Il Soprintendente archivistico e bibliografico del Lazio, Mauro Tosti-Croce, spiega come si sono svolte le operazioni di recupero dell'Archivio storico comunale di Accumoli.
L’Archivio storico comunale di Accumoli è stato recuperato?
Venerdì 9 settembre 2016 mi sono recato ad Accumoli insieme con Roberto Lorenzetti, direttore dell’Archivio di Stato di Rieti, i carabinieri del Nucleo per la tutela dei beni culturali, i vigili del fuoco, e Maria Letizia Sebastiani, direttore dell’ICRPAL, accompagnata da alcuni funzionari.
Abbiamo recuperato l’archivio storico comunale di Accumoli, conservato presso la torre civica del Palazzo comunale, mentre contestualmente un’altra squadra operava ad Amatrice per mettere in sicurezza i 120 registri parrocchiali rimasti presso la canonica annessa alla chiesa di S. Agostino.
Che situazione avete trovato ad Accumoli?
Accumoli è oggi un paese completamente evacuato. I vigili del fuoco hanno constatato come la torre civica presentasse, rispetto ai sondaggi effettuati subito dopo la prima scossa, lesioni maggiori, dovute allo sciame sismico tuttora in atto. Così, prima di procedere alle operazioni, è stato necessario effettuare un’attenta verifica delle condizioni di stabilità della torre, tanto più che l’archivio si trovava nel sottotetto e dunque occorreva accertarsi della solidità dei solai e della praticabilità delle scale.
Dopo la verifica, si è potuto caricare l’archivio storico comunale su un furgone messo a disposizione dalla Protezione civile e trasferirlo, come concordato, presso l’Archivio di Stato di Rieti, dove il direttore aveva provveduto a ricavare uno spazio sufficiente per allocarlo. Si sono recuperati circa 700 pezzi comprendenti un arco cronologico dal 1647 alla fine degli anni Cinquanta, con una ricca documentazione concernente i Monti frumentari e lo stato civile preunitario (atti di nascita, matrimonio, morte, stato delle anime, ecc.).
Che cosa può dirci circa l’intervento sui registri parrocchiali della Chiesa di S. Agostino ad Amatrice?
I registri parrocchiali della Chiesa di S. Agostino ad Amatrice sono stati anch’essi traslocati presso l’Archivio di Stato di Rieti e saranno consegnati a breve all’Archivio diocesano della città, dove si trovano già la maggior parte degli archivi parrocchiali del territorio reatino. Con il recupero del nucleo documentario presso la canonica della chiesa di S. Agostino si può affermare che sono stati messi in sicurezza i più importanti archivi ecclesiastici della zona.
Cosa resta da fare?
Ci sarebbero altri interventi minori ancora da effettuare ad Amatrice e riguardano:
- una quarantina di registri di varie parrocchie conservati presso l’abitazione di don Luigi Aquilini, parroco della Chiesa di S. Martino;
- l’archivio dell’Opera don Minozzi, comprendente ca. 1.000 cartelle.
- il recupero della biblioteca comunale “G. Fontanella”, dove non esiste alcun fondo antico, essendo la raccolta libraria composta quasi interamente da volumi del Novecento.
Si ricorda infine che gli archivi di deposito dei Comuni di Amatrice e Accumoli, quelli dell’Ospedale Grifoni e delle Scuole di Amatrice sono sottoposti a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria.
Vorrei in conclusione esprimere la soddisfazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio per essere riuscita a recuperare in tempi molto brevi, grazie al fondamentale aiuto dell’Archivio di Stato di Rieti, i più importanti complessi archivistici di Amatrice ed Accumoli, salvaguardando in questo modo la memoria storica di queste due comunità laziali.
Per saperne di più
Archivio di deposito di Accumoli: 177 ml conservato presso la Torre civica. Archivio posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria.