La recente attuazione dell’interoperabilità tra SIAR Veneto e il SAN è l’occasione per presentare brevemente il sistema informativo archivistico della Regione del Veneto, così come si è definito dopo gli ultimi interventi di reingegnerizzazione e di rinnovamento grafico.

Archivio Papafava, codice 1 (SIAR Veneto)

La realizzazione

La recente attuazione dell’interoperabilità tra SIAR Veneto e SAN è l’occasione per presentare brevemente il sistema informativo archivistico della Regione del Veneto, così come si è definito dopo gli ultimi interventi di reingegnerizzazione e di rinnovamento grafico.

SIAR Veneto è un sistema informativo realizzato mediante componenti open source, che consente di inserire e restituire descrizioni inventariali, anche di livello analitico, dei complessi documentari unitamente alle informazioni dei relativi contesti di produzione e conservazione. A questo scopo mette a disposizione degli enti gli strumenti per la descrizione on line degli archivi, insieme alla possibilità di visualizzare e diffondere l’eventuale produzione inventariale pregressa.

Il progetto di realizzazione di un sistema informativo archivistico regionale nasce dalla volontà della Regione di offrire agli archivi storici presenti nel Veneto, come già era avvenuto per altre tipologie del patrimonio culturale regionale, una piattaforma informatica per la loro rappresentazione e ricerca, disponibile gratuitamente e implementabile da remoto da parte dei soggetti culturali del territorio.

La progettualità prende avvio nell’ambito di una collaborazione tra la Regione e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – DEI dell’Università degli Studi di Padova, il cui primo esito è la costruzione di un prototipo dell’applicativo. Conclusasi la fase prototipale, nel corso del 2010, a seguito anche della sottoscrizione di uno specifico Protocollo d’intesa con la Soprintendenza Archivistica per il Veneto, si costituisce un Gruppo di lavoro tecnico-scientifico interdisciplinare formato da Regione, Soprintendenza e DEI che promuove una revisione del sistema in vista della sua migliore integrazione con l’allora nascente Sistema Archivistico Nazionale (SAN) e dello sviluppo di nuove o più efficaci funzionalità.
Contemporaneamente all’attività di sviluppo si intraprende la sperimentazione dell’applicativo a cui partecipano diversi enti pubblici e privati, i quali, tramite i loro archivisti, utilizzano il software in ambiente riservato contribuendo a testarne le funzioni oltre che ad individuare altri potenziali obiettivi di miglioramento.

Da dicembre 2016 SIAR Veneto entra in produzione su server della Regione, la quale inizia a curarne la manutenzione e gli sviluppi informatici.
Il sistema viene quindi sottoposto a reingegnerizzazione, rivisitato profondamente dal punto di vista sia funzionale che comunicativo.

Comunicare contenuti

Nell’arco temporale non breve di sviluppo del sistema, molti elementi e presupposti sia teorici, che tecnologici e culturali sono nel frattempo mutati, evidenziando l’estrema precarietà e fragilità che accomuna tutti i sistemi informativi, in continua lotta contro l’obsolescenza tecnologica e contenutistica, e la ricerca di nuove soluzioni informatiche e comunicative.
Anche SIAR Veneto ha dovuto fare i conti nel corso degli anni di gestazione con un panorama politico-culturale, disciplinare e informatico che è rapidamente mutato mettendo in campo esigenze diverse ma anche naturalmente nuove prospettive e opportunità.
L’impianto di SIAR Veneto è il risultato pertanto di una mediazione: se da un lato, infatti, ritroviamo nel sistema un ambiente tradizionale per quanto riguarda le strutture di rappresentazione degli archivi e le modalità di restituzione degli stessi, d’altro lato alcuni accorgimenti e funzioni sono stati implementati per rendere lo strumento più chiaro, comunicativo e interessante anche per un pubblico non necessariamente specialistico. Il sistema propone soluzioni di carattere strutturale, descrittivo e funzionale ben note, sempre rispettose delle norme e dei canoni della disciplina: descrizioni separate ma tra loro correlate delle entità, archivi rappresentati in maniera gerarchica e multilivellare tramite l’usuale albero archivistico, rigoroso rispetto degli standard archivistici internazionali, record di autorità di enti, persone e famiglie elaborati sulla scorta delle NIERA (EPF), campi descrittivi allineati al catalogo del SAN (CAT SAN).

Per rendere più vicino l’universo documentario che si vorrebbe mediare, il sistema è dotato di un apparato iconografico molto esteso per illustrare sia i complessi archivistici sia le informazioni di contesto. Le schede descrittive possono essere pertanto corredate da immagini singole o riunite in gallerie e da filmati relativi all’entità in descrizione.
Le immagini rappresentative dei complessi documentari vanno poi ad aggiornare una vetrina di prima pagina che dà conto delle ultime novità in termini d’inserimento in rete. Il sistema prevede il caricamento di oggetti digitali anche a livello di unità documentaria, offrendo così all’utente la possibilità di lettura e consultazione diretta.

L’esigenza di creare una piattaforma di dati comprensibile e facilmente avvicinabile da un pubblico più ampio ha indotto inoltre a usare alcuni accorgimenti nella presentazione grafica e nell’uso terminologico. Dopo aver constatato che alcune espressioni, tipiche della disciplina, generavano frequenti fraintendimenti da parte di un pubblico non specialistico, è stato talora preferito l’uso di termini più generici, a scapito di tecnicismi più appropriati ma poco comunicativi.

I record e tutti i loro contenuti sono infine interrogabili sia per termine che attraverso la combinazione di più parametri di ricerca.

Dar conto della presenza

SIAR Veneto, oltre a essere funzionale all’inventariazione e alla divulgazione dei complessi archivistici, intende soddisfare anche un’esigenza di ordine ricognitivo, che precede l’auspicata divulgazione descrittiva dei patrimoni documentari e ne diventa quasi il necessario preludio.
Individuare e descrivere enti e istituti conservatori d’archivio presenti nel territorio regionale, indipendentemente dalla possibilità di restituire compiutamente e analiticamente, secondo le regole della disciplina, la descrizione del patrimonio documentario da essi posseduto, rappresenta un’informazione comunque rilevante e nello stesso tempo un elemento utile nell’ambito di più ampie considerazioni di ordine politico-culturale.

Segnalare la presenza capillare dei soggetti custodi d’archivio, tramite un’anagrafica aggiornata e una loro sintetica descrizione nel ruolo di soggetti conservatori, vuol dire prima di tutto dichiarare in modo pubblico l’esistenza degli archivi stessi. Non sembri scontato.
La mancanza di visibilità del patrimonio archivistico, insieme alla frequente difficoltà di darne compiuta rappresentazione tramite appropriati strumenti inventariali, ha da sempre segnato pesantemente le prospettive di sopravvivenza e di valorizzazione di questi beni culturali. Pertanto SIAR Veneto, senza la pretesa di restituire un panorama esaustivo delle realtà conservative presenti nel territorio regionale, propone una finestra di visibilità, o semplicemente di identità pubblica, a un numero considerevole di esse, a cominciare dagli archivi dei Comuni.

La georeferenziazione dei soggetti conservatori, inserita nella home page del sistema, permette di individuare gli archivi per luogo di conservazione, tramite ricerca su mappa oppure digitando il nome del Comune. La mappa georeferenziata del Veneto restituisce, in maniera vorrei dire quasi impressionante, la densità della presenza del patrimonio archivistico conservato nel territorio, una presenza spesso inversamente proporzionale al valore e all’attenzione che comunemente vengono riservati a questa specifica tipologia di bene culturale e alla capacità degli enti di offrire adeguati servizi archivistici.

 

Creare relazioni

SIAR Veneto propone un fitto intreccio di relazioni tra le entità rappresentate nell’ambito della piattaforma e tra quest’ultime e quelle descritte in altri ambienti web. Le relazioni rappresentate nel sistema sono di varia natura. Oltre naturalmente le consuete relazioni che sussistono tra i fondi in descrizione e le entità del relativo contesto produttivo e conservativo, molti sono i collegamenti trasversali che coinvolgono i complessi documentari o i soggetti produttori.

Grazie al fatto che la piattaforma si arricchisce progressivamente di dati provenienti da tutta l’area regionale, comincia a prender corpo una trama relazionale che proprio per questo diventa sempre più interessante. Significativo – così come di frequente riscontrato nel corso della restituzione dei dati derivati dal recente progetto Archivi di persona contemporanei – risulta, per esempio, il collegamento tra nuclei documentari prodotti dalla medesima persona ma conservati separatamente, presso istituti diversi: partizioni di fondi, originariamente unitari, che per vicende o volontà particolari, sono custoditi da conservatori differenti.
Il collegamento viene inoltre segnalato e motivato nella descrizione di quei fondi tra i quali esiste uno stretto legame di produzione e sedimentazione. Le relazioni vengono evidenziate anche nel caso sussistano con entità descritte in altri sistemi archivistici a cui si rimanda tramite la relativa URL.

Vi è infine la possibilità di inserire collegamenti tra fondi archivistici descritti nel sistema e altre tipologie di beni culturali a essi strettamente connessi. Tale relazione s’instaura principalmente quando il produttore d’archivio è anche il creatore/autore di altri beni culturali, come nel caso assai frequente di biblioteche personali o collezioni artistiche. In questo caso, nella descrizione della relazione si rimanda all’URL dell’eventuale guida o catalogo.

 

Integrare

“Integrazione” è l’imperativo che da alcuni anni s’impone nel mondo dei beni culturali e che anche gli applicativi dedicati cercano, in vario modo e con modalità diverse, di soddisfare.
L’auspicata integrazione è tra risorse di natura differente ma ovviamente, in primis, tra risorse archivistiche prodotte nell’ambito di sistemi archivistici, nazionali e locali.
La seconda Conferenza nazionale degli archivi «Fare Sistema», tenutasi a Bologna nel novembre 2009, aveva rilanciato con forza l’esigenza di un dialogo costante tra tutti i soggetti, pubblici e privati, operanti nel settore archivistico e aveva proposto nuove forme di comunicazione e condivisione di cui il SAN, allora ancora in costruzione, doveva essere il perno.

Dopo quasi dieci anni da quell’evento, molte entusiastiche prospettive si sono via, via, in parte affievolita difronte a difficoltà e criticità di varia natura.
Ciò nonostante il significativo processo avviato con la nascita del SAN e la sua implementazione operata in questi anni grazie all’apporto di numerosi sistemi nazionali e locali, continua a rappresentare un punto fermo nel panorama archivistico italiano caratterizzato da un diffuso policentrismo conservativo e descrittivo.
Per questo la Regione del Veneto ha voluto, tramite la firma dell’Accordo con l’Istituto Centrale degli Archivi, integrare i dati di SIAR Veneto nell’ambito del sistema nazionale, quasi a debito completamento della realizzazione dello strumento regionale, pensato fin dall’origine in una dimensione di integrazione più ampia con le risorse nazionali.

In SAN le informazioni del sistema regionale trovano una efficace restituzione, beneficiando del potenziale informativo e relazionale offerto della rete nazionale.
A seguito pertanto dell’Accordo tra Regione del Veneto e ICAR (– Istituto Centrale per gli Archivi per l’adesione del sistema informativo archivistico regionale – SIAR Veneto al sistema archivistico nazionale – SAN), siglato nel 2017, è stata attivata l’interoperabilità tra i due sistemi, con l’auspicio che sia foriera di un rinnovato dialogo, in realtà mai interrotto, tra centro e periferia e tra i diversi sistemi locali.

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