Le “O.M.I. Reggiane” sono state una realtà industriale attiva a Reggio Emilia dal 1904 al 1994. Nel corso della loro attività sono state il motore della industrializzazione nella provincia, giungendo ad essere, all’apice della loro crescita (oltre 11.000 dipendenti nel 1941) la più grande realtà industriale metalmeccanica dell’Emilia-Romagna.
Nel corso dell’attività (rivolta ad un’ampia gamma di prodotti: dal settore ferroviario, alimentare fino a quello aeronautico) l’espansione degli impianti ha influenzato la stessa urbanistica della città, occupando una superficie di oltre 60 ettari a nord della linea ferroviaria Milano-Bologna e, a partire dall’inizio della produzione avio, anche con la costruzione dell’aeroporto, tuttora attivo.
A partire dal gennaio 2011, con l’abbandono degli edifici che erano stati storicamente sede degli uffici delle Reggiane da parte degli impiegati e maestranze di Terex Corporation, la società americana che nel 2009 ne aveva rilevato l’attività, per l’archivio storico conservato negli scantinati della “palazzina della direzione” iniziava un periodo di rapidissimo degrado.
Particolarmente minacciati a causa dell’umidità risultavano i locali in cui era conservata la parte dell’archivio storico più antica, comprendente tutte le serie dei Libri sociali delle Reggiane OMI (1904-1951; 1956-1980) e Nuove Reggiane (1950-1959), l’Archivio di presidenza dal 1904 al 1951, gli atti del Commissario liquidatore e del Comitato di sorveglianza dal 1951 al 1959, parte degli atti della Direzione e segreteria dal 1918 al 1987, dell’Amministrazione (ufficio contabilità e ufficio personale) e dell’Ufficio tecnico-commerciale dagli anni ’20 in poi.
Alla fine dell’agosto del 2011, dopo l’atto di donazione dell’Archivio storico al Comune di Reggio Emilia da parte dell’ultimo proprietario dell’azienda, comm. Luciano Fantuzzi, ed il trasferimento definitivo al di fuori della sede ormai in abbandono, sono iniziate (con il contributo finanziario della Soprintendenza archivistica per l’Emilia-Romagna) le difficili operazioni di recupero di questa parte più danneggiata, trasportata prima in altri locali più salubri, e poi definitivamente presso il Polo archivistico del Comune gestito dall’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Reggio Emilia (Istoreco).
In questa sede, in via Dante Alighieri 11, è stato condotto, a partire dalla seconda metà del 2012, il lavoro di ordinamento archivistico, completato nella primavera 2014 con la stesura di un inventario dettagliato di questa parte dell’archivio storico che, pur minoritaria rispetto all’intero complesso documentario (valutato in oltre 2000 m\l) può considerarsi di grande interesse storico. Grazie ad esso (raggiungibile anche online), la documentazione è consultabile all’interno del Polo archivistico.
Dal 2015 ha preso avvio la seconda fase di riordino dell’ancora ingente quantità di materiale documentario, grazie al sostegno finanziario di durata triennale di Iren Rinnovabili. Si è costituito un apposito Comitato tecnico-scientifico con i rappresentanti dei soggetti interessati all’operazione (Comune di Reggio Emilia, Università Modena e Reggio, Soprintendenza archivistica per l’Emilia-Romagna, Istituto Centrale per gli archivi, Istoreco, Iren rinnovabili).
Si è proceduto ad una prima descrizione delle tavole relative ai progetti aeronautici, contenute in tredici casse originali relative agli anni 1939-1944 ed è stato dato avvio a un procedimento di digitalizzazione di alcune tavole come campione, per sondare le problematiche del trattamento rispetto ai loro materiali, particolarmente delicati (carta da lucido e\o seta).
Dal 2016 si è proceduto ad una prima sistemazione del patrimonio fotografico, procedendo in parallelo al restauro di alcuni album di particolare pregio relativi alla documentazione dei danni subiti dalla fabbrica nel corso dei bombardamenti del 1944.
Dall’anno successivo è stata avviato il riordinamento e la catalogazione della sezione di archivio prodotta dall’Ufficio personale, costituita da oltre 22.000 cartelle relative ai dipendenti dell’azienda dal 1904 al 1994. L’operazione si è conclusa nell’autunno 2018 con la messa in consultazione al pubblico dal 3 novembre.
Per scelta del Comune di Reggio Emilia, proprietario dell’archivio, condivisa dal Comitato tecnico-scientifico, si è voluto dare la massima trasparenza a tutte le operazioni e diffondere l’informazione sullo stato di avanzamento dei lavori alla cittadinanza, come riconoscimento di quanto l’attività delle “Reggiane” sia stata per tutto il XX secolo centrale nell’economia e per la società locale. Si sono quindi allestite due mostre Reggiane. Archivio Storico. Capitolo I e Capitolo II (tenutesi presso lo Spazio Gerra, rispettivamente dal dicembre 2015 al febbraio 2016 e dal dicembre 2017 al marzo 2018), finalizzate proprio alla illustrazione delle operazioni in corso di recupero dell’Archivio, che hanno suscitato grande interesse, con oltre 25.000 visitatori. Queste mostre sono state anche un’occasione efficace per attivare un rapporto diretto con i tanti cittadini coinvolti nell’attività dell’industria, o con i loro eredi.
È stata lanciata una call alla comunità reggiana per l’acquisizione di ogni possibile materiale documentario o di oggettistica che fosse ancora reperibile. È stato così possibile arricchire ulteriormente il patrimonio documentario con documenti, foto, oggetti già appartenuti a dipendenti.
Nel 2018 è stato depositato (e messo in libera consultazione) anche l’Archivio digitale Reggiane realizzato dalla Università di Modena e Reggio attraverso la raccolta di materiale tecnico esterno all’Archivio dell’azienda.
Per migliorare la visibilità dell’Archivio storico e delle sue attività è stato attivato anche un sito web dedicato.
In questo percorso di condivisione è in corso di preparazione anche uno spettacolo teatrale (realizzato dalla Compagnia teatrale MaMiMo) con impianto drammaturgico basato sulle cartelle personali dei dipendenti, indirizzato a ricostruire scenicamente storie di vita e lavoro all’interno della fabbrica.
Considerata la rilevanza della vicenda storica delle “Reggiane” ed essendo in corso di recupero parte dell’area industriale, dove è previsto in futuro la sede definitiva di tutto l’Archivio storico, il Polo Archivistico si è associato nel 2018 al network internazionale European Route of Industrial Heritage (ERIH) per collegarsi con altre realtà post-industriali europee impegnate nel recupero e valorizzazione dei rispettivi patrimoni storici e culturali.
Per saperne di più
L’inventario Reggiane OMI. Presidenza, Segreteria e Amministrazione (1904-1994)