Nel convegno Le Muse in archivio. Itinerari nelle carte d’arte e d’artista, organizzato dall’Associazione nazionale archivistica italiana e tenutosi a Firenze il 16 e 17 dicembre 2021, è stato presentato il percorso tematico del Sistema unificato delle Soprintendenze archivistiche – SIUSA “Archivi e Arti” di recente predisposto e pubblicato a cura dell’ICAR.
Non poteva esserci occasione più appropriata, visto il tema del convegno, dal titolo così evocativo, dedicato agli archivi legati al mondo dell’arte, dello spettacolo, della scrittura, nelle loro più svariate declinazioni, cioè a quegli ambiti che vengono riproposti da questo percorso tematico, come da altri, in particolare quello degli archivi dello spettacolo, pubblicato a fine 2020.
Nell’ambito delle attività di gestione dei sistemi archivistici nazionali, si è cercato di dare un sempre maggiore impulso alla creazione in SIUSA di questi percorsi selettivi, i quali aggiungono valore al contenuto informativo del sistema, offrendo all’utente ulteriori e diversificate modalità di accesso, che si affiancano alla navigazione nella banca dati nel suo insieme, ampliandone il potenziale informativo.
Oltre ai percorsi regionali, che permettono all’utente di approdare direttamente al patrimonio documentario di una singola regione, sono presenti quelli tematici, che propongono all’utente un approccio guidato a descrizioni relative ad uno specifico argomento; all’interno del sistema nazionale si creano così dei sottoinsiemi, in cui vengono convogliate le schede taggate con un determinato tema, i quali offrono a ricercatori e utenti la possibilità di esplorare un quadro significativo e qualificato delle fonti documentarie dei vari ambiti.
La realizzazione dei percorsi tematici, ha avuto inizio dal 2012, quando è stata predisposta la nuova versione SIUSA tematismi, che consente di associare il tema appropriato, selezionato dalla relativa lista presente nel DE del sistema, a tutta la filiera di schede pertinenti un determinato archivio (complesso archivistico, Soggetto produttore, Soggetto conservatore, Strumento di ricerca); le relazioni sono ripetibili per cui si possono associare più temi, in modo da permettere l’inserimento in più percorsi.
I percorsi tematici valorizzano particolari progetti e censimenti promossi dalla Direzione generale archivi sull’intero territorio nazionale e realizzati dalle Soprintendenze archivistiche; ai primi collegati ad alcuni importanti progetti nazionali e ai corrispondenti Portali tematici del SAN (archivi di architettura, della psichiatria, delle imprese, della psicologia, della musica), si sono aggiunti altri successivamente realizzati per i relativi settori (Archivi al femminile, archivi dello spettacolo, Archivi e arti) o particolari tipologie documentarie (La fotografia negli archivi , Le fonti audiovisive negli archivi)
Varato a fine 2021 il percorso “Archivi e Arti” offre un accesso alle fonti archivistiche attinenti le “arti figurative” nelle loro svariate forme; vi sono compresi archivi prodotti da molteplici soggetti: persone che hanno svolto attività di creazione artistica in uno o più ambiti delle cosiddette “belle arti” (artisti, pittori, scultori, decoratori, incisori, restauratori), o che in tale settore hanno condotto attività istituzionale, scientifica e accademica (storici e critici dell’arte), famiglie (i cui componenti hanno svolto similari attività), enti, quali accademie di belle arti, istituti professionali d’arte, facoltà universitarie, istituzioni ed associazioni del settore.
Il percorso presenta una mappatura nazionale degli archivi, conservati presso svariati soggetti (accademie, fondazioni, associazioni, biblioteche, istituti culturali, Archivi di Stato, Comuni, privati), che vanno dai grandi centri di conservazione quali la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, La Quadriennale, il Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, l’Archivio Biblioteca della Scuola Romana a Roma, l’Archivio storico delle arti contemporanee – ASAC di Venezia, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – MART, il Gabinetto scientifico letterario G. P. Vieusseux e la Galleria del costume di Palazzo Pitti di Firenze, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, La Fondazione Primo Conti di Fiesole la Fondazione Wolfsoniana – di Genova, le Accademie di belle arti di Palermo, Perugia, Venezia, a quelli nati intorno ad uno specifico archivio (come le Fondazioni Archivio Capogrossi e Baruchello) sino ai privati detentori.
Le risorse presenti al momento già significative (290 fondi di primo livello, oltre 300 soggetti produttori, 184 conservatori), e suscettibili di progressivi incrementi grazie agli inserimenti di nuove schede, sono il frutto dell’attività delle Soprintendenze che hanno individuato i fondi e inserito i relativi dati in SIUSA, nell’ambito della loro attività istituzionale e di specifici progetti, come Il censimento degli archivi di artisti e luoghi dell’arte contemporanea toscana, curato, a partire dal 2016 dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana, in collaborazione con la Regione Toscana.
Tra i produttori troviamo importanti protagonisti della storia dell’arte a partire dai primi decenni dell’800 sino ai giorni nostri, la lista è lunga, ma solo per citarne alcuni: Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Fortunato Depero, Libero Andreotti, Gianfranco Baruchello, Vinicio Berti, Alberto Burri, Duilio Cambellotti, Guido Calori, Giorgio De Chirico, Giovanni Fattori, Ettore Ferrari, Giacomo Manzù, Adriana Pincherle, Enrico Prampolini, Federico Spoltore, Lorenzo Viani, e tanti altri ancora.
La descrizione degli archivi fornisce un quadro immediato della documentazione conservata (consistenza, estremi cronologici, stato di ordinamento) e offre il vantaggio di far emergere i diversi nuclei di uno stesso archivio conservati in diverse sedi, restituendo così l’unitarietà descrittiva dell’originario fondo. Ad esempio per Vinicio Berti, oltre al fondo pervenuto per donazione all’ACS, un ulteriore nucleo relativo all’attività espositiva si trova presso la Galleria Frittelli di Firenze, per Giovanni Carandente sono presenti due nuclei documentari conservati presso l’omonima biblioteca del Comune di Spoleto e presso la Quadriennale di Roma.
Come nel sistema nazionale le articolate modalità di ricerca permettono di fare indagini di vario tipo, da ricerche puntuali a analisi più ampie con vari tagli: gli archivi e relativi conservatori presenti in una certa area, i produttori in base alla tipologia e alla specifica professione per le persone.
Ne viene restituito un quadro di particolare rilievo per la conoscenza degli archivi, di chi li ha prodotti e li conserva e in generale delle fonti documentarie per la storia dell’arte e della cultura italiana. Al proposito va considerato un aspetto rilevante nell’ottica di una conoscenza integrata del nostro patrimonio: trattandosi di archivi riguardanti altre categorie di beni culturali (artistici, architettonici) la prospettiva dovrebbe essere quella di creare possibili collegamenti tra i vari sistemi settoriali, con le opportune relazioni; un obiettivo, proposto già in relazione al Portale archivi di architettura, ma raggiunto solo in minima parte.
La realizzazione di questi percorsi, per la quale un doveroso ringraziamento va a coloro che vi hanno validamente collaborato sotto i vari profili (referenti ICAR e tecnici del SIUSA), rappresenta pertanto anche un giusto riconoscimento nei confronti delle Soprintendenze di settore, per la loro essenziale attività; nello stesso tempo evidenziano la necessità di assicurare un costante impegno nell’inserimento e revisione dei dati da parte delle Soprintendenze, al fine di implementare e mantenere aggiornato il SIUSA e di conseguenza i vari percorsi.
Un compito impegnativo, considerate le attuali difficoltà del settore archivistico, che va comunque portato avanti con convinzione, per il fondamentale ruolo dei sistemi nazionali archivistici nella rappresentazione del patrimonio archivistico nell’ambito dell’ecosistema dei beni culturali.