L’archivio prodotto dall’Allied Control Commission (ACC), versato al National Archives and Records Administration (NARA) nel 1955, è ora conservato nella sede di College Park nel Maryland. La documentazione è conservata in copia (in microfilm e formato elettronico) presso l’Archivio centrale dello Stato, dove è giunta in varie fasi a partire dalla fine degli anni Ottanta e dove possono essere consultate le copie in formato digitale dei microfilm.

L’archivio costituisce una parte consistente del Record Group 331, Allied Operational and Occupation Headquarters, World War II (in particolare i sottogruppi 331.30 e 331.31).
L’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, oggi Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro (ICPAL), ha ricevuto dal Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli Archivi di Stato (CFLR) una copia di sicurezza divenendone quindi depositario. Per garantirne la conservazione a lungo termine, il materiale è custodito in una camera climatizzata.

La Commissione alleata di controllo, unità integrata anglo-americana, con il compito di “supervisionare” l’attività del governo italiano, entrò ufficialmente in funzione il 10 novembre 1943 e concluse la sua attività il 14 dicembre del 1947. L’ACC, affiancato dall’Allied Military Government (AMG), istituito due mesi prima con il compito di trasferire al governo italiano i territori liberati, dipendeva dal generale dell’Esercito Dwight D. Eisenhower, comandante supremo delle forze alleate nel Mediterraneo dall’8 novembre 1942 al 7 gennaio 1944; il responsabile effettivo era il gen. Kenyon A. Joyce. La Commissione era incaricata di imporre il rispetto dei termini di armistizio concluso fra l’Italia e gli Alleati nel corso della Seconda guerra mondiale. L’organismo politico militare delle Nazioni Unite cominciò ad operare con lo scopo principale di garantire l’adempimento delle clausole armistiziali, favorire le relazioni con le Nazioni Unite, supportare la Quinta e l’Ottava Armata impegnate nelle operazioni militari in Italia, aiutare la popolazione ridotta allo stremo e creare il substrato necessario all’avvio di nuove istituzioni italiane su base democratica. Essa era strutturata in quattro sezioni con competenze specifiche nei settori militare, politico, economico-amministrativo e delle comunicazioni, ciascuna delle quali suddivisa in sub-commissions in relazione ai Ministeri italiani che dovevano supervisionare i territori occupati. Nella introduzione del Resoconto delle attività svolte dal Governo militare alleato e dalla Commissione alleata di controllo in Italia, curato dalla Sezione delle Relazioni Pubbliche Commissione Alleata, si legge che: «Il 10 luglio 1943, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna iniziarono un grande esperimento di governo militare, partendo da presupposti democratici […]».

Al termine della guerra tutta la documentazione, costituita da appunti, corrispondenza, ordini, planimetrie, prospetti tecnici ma anche mappe, carte, stampe fotografiche e fotomeccaniche, poster ecc., prodotta dai vari organismi alleati operanti in Italia, sotto il coordinamento della Commissione, fu raccolta, selezionata e riorganizzata a cura dell’ufficio specificamente istituito presso il Quartiere generale nella capitale italiana: l’Allied Forces Records Administration (AFRA).
I documenti costituiscono una importante fonte di conoscenza della realtà italiana degli ultimi anni di guerra e del dopoguerra e sono riprodotti su 7.282 bobine con oltre 14 milioni di fotogrammi (ogni bobina ne contiene circa 2000) del formato 16 mm (escluso un lotto di 36 bobine in formato 35 mm composto principalmente da carte geografiche). Se fossero state prodotte copie cartacee di tutto questo materiale, si sarebbero realizzati circa 20.000 volumi, ciascuno composto da 700 pagine.
Il Laboratorio per la conservazione dei supporti digitali dell’ICPAL ha realizzato la digitalizzazione delle immagini e le operazioni di ordinamento, controllo qualità, compressione, conservazione e backup al fine di consentire la consultazione on-line (le immagini ottenute dai microfilm sono in formato 1.1). I documenti sono stati digitalizzati in ordine sequenziale ed acquisiti interamente, inclusi i margini e ogni altro elemento del testo (sono state acquisite anche le pagine nere). L’acquisizione delle immagini è stata realizzata in formato TIFF e in formato JPEG, quest’ultima con risoluzione a 100 DPI (destinato alla consultazione on-line).
Per consultare l’inventario dell’Archivio e per svolgere ricerche nella base di dati è stato creato un applicativo web.

Si è rispecchiato fedelmente il criterio di archiviazione seguito dagli americani, mantenendo i documenti suddivisi in tre gruppi: quartieri generali, regioni e province e AMG. L’identificazione si basa su un sistema che comprende codici indicators (107) e subindicators (67):

  • Indicator è il numero identificativo a cinque cifre utilizzato per identificare ogni gruppo. Al primo livello vengono individuate funzioni, amministrazioni e aree geografiche (il Quartier generale, le 14 Regioni in cui per motivi amministrativi fu suddiviso il territorio italiano e le rispettive province, il Governo militare esercitato direttamente dalla Quinta e dalla Ottava armata). Ad es. 10000 identifica la sede della Commissione Alleata (Headquarters Allied Commission), 10100 la Regione I, Sicilia (Region I, Sicilia) ecc.
  • Subindicator è il numero di tre cifre che identifica per ogni indicator i sottolivelli cui corrispondono le varie unità amministrative: Ufficio di collegamento, Croce rossa americana, agricoltura, commercio e mercato nero, finanze, giustizia, istruzione, industria, lavoro, opere pubbliche, persone disperse, pubblica sicurezza, sanità ecc. (in definitiva tutti i settori dell’amministrazione pubblica). Ad esempio, il subindicator 100 identifica AMG (AMG – Includes Allied Information Service), 101 aiutante (Adjutant) ecc.

I documenti, che fanno riferimento al periodo 1943-1947, riguardano tutti gli aspetti della vita sociale e politica (nonché dell’amministrazione pubblica italiana), per i quali l’amministrazione alleata è stata temporaneamente responsabile o su cui ha esercitato il suo controllo. La Commissione ha rivolto anche una particolare attenzione ai beni culturali impegnandosi per accertare consistenza e stato di conservazione di monumenti, opere d’arte e archivi; inoltre, si è adoperata affinché i bombardamenti aerei salvaguardassero i centri storici. Il subindicator 145 individua: Monuments, Fine Arts and Archives. In particolare, i fascicoli che vanno dal 10000_145_48 fino al 54 racchiudono l’importante documentazione raccolta dal Quartier Generale della Commissione Alleata (identificato con 10000) in merito allo stato dei monumenti della città di Roma. Ad es. con il 10000_145_51_0045 è identificata la riproduzione di una pagina della rivista «Il Mondo Libero» del settembre 1944 (n. 18), che menziona l’apertura di un’importante mostra a Palazzo Venezia: «Palazzo Venezia aperto al popolo / Nella sala del Mappamondo, affrescata dal Mantegna, dove tante volte sono state pensate e messe in atto tutte le disgrazie d’Italia, dove tante volte ha eccheggiato [sic] tragicamente la parola “guerra”, ora splendono nel tranquillo folgore del genio i quadri immortali di Raffaello e del Tiziano, e una folla di persone di tutti i ceti si sofferma ammirata davanti a tanta bellezza, viva espressione del più alto ideale di pace e di civiltà. Palazzo Venezia, fortilizio perennemente chiuso, è ora aperto al popolo italiano che vi si reca per ammirare le meraviglie create dal genio dei suoi antenati immortali […]». In una immagine presente sul giornale si può vedere la facciata del Palazzo con il famoso balcone e l’insegna della mostra (incisa su marmo e posta a lato della porta d’ingresso) che riporta: «Mostra di capolavori della pittura europea / Ingresso lire 20 / Tutti i giorni dalle 10 alle 17».

Per saperne di più

Sezione delle Relazioni Pubbliche Commissione Alleata, Resoconto delle attività svolte dal Governo militare alleato e dalla Commissione alleata di controllo in Italia, Roma, Istituto romano di arti grafiche Tumminelli, s.d.

L. Mercuri, 1943-1945. Gli Alleati e l’Italia, Napoli, Edizioni scientifiche italiane – ESI, 1975.

National Archives Microfilm Publications, Subject File Headings for the Records of the Allied Control Commission (Italy) 1943-1947, National Archives and Records Service, Washington 1982, da: https://www.archives.gov/files/research/microfilm/m1190.pdf.

BRUNA COLAROSSI, Il progetto di recupero in microfilm e di indicizzazione automatica dell’archivio Allied Control Commission Italy 1943-1947, in Ministero per i beni culturali e ambientali, Imaging Technologies for Archives. The Allied Control Commission Microfilm Project, Seminario, Roma, 26-27 aprile 1996, a cura di B. Colarossi, Roma, 1997, pp. 25-41 (Quaderni della RAS, 81) http://2.42.228.123/dgagaeta/pdf.php?file=Quaderni/5acf17627f776.pdf

LUCILLA GAROFALO, L’amministrazione degli Alleati: l’archivio della Allied Control Commission, in 1943-1953. La ricostruzione della storia, Atti del convegno per il LX anniversario dell’Archivio Centrale dello Stato, a cura di A. Attanasio, Roma, Archivio centrale dello Stato, 2014, pp. 81-92.

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