Bacheca Semiologica si propone come un contenitore aperto di testi e temi archivistici ad ampio spettro. Essa è un luogo dove, partendo dai libri, si cerca di risalire la corrente in direzione di potenziali archetipi, collocati anche al di là di un orizzonte disciplinare talvolta introflesso e comunque articolato.
In un tempo in cui non si riesce più a parlare attraverso le cose, la Bacheca ha l’obiettivo di garantire uno spazio aperto in cui si esplorano significati che vanno oltre gli stessi libri che di volta in volta saranno lo spunto per la discussione. Ci si vuole muovere dagli archivi per andare verso le comunità, cioè verso i cittadini. In questa lettura i principi ordinatori alla base del concetto stesso di archivio possono andare oltre se stessi e divenire chiavi di lettura del reale individuale e sociale.
Gli archivi nella loro essenza sono un oggetto unitario, infinitamente replicabile ed esplorabile nelle reti di senso che generano e replicano. Nella Bacheca Semiologica sono allora affissi dei libri, o, meglio, dei post: occasioni scritte di pubbliche esplorazioni metodologiche e semantiche in cerca di un senso possibile, se non del Senso.
L’ente di tutela propone Bacheca Semiologica come spazio pubblico di discussione, generativo, in cui coloro che producono, che riordinano, che studiano e che a diverso titolo guardano e usano gli archivi si confrontano. Con il desiderio di ri-definirli nel perimetro di una polifunzionalità ritrovata, in bilico tra la continuità di una solida tradizione e nuove e ineludibili sollecitazioni.
BaSe organizza un calendario di eventi quindicinali pubblici: a partire dal tema del post in bacheca introdotto dagli autori, in ogni incontro si confrontano moderatore e discussant e il pubblico può partecipare in diretta con commenti live.
Gli appuntamenti sono dei post affissi in bacheca: live di un’ora, il giovedì dalle 18 alle 19, con cadenza quindicinale.
BaSe nasce da un’idea di chi scrive, sviluppata con Lorenzo Pezzica e Federico Valacchi. Le Soprintendenze Archivistiche e Bibliografiche di Basilicata, Campania Lombardia e Puglia sono i partner istituzionali del progetto. Pensano, lavorano, disegnano, scrivono e supportano l’organizzazione del progetto in tutte le sue declinazioni Archivistica Attiva, Ibridamente.it, Paola Ciandrini, Giorgia Di Marcantonio, Gabriele Locatelli e Salvatore Renna.
I post di questa prima edizione viaggiano online dal 4 febbraio al 13 maggio, data della presentazione di un volume corale, frutto di una riflessione collaborativa sulla piramide archivistica (rovesciata). Lanciato con una presentazione live mercoledì 27 gennaio, conta sui seguenti numeri a soli due mesi dal battesimo.
Riporto qui i dati aggiornati al giorno 8 marzo, tenendo fra parentesi i dati della rilevazione precedente:
* unione dati per valutazione impatto complessivo
BaSe non è solo post in diretta, che sedimentano in registrazioni a disposizione di chiunque voglia ritornare sui contenuti, ma è anche pillole podcast, prodotte successivamente per fissare ulteriormente i passaggi più densi di ciascuna puntata.
Ad oggi, hanno parlato di BaSe «AgCult» e «La Gazzetta del Mezzogiorno».
Un bilancio positivo, dunque, che lascia ben sperare nella direzione della futura e ulteriore stabilizzazione di BaSe come luogo plurale, multiforme e stabile di confronto professionale e civile, in cui gli archivi sono la base, appunto, per testimoniare la democrazia e agire la cittadinanza, a partire da chi se ne occupa, con tutti e per tutti coloro che gli si avvicinino per interesse o anche solo per curiosità.
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