20 Settembre 2017
Andrea D’Arrigo (Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”)
Ricomporre le memorie di una comunità che la guerra e le politiche nazionaliste hanno cercato di cancellare. È questo uno degli obiettivi, forse il più importante, di un piccolo centro di documentazione sorto recentemente nel cuore di Srebrenica, teatro nel 1995 del primo genocidio compiuto in Europa dopo la seconda guerra mondiale.
20 Settembre 2017
Stefano Vitali (Direttore ICAR)
Il progetto "Adopt Srebrenica", promosso e sostenuto dalla Fondazione Alexander Langer di Bolzano e dall’associazione Tuzlanska Amica di Tuzla (Bosnia Erzegovina), al di là del suo valore politico e morale e dell'importante messaggio di solidarietà umana che da esso promana, costituisce un'esperienza che invita a riflettere sulla capacità che archivi e documenti possono avere non solo nell'aiutare a recuperare una memoria spezzata dalla guerra e dal genocidio, ma anche a ricostruire, dal basso, fra le persone, un tessuto di convivenza e di riconoscimento reciproco.
1 Luglio 2017
Marta Amoni
Nella dichiarazione universale sugli archivi dell’International Council on Archives si legge: “l’accesso agli archivi arricchisce la nostra conoscenza della società umana, promuove la democrazia, tutela i diritti dei cittadini e migliora la qualità della vita”, gli addetti al settore tuttavia ben conoscono la difficoltà di veicolare questa preziosa dichiarazione politica fuori dal proprio ambito, nella coscienza collettiva.
10 Maggio 2017
Redazione Icar - SAN
In occasione del Giorno della memoria (9 maggio), istituito nel 2007, per «ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice», a 39 anni dal ritrovamento del corpo di Aldo Moro ( 9 maggio 1978), si è tenuta, presso l’Aula del Senato della Repubblica, la cerimonia commemorativa, che si è conclusa con la premiazione delle tre scuole vincitrici del concorso nazionale Tracce di memoria (III edizione), realizzato dalla Rete degli Archivi per non dimenticare, in collaborazione con MIUR e MIBACT.
8 Maggio 2017
Ilaria Moroni (direttrice Archivio Flamigni)
L’Italia è stata duramente colpita da gravi fatti di terrorismo che hanno scosso la nostra democrazia. La presenza strutturale delle mafie ha condizionato il progresso civile, economico e democratico del nostro paese e la verità giudiziaria su una quantità enorme di episodi drammatici non è stata sempre raggiunta. Ma è possibile mettere in sicurezza la documentazione prodotta in decenni di inchieste e indagini e utilizzarla per agevolare la ricerca storica.
8 Maggio 2017
Daria Bonfietti (Presidente Associazione parenti delle vittime della Strage di Ustica)
Come presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime della Strage di Ustica, episodio espressamente citato nella Direttiva, allo stato attuale (2017) mi sento di dare un giudizio molto negativo sui risultati della Direttiva Renzi (2014); questo in generale e più in particolare per quel che riguarda la vicenda di Ustica.
8 Maggio 2017
Debora Chiarelli (Archivio Centrale dello Stato)
La guida di sala dell'Archivio centrale dello Stato, nella sezione dedicata agli Archivi degli organi di governo e amministrativi dello Stato, riporta la raccolta speciale dal titolo Stragi-(Direttiva Renzi), contenente la documentazione versata ai sensi della Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 aprile 2014.
8 Maggio 2017
Guido Panvini (storico)
Negli ultimi anni si è registrata un’evoluzione degli studi storici sui terrorismi italiani. Il cambiamento è dipeso da molteplici fattori: la maggiore disponibilità di fonti consultabili ha permesso di individuare nuovi terreni d’indagine, prima preclusi. Non solo per quanto riguarda le vicende dei gruppi e dei movimenti armati, di cui oggi abbiamo una conoscenza più approfondita, sebbene via sia ancora tanto lavoro da fare.
7 Maggio 2017
Lucilla Garofalo (Archivio Centrale dello Stato)
È andata maturando lentamente anche a livello politico la consapevolezza di dover segnare una netta discontinuità con il clima buio degli anni ‘70 del Novecento e dei fatti che in quegli anni hanno drammaticamente e profondamente minato il rapporto di fiducia tra cittadini e apparati dello Stato. Percorso arduo e per nulla scontato, ma incoraggiare e agevolare la conoscenza e la comprensione storica di quel periodo della vita del Paese può contribuire.
13 Marzo 2017
Roberto Lorenzetti (direttore dell'Archivio di Stato di Rieti)
È nata «Luce didattica in Sabina», la rivista on line creata per iniziativa dell’Istituto Luce Cinecittà e dell’Archivio di Stato di Rieti, in seguito ai corsi organizzati nel 2015, rivolti prevalentemente agli insegnanti e agli operatori culturali del territorio.