Il 9 novembre, infine, è giunto e dopo una campagna elettorale infuocata il mondo si interroga sul 45° Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Nel frattempo, lontano dai riflettori, è iniziata una silenziosa attività, che per la quarantacinquesima volta si prepara al cambio di presidenza: la Presidential Transition.

Il colloquio tra Barack Obama e Donald Trump (by Pete Souza, Whitehouse.gov)

Questa attività prevede una serie di azioni amministrative che dal giorno dopo le elezioni presidenziali portano all’insediamento del nuovo presidente e l’avvio di un nuovo governo.
Tutte le aree dell’esecutivo si attivano in questa fase ma una in particolare ha un ruolo cruciale: la National Archives and Records Administration (NARA), l’amministrazione archivistica statunitense, che ha la responsabilità di raccogliere l’intero corpus della documentazione prodotta dal presidente uscente e iniziare le procedure che renderanno tale documentazione parte integrante degli Archivi Nazionali.
La documentazione presidenziale gode di un particolare status giuridico, riconosciuto dal Presidential Records Act del 1978, che la esclude dalla giurisdizione della documentazione federale e la lega alla divisione Presidential Materials dell’amministrazione archivistica nazionale, che collabora direttamente col presidente.

L’amministrazione archivistica è stata coinvolta nel trasferimento materiale presidenziale dall’anno della sua istituzione, il 1939, (precedentemente i trasferimenti non erano normati e hanno prodotto varie dispersione e persino vendite dirette dei materiali); In quell’anno infatti, Franklin Delano Roosevelt donò i suoi documenti presidenziali e altri materiali storici, e la tenuta di Hyde Park per la prima biblioteca presidenziale. Successivamente con l’entrata in vigore del già citato Presidential Records Act del 1978, applicato per la prima volta all’amministrazione di Ronald Reagan, la custodia legale dell’intera documentazione amministrativa del Presidente viene trasferita automaticamente al NARA a mezzogiorno dell’ultimo giorno della amministrazione.
Nel corso degli anni una mole sempre più grande di documentazione ha imposto l’utilizzo di autotreni e persino di svariati viaggi di aerotrasporti Lockheed C-5 Galaxy da 200 tonnellate (Reagan e Clinton).
Anche l’informatizzazione dell’amministrazione statunitense ha avuto un impatto crescente nella Presidential Transition: alla fine del mandato di Clinton furono trasferiti 3 TB di dati, mentre nel passaggio da George W. Bush a Barack Obama sono stati riversati al NARA quasi 80 TB di dati, soprattutto documenti, email e immagini.

Questa volta però la transizione pone una serie di nuove sfide: Barack Obama è stato il primo presidente che ha fatto uso dei social media come strumento di comunicazione ufficiale della Casa Bianca, questo ha prodotto un’immensa quantità di un nuovo tipo di documentazione che ora è necessario conservare.

Come si può leggere sul sito della Casa Bianca:
President Obama is the first “social media president”: the first to have @POTUS on Twitter, the first to go live on Facebook from the Oval Office, the first to answer questions from citizens on YouTube, the first to use a filter on Snapchat. Over the past eight years, the President, Vice President, First Lady, and the White House have used social media and technology to engage with people around the country and the world on the most important issues of our time (while having some fun along the way).

Fin dal 2015 l’amministrazione Obama si è preoccupata di come poter conservare questi materiali e ha basato la sua azione su tre obiettivi: Primo, conservare ogni tipo di materiale, dai post su facebook ai video fino ai singoli tweet del presidente con l’ausilio del NARA; secondo, mantenere, dove possibile, l’accessibilità di questo materiale sulla piattaforma dove è stato creato; terzo, rendere stabile l’utilizzo di questi strumenti per le amministrazione che si susseguiranno da questo momento in poi, raccordando la gestione da un mandato all’altro.

Oggi è già iniziato il trasferimento fisico di centinaia di milioni di documenti cartacei, elettronici, le registrazioni audiovisive in un impianto temporaneo a Hoffman Estates, nello stato dell’Illinois, che raccoglierà anche la biblioteca presidenziale di Barack Obama. Tutti i dati inviati dal sistema informatico della Casa Bianca verranno verificati, indicizzati e ingeriti dall’Electronic Records Archives (ERA), la sezione dell’amministrazione archivistica che si occupa di conservazione digitale, e successivamente pubblicati nel National Archives Catalogue.

Sul sito della Casa Bianca e su twitter seguendo @WHWeb si può seguire ogni passo della Presidential Transition in atto.

Al di là delle soluzioni tecnologiche è interessante notare la percezione dell’importanza dell’evento da parte dell’amministrazione archivistica stessa:
The peaceful transition of power and knowledge from one Presidential Administration to another is both a cornerstone and a cyclical event of American democracy. Yet even as we progress through that transition, our mission, our vision, our values remain unchanged. We will continue to do our best work on behalf of the American public and the records that future historians will turn to in understanding our era’s events.

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