Si è inaugurata a Roma il 22 ottobre 2018 presso la Sala Alessandrina del complesso borrominiano della Sapienza, sede dell’Archivio di Stato di Roma, la mostra Il codice Maimonide e i Norsa. Una famiglia ebraica nella Mantova dei Gonzaga. Banche, libri, quadri.

La mostra celebra un importante successo dello Stato italiano: l’acquisizione tramite acquisto coattivo da parte della Direzione generale Archivi del Ministero per i beni e le attività culturali, nel 2017, di un manoscritto miniato del 1349 (e del connesso atto di vendita alla famiglia Norsa datato al 1513), contenente una delle più pregevoli copie della traduzione dall’arabo all’ebraico della Guida dei Perplessi del filosofo, medico e giurista Mosè Maimonide (1138-1204), fra i più importanti pensatori nella storia dell’Ebraismo nonché personalità di spicco nell’Andalusia dominata dagli arabi.

L’operazione ha salvato il manoscritto dalla “fuga all’estero” e l’approdo in una collezione privata che la vendita, disposta dalla famiglia che ne era rimasta ininterrottamente proprietaria dal 1513, avrebbe inevitabilmente causato. Si pone dunque come un ulteriore tassello della politica portata avanti negli ultimi anni dalla Direzione generale Archivi, cui si riconducono, ad esempio, il provvedimento di esproprio delle carte di Giorgio Vasari, l’acquisizione della Lettera di Raffaello a Leone X, delle carte dei fratelli Rosselli, del verbale manoscritto della seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943 che esautorò Mussolini; ma anche le operazioni di tutela dell’archivio di Giuseppe Verdi, delle carte di Cavour così come il recupero di una parte degli archivi fotografici della rivista «Difesa della razza».

La trascrizione di quest’esemplare venne ultimata da Jacob ben rabbi Samuel il 10 marzo 1349 su 228 folii in pergamena con decori del testo in blu e rosso e miniature in foglia d’oro, fra cui una rappresentazione del Paradiso terrestre. La legatura in pelle marrone e impressioni dorate, realizzata agli inizi del XVI secolo in Lombardia o Veneto, presenta gravi lacune, forse segni della violenza del sacco di Mantova del 1630 ad opera dei lanzichenecchi. Nel 1599 e nel 1617 il manoscritto fu esaminato dagli Inquisitori, che apposero le loro sottoscrizioni sul foglio 227r.
Il codice è stato restaurato nei laboratori dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (ICRCPAL, Roma).

La mostra è stata realizzata dalla Direzione generale Archivi in collaborazione con l’Archivio di Stato di Roma e il Progetto Prin 2015: The Long History of Anti-Semitism. Jews in Europe and the Mediterranean (X-XXI centuries): Socio-Economic Practices and Cultural Processes of Coexistence between Discrimination and Integration, Persecution and Conversion, promosso dalla Sapienza Università di Roma, Università degli studi di Milano, Università di Pisa, Università degli studi di Genova.
Articolata in tre sezioniMantova ai tempi dei Gonzaga; Gli Ebrei a Mantova e la famiglia Norcia: storia di un quadro; La Biblioteca Norsa e la Guida dei Perplessi di Maimonide – presenta al pubblico, oltre al manoscritto di Maimonide, 5 manoscritti miniati della Biblioteca di Parma provenienti dalla biblioteca dei Norsa, 13 manoscritti dall’Archivio di Stato di Mantova relativi al rocambolesco episodio che lega la storia della Madonna della Vittoria di Andrea Mantegna con la vittoria di Fornovo del 1495 di Francesco II Gonzaga sui Francesi e le vicende della famiglia Norsa, e alcuni documenti appartenenti alla Comunità ebraica di Mantova relativi alle operazioni di censura svoltesi tra fine XVI e inizio XVII secolo sul posseduto librario degli ebrei mantovani da parte della Chiesa. In mostra anche una riproduzione 1:1 della tela della Madonna della Vittoria del Mantegna, attualmente al Louvre, e la tela originale della Madonna col Bambino e Santi (anonimo, circa 1515), ugualmente destinata alla Chiesa della Vittoria e raffigurante in basso membri della famiglia Norsa in atto di contrizione (attualmente conservato nella Basilica di Sant’Andrea in Mantova). Infine, una maquette della medesima Chiesa della Vittoria, costruita al posto della casa dei Norsa, per cui fu commissionata l’opera del Mantegna.

All’indomani dell’inaugurazione si è svolta l’omonima giornata di studi con la partecipazione di Marina Caffiero (Sapienza Università di Roma), Serena Di Nepi (Sapienza Università di Roma), Marina Romani (Università degli studi di Genova), Evelyn Cohen (Jewish Theological Seminary of America; Metropolitan Museum, New York), Roberto Bonfil (The Hebrew University of Jerusalem), Angelo Piattelli (bibliografo, Gerusalemme), Amedeo Spagnoletto (Collegio rabbinico italiano; Rabbino capo di Firenze), Germano Maifreda.
È prevista la pubblicazione degli atti a cura della Direzione generale Archivi.

Il codice Maimonide e i Norsa. Una famiglia ebraica nella Mantova dei Gonzaga. Banche, libri, quadri. Una mostra e una giornata di studi (Roma, 22 ottobre 2018-5 gennaio 2019).

Archivio di Stato di Roma
corso del Rinascimento 40
Sala Alessandrina
23 ottobre 2018 – 5 gennaio 2019
Orari: dal lunedì al venerdì ore 9-18 – sabato ore 9-14 – chiuso domenica e festivi
ingresso gratuito

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