La mostra Il giardino di carta. Florilegio da archivi trentini in ricordo di Francesca Cavazzana Romanelli è stata curata da Katia Pizzini, Paola Pettenella, Franco Cagol insieme a Stefania Franzoi e ha avuto luogo dal 20 aprile al 10 luglio 2017.
Francesca Cavazzana Romanelli (1945-2016) è stata una grande amica, maestra e consulente per gli archivisti trentini. A partire dagli anni ’90 ha collaborato con l’Università degli studi di Trento e con i principali istituti del territorio, promuovendo progetti innovativi e contribuendo in modo determinante alla crescita professionale di coloro che hanno avuto la fortuna e il privilegio di operare al suo fianco. Particolare impegno ha profuso nelle consulenze prestate al Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – Mart di Rovereto e alla Soprintendenza provinciale competente in materia di archivi per la fase di progettazione e avvio dei rispettivi sistemi informativi, nonché per l’impostazione e la realizzazione di prodotti editoriali come inventari, manuali e saggi. Presso l’Archivio storico e la Biblioteca comunale di Trento ha poi collaborato all’organizzazione di attività didattiche connesse al corso universitario in Archivistica, contribuendo alla valorizzazione dei fondi con l’assegnazione di tesi di laurea; ha supportato molte iniziative dell’Archivio diocesano tridentino con la sua competenza in materia di riordino e inventariazione di archivi parrocchiali e di formazione degli operatori addetti al patrimonio ecclesiastico.
In prossimità del primo anniversario della scomparsa di Francesca, per ricordare non solo l’archivista ma anche l’amica animata da una grande passione e da un’amorevole dedizione per i fiori, le piante, gli orti, un gruppo di colleghi trentini ha ideato un’esposizione di documenti d’archivio relativi al tema dei giardini, della vegetazione e del “verde” in senso lato. La mostra, intitolata Il giardino di carta. Florilegio da archivi trentini in ricordo di Francesca Cavazzana Romanelli, curata da Katia Pizzini, Paola Pettenella, Franco Cagol insieme a Stefania Franzoi, è stata inaugurata il giorno 20 aprile 2017 presso la sede del Polo culturale diocesano “Vigilianum” di Trento ed è terminata lo scorso 10 luglio 2017.
I materiali selezionati, provenienti dai fondi dell’Archivio provinciale di Trento, dell’Archivio diocesano tridentino, del Mart di Rovereto e del Comune di Trento, hanno offerto testimonianze storiche legate alla classificazione botanica, alla produzione ortofrutticola, alla progettazione e realizzazione degli spazi verdi, dispiegando al contempo tutta la loro valenza decorativa, ornamentale e simbolica attraverso le molteplici rappresentazioni delle piante e dei fiori.
I documenti sono stati organizzati in quattro sezioni, denominate rispettivamente Botanica, Orti e sementi, Fiori e Giardini.
Nella prima hanno trovano spazio, accanto a due pregevoli alberi genealogici settecenteschi delle nobili famiglie Crosina e Rovereti, due diplomi concessi al conte Giulio Spaur in occasione dell’Esposizione pomologica di Vienna del 1888, un ricco erbario composto nella prima metà del secolo XIX dal conte Vincenzo Consolati e i materiali di lavoro (tavole di classificazione di piante, disegni di alberi) degli architetti Luigi Figini e Gino Pollini, raccolti per progettare gli spazi aperti di importanti complessi (Olivetti a Ivrea, libreria Hoepli e quartiere Harar a Milano).
Nella seconda sezione è stata documentata l’attività legata al campo e all’orto, con esemplari di cataloghi illustrati di sementi, elenchi di piante (quali il catalogo delle specie presenti a metà Novecento nel parco di Villa Angerer, poi Sanatorio del clero, ad Arco), nonché fatture, conti e lettere dell’azienda agricola di famiglia dell’artista Thayaht.
Nelle vetrine dedicate ai fiori sono stati esposti i campionari di stoffe a motivi floreali della ditta Viesi, specializzata nella confezione di paramenti sacri, e le originali testimonianze di mail art (missive nelle quali a composizioni e poesie vengono acclusi oggetti eterogenei, come fiori e foglie) scritte dall’artista turco-italiana Betty Danon all’americano David Cole dal 1985 al 2000.
Infine l’ultima sezione si è soffermata su alcuni esempi di spazi verdi “pubblici”: dal parco della già citata Villa Angerer ai progetti di giardini per la città di Trento, disegnati rispettivamente da Annibale Apollonio nel 1879 per la località Centa e da Augusto Sezanne nel 1909 per piazza d’Armi (l’attuale piazza Venezia), entrambi mai realizzati secondo i piani originali e dunque divenuti casi emblematici di “giardini di carta”.
Per saperne di più
Mostra Il giardino di carta. Florilegio da archivi trentini, in ricordo di Francesca Cavazzana Romanelli (Trento, 20 aprile-10 luglio 2017)