con l’obiettivo di procedere a una mappatura di queste realtà archivistiche prevedendo una descrizione generale del loro patrimonio e la riscoperta e valorizzazione di alcuni fondi filmici familiari conservati e delle storie familiari in essi racchiuse attraverso un lavoro di approfondimento archivistico e la realizzazione di un’edizione multimediale per ciascun fondo da rendere accessibile on line sul Portale Antenati.
Nella sua prima azione, il progetto ha visto coinvolte tre strutture archivistiche, selezionate sulla base della consistenza del patrimonio filmico da esse conservato e sulla base della sistematicità con la quale da alcuni anni si occupanodi recuperare e salvaguardare questi film nei loro rispettivi territori: la Cineteca Sarda-Società Umanitaria di Cagliari, che fin dagli anni Ottanta, e con maggiore regolarità a partire dai primi anni 2000, ha avviato diversi progetti di raccolta di film di famiglia su tutto il territorio regionale e attualmente detiene un patrimonio di circa 10.000 film di famiglia; Laboratorio 80, associazione di cultura cinematografica attiva dal 1956 come Cineforum di Bergamo, che a partire dal 2010 ha dato avvio a un progetto di recupero, salvaguardia e valorizzazione di film di famiglia provenienti dalla provincia di Bergamo e gestisce l’archivio denominato Cinescatti, costituito ad oggi da circa 2.500 film di famiglia; Superottimisti-Associazione Museo nazionale del cinema di Torino, che si occupa di recupero, salvaguardia e valorizzazione di film di famiglia a Torino e provincia a partire dal 2007, il cui patrimonio consiste di circa 2.000 film di famiglia.
All’interno di questi tre archivi di film di famiglia sono stati oggetto di analisi dieci fondi filmici – sui quali erano già state effettuate le operazioni di restauro conservativo e digitalizzazione – per i quali si è proceduto con un lavoro archivistico che ha visto il coinvolgimento diretto dei cineamatori e/o dei loro familiari, grazie alle cui testimonianze orali è stato possibile ricostruire la storia della produzione di questi film e la storia familiare che essi “silenziosamente” raccontano. L’esito di questo lavoro di ricerca è stata la descrizione dei singoli fondi filmici e della biografia dei cineamatori e delle loro famiglie e la successiva realizzazione di un’edizione multimediale per ciascun fondo, attraverso la quale è possibile ripercorrere le singole storie familiari, a partire dagli stessi film recuperati e digitalizzati. È stato utilizzato un software specifico che permette all’utente di consultare i fondi filmici secondo una modalità interattiva, seguendo la loro successione cronologica o costruendo percorsi alternativi. L’edizione è costituita da una selezione dei film che compongono il fondo filmico, corredata da cartelli introduttivi e didascalie esplicative che permettono di contestualizzare le immagini in movimento, fornendo anche indicazioni precise sulle persone, i luoghi e le situazioni rappresentate, e che, come già indicato, sono il risultato di un lungo percorso archivistico di ricerca, catalogazione e documentazione, che ha visto la partecipazione degli archivi, degli archivisti e delle stesse famiglie.
I dieci fondi filmici presi in esame sono i seguenti: fondo Francesco Vodret, 1929-1949 [Cineteca Sarda], fondo Elio del Piano, anni ‘50-‘70 [Cineteca sarda], fondo Felice Tiragallo, anni ‘70 [Cineteca Sarda], fondo Girolamo Sotgiu, anni ‘50-‘60 [Cineteca Sarda], fondo Augusto Gandini, 1927-1942 [Laboratorio 80 -Cinescatti], fondo Giovanni Battista Scaroni, anni ‘30-‘60 [Laboratorio 80 -Cinescatti], fondo Famiglia Savoldi-Agazzi, anni ‘50-‘60 [Laboratorio 80 – Cinescatti], fondo Fausto Moroni, 1932–1940 ca. [Superottimisti – Associazione Museo nazionale del cinema], fondo Giorgio Cecchetti, 1956-1991 [Superottimisti – Associazione Museo nazionale del cinema], fondo Bruno Gallo, anni ‘50-‘60 [Superottimisti – Associazione Museo nazionale del cinema].
I risultati appena pubblicati si riferiscono alle tre strutture archivistiche rientrate nella prima fase di censimento e a 3 dei 10 fondi filmici elencati – gli altri seguiranno nel corso dei prossimi mesi – e portano alla conoscenza della collettività il lavoro encomiabile di archivi e archivisti su questo patrimonio filmico di grande valore storico e documentale, e la storia di alcune famiglie italiane che si sono “raccontate” nel corso del Novecento attraverso la pratica del cinema amatoriale.
Per saperne di più
Superottimisti – Archivio regionale di film di famiglia
Società Umanitaria – Cineteca Sarda