Nell’ambito del progetto “1938-2018. A 80 anni dalle leggi razziali”, la Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo ha realizzato un percorso espositivo nella sua sede di piazza Bernini 5 a Torino.
L’Archivio storico della Compagnia di San Paolo, gestito dalla Fondazione 1563, conserva non solo le carte della sua storia antica ma anche quelle del Novecento derivanti dall’attività della banca, tra cui il Servizio Gestioni EGELI – Ente Gestione e Liquidazione Immobiliare.
Si tratta di 115 metri lineari di documenti con oltre 6300 fascicoli, registri, rubriche dal 1940 al 1950 che raccontano la storia del destino amaro che costrinse le famiglie ebree italiane (e successivamente anche straniere) a lasciare le loro case con gran parte dei beni in esse contenuti. Tutte le carte sono inventariate e rese disponibili al pubblico, oltre a essere valorizzate da strumenti digitali che aprono nuovi percorsi per la ricerca umanistica.
Tra i più toccanti temi risultano i destini incrociati delle persone: proprietari di case e cose che perdono le proprietà e i beni personali, periti e funzionari della banca che svolgono le pratiche con puntigliosa capacità, e cittadini colpiti dalla guerra diventati utilizzatori più o meno consapevoli dei beni sottratti.
L’esposizione racconta questa realtà, dalla promulgazione delle leggi razziali alla restituzione dei beni, espone documenti e immagini, propone una mappa interattiva che localizza in Piemonte, Liguria e in particolare a Torino le ubicazioni dei sequestri, propone immagini contemporanee di palazzi e portoni torinesi, testimoni in pietre e mattoni della storia.
Le leggi fasciste contro la razza ebraica del 1938 prevedevano, tra le tante limitazioni, l’esproprio dei beni “eccedenti” appartenenti agli ebrei e diedero l’avvio ad una escalation che portò, dal 1943 alla Liberazione, al sequestro di qualsiasi proprietà, nella prospettiva di annientamento della popolazione ebraica. La Legge del 1939 istituì l’EGELI col compito, fra l’altro, di acquisire, gestire e vendere i beni immobili sottratti agli ebrei. Il ricavato doveva essere versato nelle casse del Tesoro.
Per raggiungere i propri obiettivi esso delegò diciannove Crediti fondiari presenti nelle diverse parti d’Italia; per il Piemonte e la Liguria scelse di firmare una convenzione con l’Istituto San Paolo di Torino. L’Istituto, controllato dall’alto, doveva operare l’accertamento sulle proprietà da acquisire, la gestione e la vendita dei beni.
Torino, piazza Berni 6, Fondazione 1563 per l’Arte e la cultura della Compagnia di San Paolo
22 novembre 2018 -31 gennaio 2019
Lunedì – venerdì 16-19
26/27 gennaio 2019 10-13
Per saperne di più