La British Library, biblioteca nazionale del Regno Unito con sede principale nel cuore di Londra, oltre ad ospitare una ricchissima e preziosissima collezione di monografie, periodici e riviste, custodisce pregevoli fondi archivistici, parte dei quali sono archivi personali, di aziende o di organizzazioni non governative datati post 1950.
Nel Regno Unito, l’acquisizione e conservazione di questo patrimonio archivistico ha una storia relativamente recente. Fu Philip Larkin (1922-1985), poeta e bibliotecario dell’Università di Hull, nel nord del Paese, che all’inizio degli anni ’50 intraprese una campagna contro la dispersione all’estero degli archivi personali di scrittori britannici, molti dei quali erano stati già allora venduti a università statunitensi che disponevano, e tuttora dispongono, di maggiori fondi per acquistarli. Il lavoro di Larkin fu proseguito da Andrew Motion, poeta laureato d’Inghilterra dal 1999 al 2009, il cui archivio personale è conservato alla British Library.
Grazie a Larkin e Motion molte istituzioni britanniche hanno iniziato a rivolgere la loro attenzione agli archivi di autori contemporanei e quindi ad instaurare rapporti con gli autori stessi nell’intento di incoraggiarli a depositare le loro carte nel Regno Unito. Quale incentivo sono anche state adottate importanti modifiche alla legislazione in materia, tra cui agevolazioni fiscali per coloro che decidono di depositare il patrimonio documentale di loro proprietà in istituzioni britanniche, come per esempio il Cultural Gifts Scheme. Un altro schema, conosciuto come Acceptance in Lieu, garantisce agli eredi la possibilità di beneficiare di una riduzione dell’imposta di successione pari al valore dell’archivio donato ad un’istituzione britannica . Nel 2005 fu formato il ‘Group for Literary Archives and Manuscripts (GLAM)’ che si impegna per la salvaguardia del patrimonio archivistico contemporaneo del Regno Unito e organizza incontri e conferenze in materia. Il sito del GLAM contiene molte informazioni utili per la gestione degli archivi letterari contemporanei nonché una lista di risorse tra le quali un database degli archivi letterari di tutto il Paese, chiamato Location Register.
La British Library ha assunto un importante ruolo all’interno della campagna per la salvaguardia degli archivi contemporanei, acquistandone un gran numero. Questo ha portato alla formazione di un dipartimento dedito alla gestione di queste raccolte chiamato ‘Contemporary Archival and Manuscripts Collections’, con un team di 8 curatori. Il dipartimento è diviso in due aree, una dedicata agli archivi letterari e creativi, l’altra ad archivi politici e di vita pubblica. La prima area ospita raccolte di romanzieri, poeti, case editrici, società e cultura popolare e di teatro. Nella seconda sono invece archiviati documenti provenienti da politici, movimenti di protesta, organizzazioni benefiche e di volontariato, giornalisti, scienziati.
Gli archivi vengono acquisiti in vari modi: da un fondo acquisizioni finanziato dalla Library; con il sostegno di fondi privati e donazioni; o tramite le predette opzioni ‘Cultural Gufts Scheme’ e ‘Acceptance in Lieu’. Una volta acquisite, le raccolte vengono descritte da archivisti qualificati nel sistema chiamto IAMS (Integrated Archive and Manuscript System) progettato internamente qualche anno fa e basato sugli standard ISAD(G) e ISAAR(CPF). L’indicizzazione dei nomi viene fatta seguendo uno standard nazionale chiamato NCA rules (redatto dal National Counil on Archives). Il catalogo online, Explore Archives and Manuscripts, è consultabile sul sito della Library. Da esso è anche possibile scaricare l’inventario delle singole raccolte in versione PDF tramite la funzione ‘Browse this collection’. Si vedano, per esempio, le raccolte di P.G. Wodehouse, Lee Harwood, Punch Magazine, Harold Pinter, e John Lennon.
Il dipartimento cura non solo l’acquisizione e inventariazione degli archivi, ma anche la facilitazione alla ricerca. Per esempio, la British Library gestisce un programma di collaborazione grazie al quale le università del Regno Unito offrono borse di dottorato per condurre ricerche sulle raccolte della Library. Allo stesso tempo, i curatori collaborano con il dipartimento ‘Learning Programmes’ per la realizzazione di risorse online, quali per esempio Discovering Literature nel quale appaiono innumerevoli esempi di manoscritti di autori contemporanei, tra i quali Crash di J G Ballard.
Il dipartimento collabora anche alla realizzazione di un programma di educazione per bambini, corsi per adulti, conferenze, e mostre, tutto ispirato a materiale preso dagli archivi contemporanei. La gestione di archivi contemporanei non è esente da problematiche complesse. Ad esempio, data la natura del materiale, gli archivi contengono un gran numero di dati personali appartenenti a personaggi ancora in vita. La materia è attualmente regolata, in Inghilterra, dal Data Protection Act 1998 che segue la direttiva europea del 1995 e che nel Maggio 2018 sarà sostituita dal Regolamento generale sulla protezione dei dati. La legge consente il trattamento e rilascio al pubblico di dati personali per scopi storici ma non lo permette nel caso di dati sensibili che possono causare danno a soggetti ancora in vita. Questo rallenta notevolmente il processo di inventariazione in quanto gli archivisti devono attentamente analizzare ogni singolo documento per accertarsi che dati personali sensibili non vengano rilasciati erronamente.
Altra problematica complessa è la descrizione di archivi digitali. Alla Library è in corso la messa a punto di un sistema automatico di estrazione e trasferimento dei metadati presenti in archivi digitali al sistema di catalogazione IAMS. Il sistema utilizza strumenti quali DROID, un programma di identificazione di formati digitali e metadati gratuitamente scaricabile dal sito del National Archives.
Gli archivi digitali saranno presto accessibili ai ricercatori presso le sale di consultazioni della Library.
Il lavoro del dipartimento è continuamente messo a dura prova dalla crescente difficoltà nel reperire fondi per la salvaguardia del patrimonio archivistico ma, nonostante ciò, ottimi risultati continuano ad essere ottenuti; ne sono testimonianza il numero e l’importanza delle recenti acquisizioni di archivi fra i quali spiccano quelli di Michael Palin e Kenneth Williams, e le mostre della British Library, quali quella appena inauguarata ‘Harry Potter. A History of Magic’ dove sono esposti alcuni manoscritti dell’autrice J.K. Rowling.
Per approfondire
Post-war literary archives and manuscripts
Discovering Literature: 20th century