A gennaio 2021, dopo alcuni mesi di interruzione dovuti all’attuale situazione sanitaria, sono ripresi gli interventi previsti nella seconda fase del progetto “Comunicazione e Valorizzazione dell’archivio Franca Rame Dario Fo”, coordinato dall'ICAR, con il quale si proseguirà la schedatura e il riordino del patrimonio depositato nell’Archivio di Stato di Verona dal 2016.
La prima fase di lavoro, iniziata nel 2019, ha visto la collaborazione di tre operatrici impegnate nei rispettivi settori, Documentale, Storico-artistico, Librario Audio-video, con il coordinamento scientifico della professoressa Maria Teresa Pizza, e ha coinvolto anche scuole, accademie, università che hanno collaborato alle azioni di riordino e catalogazione. Questa fase si è idealmente conclusa il 30 ottobre 2020 con una giornata di studio coordinata dall’ICCD, dal titolo «Conoscenza e Valorizzazione dell’Archivio Franca Rame Dario Fo. Lavoro di inventariazione e catalogazione a porte aperte», che ha raccontato attraverso le parole delle operatrici le peculiari caratteristiche dell’archivio, lo stato dell’arte, le difficoltà e le progettualità per la prosecuzione dell’intervento nel biennio 2021-2022.
L’Archivio Rame Fo, descritto nel SIUSA, è quello che si definisce un archivio “integrato” in cui le sezioni archivistica, storico artistica e bibliotecaria/audiovideo non vivono vite proprie ma si compenetrano e si completano attraverso legami che sono espressione diretta dei loro produttori. Si tratta certamente di un archivio d’autore, ma è anche un archivio di famiglia, di azienda, di spettacolo, di moda, di storia politica e sociale. È stato anche un luogo “vivo”, in continua trasformazione, che ha raccolto in sé tutta l’ecletticità della coppia d’arte Rame Fo.
Il patrimonio, nella sua complessità e nel suo ordinamento, rispecchia l’idea che Franca Rame aveva dell’archivio: luogo di testimonianza, di ricordo ma anche – e soprattutto – luogo di lavoro. I documenti che lo compongono sono stati spostati, rimaneggiati, corretti, riutilizzati per nuovi spettacoli o anche eventi, in un continuo movimento che è la caratteristica di questo archivio. Nel primo anno di intervento le diverse sezioni dell’Archivio sono state trattate separatamente, al fine di assicurare la descrizione completa dei beni, che dovrà poi confluire in un unico sistema descrittivo come obiettivo finale. Per il settore Documentale è stato utilizzato il software Archimista nella versione 3.0.
Punto di partenza sono stati i vari strumenti di corredo, più o meno analitici, realizzati nel corso degli anni, che costituiscono l’ossatura dell’Archivio digitale Franca Rame e Dario Fo, da loro stessi finanziato e ideato e realizzato da Franca Rame, che lo ha reso disponibile online dal 1995. L’Archivio digitale, che continua ad arricchirsi con la “scoperta” di materiale non ancora scansionato e messo in linea, presenta una descrizione dettagliata ma parziale della documentazione, di cui fornisce migliaia di immagini e circa 600 ore di audio-video, oltre a varie informazioni, anche a carattere personale, scritte dalla stessa Rame. In tutti questi strumenti manca tuttavia il rimando alla collocazione fisica dei documenti: in parole povere sappiamo che un documento esiste, possiamo visualizzarlo, ne abbiamo una prima descrizione ma non sappiamo dove si trova e neppure se è fisicamente presente in archivio. Per questo motivo nel primo anno di intervento, al fine di fornire una prima descrizione complessiva del materiale e di accertarne l’effettiva consistenza, si è proceduto alla realizzazione di un inventario topografico che ha portato alla schedatura di circa 1.600 unità archivistiche comprese nell’arco cronologico 1826-2016.
La documentazione si presentava organizzata in 13 sezioni, individuabili anche grazie alla presenza di parziali segnature alfanumeriche, non corrispondenti a serie archivistiche in senso proprio bensì a aree tematiche la cui composizione è variata negli anni per i riutilizzi e i conseguenti spostamenti di materiale, per le diverse “interpretazioni” date da coloro che, pur sotto una comune regia, hanno lavorato sul materiale e per l’oggettiva difficoltà di attribuire uno stesso faldone a una sola sezione. Questa struttura è stata recuperata nel database e ad essa sono state ricondotte anche le unità prive di segnatura o di altri elementi identificativi, quali le note dorsali. Parallelamente, in fase conoscitiva e di esplorazione delle differenti casistiche riscontrabili, è stata effettuata la schedatura analitica a campione di unità documentarie appartenenti alle sezioni Opere, Famiglia Rame e Rassegna Stampa. A fianco alla schedatura sono state anche individuate voci d’indice.
Il settore Storico-artistico è costituito da un insieme di materiali risultanti dal lavoro artistico e intellettuale della coppia Franca Rame e Dario Fo, per la cui catalogazione dovrà essere utilizzato un sistema che sia in grado di rispecchiare le relazioni dei beni tra di loro e il rapporto di ciascuno di essi con l’opera teatrale per la cui realizzazione è stato prodotto. Pertanto, pur lavorando su piattaforme diverse (Archimista, SigecWeb, SBN, Database relazionale) il gruppo si è organizzato a lavorare per “Opera”. L’opera teatrale si presenta concettualmente al vertice di una struttura gerarchica composta da materiali collegati tra loro, che possono essere divisi sia per la loro connotazione morfologica sia per la loro connotazione funzionale. A una stessa opera teatrale sono riconducibili i materiali creati in una prima fase di studio, ideazione e progettazione dell’opera, che rispecchiano il ruolo di Dario Fo come scenografo, costumista, regista e scrittore teatrale per immagini. Tra questi i bozzetti per la realizzazione di manifesti o per le scenografie, i figurini per i costumi di scena, gli studi di figure per azioni sceniche o narrative.
Altre tipologie di materiali sono quelle utilizzate per la vera e propria messa in scena dello spettacolo, come ad esempio i costumi teatrali, gli arredi o gli oggetti di scena, i fondali o le quinte e tutti quegli oggetti che sono serviti per la riuscita della performance teatrale.
Per ultimo, possiamo trovare materiali, in questo caso principalmente disegni, dipinti e tavole narrative che, pur riferendosi a un’opera teatrale, sono stati realizzati in un periodo successivo a essa, in vista di seminari di studio, stage o pubblicazioni.
I materiali, raccolti, ordinati, descritti e custoditi in prima persona da Franca Rame, erano conservati in due sedi distinte ed è pertanto possibile descriverli anche in base al luogo di provenienza e al modo di conservazione/condizionamento (cassettiere, casse, bauli, faldoni con iscrizioni autografe).
Una volta effettuata una verifica dei dati di censimento e inventariazione dei materiali, ci si è dedicati alla catalogazione in SigecWeb disponendo le opere teatrali in ordine cronologico e riconducendo a ciascuna opera tutte le tipologie di materiali serviti per la sua progettazione e messa in scena. Grazie alla documentazione fotografica, possiamo vedere il rapporto stretto tra la scrittura per immagini di Dario Fo e l’azione scenica. L’opera pittorica in questo caso si colloca alla base del processo creativo di scrittura dell’opera teatrale. Oltre alla descrizione del singolo oggetto nei vari paragrafi della scheda, per quei beni che si presentano in una fase preparatoria abbiamo ritenuto importante specificare il rapporto con gli altri beni presenti in archivio, come ad esempio tra il bozzetto di un manifesto e lo stesso manifesto stampato o tra figurini e costumi teatrali. In alcuni casi può essere allegato un corredo bibliografico e audio-video, che renda conto non solo della genesi ma anche della storia performativa dell’oggetto catalogato.
Oltre al rapporto diretto tra i diversi beni presenti in archivio, abbiamo cercato di mettere in evidenza la funzione del bene catalogato all’interno dell’opera e il suo utilizzo. Ad esempio, possiamo dire che i figurini venivano sottoposti all’attenzione del reparto sartoria e degli attori; i bozzetti di scena al reparto sceno-tecnico ma anche agli attori per le dinamiche e le interazioni con lo spazio. Abbiamo riportato indicazioni sui personaggi e sui ruoli teatrali degli attori quando se ne è trovata notizia sui beni stessi (ad esempio il nome dei personaggi o degli attori segnato sui bozzetti per costume di scena o anche sugli stessi costumi o nelle maschere) e abbiamo segnalato gli spettacoli in cui sono state utilizzate le opere catalogate. Nel caso di bozzetti di scena, abbiamo riportato indicazioni del nome del luogo e/o della situazione, così come del momento teatrale (es.: atto I scena II). L’Archivio Franca Rame Dario Fo si presenta come un “bene integrato di arte e spettacolo” pertanto richiede un sistema di catalogazione in grado di far dialogare i beni del settore Storico-artistico con il settore Documentale e quello Librario e Audio-Video.
Il Settore Librario comprende sia un’ampia biblioteca di studio e di ricerca, con testi italiani e stranieri, che libri prettamente legati alla coppia d’arte; alla produzione pittorica e alle numerose copie dell’opera teatrale Rame Fo, in italiano e in traduzione, si aggiungono le opere scritte da altri esponenti della famiglia (ad esempio: Pia Rame, Bianca Fo Garambois, Fulvio Fo, Jacopo Fo, Alessandro Fo), e le pubblicazioni sulla coppia d’arte di autori diversi, italiani e stranieri.
Anche per il materiale librario, come per quello audiovisivo, la descrizione registra le relazioni con gli altri materiali d’archivio e le annotazioni di Franca Rame. Per gli audiovisivi, oltre alle informazioni su supporto, contenuto, stato della digitalizzazione, si sono rivelate importanti anche le informazioni ed eventuali note presenti sui supporti, che raccontano un percorso di digitalizzazione, trasferimento, rielaborazione. Inoltre, la fluidità tra le parti delle diverse registrazioni e montaggi rende fondamentale non solo la catalogazione ma una indicizzazione degli audiovisivi, attività già avviata.
L’archivio Franca Rame Dario Fo presenta una genesi ed un’evoluzione che affianca la vita pubblica e privata della famiglia e rispecchia il metodo di lavoro con cui essa operava, tracciando un profilo d’artista e di archivista sui generis, perché Franca Rame ha impostato l’archivio a uso e consumo del proprio lavoro teatrale e non solo, con ampia fluidità tra materiali differenti. Insieme ai libri o agli audiovisivi troviamo spesso anche altri materiali cartacei o iconografici o anche oggetti, che raccontano un lavoro in corso su una determinata opera, appunti relativi a una revisione o adattamento di quell’opera, a un restauro, a una schedatura o al processo di digitalizzazione, testimonianze di come Franca Rame aveva strutturato il lavoro con l’archivio.
L’archivio, nell’uso di Franca Rame e Dario Fo, era estremamente dinamico. I materiali erano costantemente rielaborati e rivisitati e non solo semplicemente consultati: ogni volta che Rame e Fo si rapportavano ai materiali d’archivio, li raccontavano e li vivevano. Sono stati distinti i materiali editi, che raccontano la storia delle pubblicazioni degli spettacoli di Franca Rame e Dario Fo, da quelli inediti, frutto del meticoloso lavoro di Franca Rame durante le fasi di creazione, che oggi raccontano la metodologia di lavoro del loro teatro. La conservazione e la comunicazione dei patrimoni integrati di arte e spettacolo pongono tutti la stessa esigenza di non separare le differenti sezioni (documentale, libraria/audio video, storico artistica), ai fini di una giusta rappresentazione e conoscenza dei patrimoni e delle pratiche.
Nel secondo e terzo anno di intervento saranno completate le operazioni di riordino, schedatura analitica e condizionamento dei materiali appartenenti ai settori Documentale e Storico-artistico, nonché il completamento della catalogazione in SBN dei volumi a stampa e degli audiovideo appartenenti al settore Librario e, con la progettazione di una piattaforma integrata, si prevede la rappresentazione del complesso patrimonio archivistico in oggetto a modello dei patrimoni integrati di arte e spettacolo.
Per saperne di più
Archivio digitale Franca Rame e Dario Fo
Scheda SIUSA Rame Franca e Fo Dario
ICCD – “Conoscenza e Valorizzazione dell’Archivio Franca Rame Dario Fo”: giornata del 30 ottobre 2021