Un'esposizione documentaria mostrerà i risultati del lavoro di ricostruzione storica sugli eventi e i fatti che accompagnarono la guerra nella provincia di Salerno.

La mostra: 1916. Ri-vivere la guerra. Il fronte interno: assistenza, sussistenza, scuola e ruolo delle donne, che sarà inaugurata sabato 14 maggio 2016, è il frutto del lavoro del gruppo di ricerca formato da Archivio di Stato, Archivio Storico del Comune, Archivio Diocesano e Biblioteca Provinciale di Salerno sui documenti riguardanti la prima guerra mondiale. Un lavoro complesso che tende a mettere in luce per ogni anno di guerra un aspetto particolare, quello che maggiormente emerge dalla documentazione interessata.

Per il 1916 l’attenzione si è focalizzata sul problema dell’assistenza: assistenza ai soldati al fronte, ma anche e soprattutto alle loro famiglie rimaste a casa, a fronteggiare i problemi della sopravvivenza senza l’aiuto e l’appoggio del capofamiglia.

I molti materiali rintracciati, insieme alla stampa periodica dell’epoca, aiutano a ricostruire l’intensa attività di assistenza, spinta dal governo e messa in atto dai cittadini della provincia, in favore dei richiamati alle armi e delle loro famiglie. La circolare del 21 agosto del 1916 dell’allora ministro dell’interno Emanuele Orlando prevedeva cinque destinatari specici dell’aiuto e assistenza dei cittadini: i combattenti (scaldarancio, raccolta e lavorazione della lana, invio di pacchi dono e creazione di uffici di corrispondenza), le loro famiglie, i loro figli, i mutilati e invalidi e, infine, i fuoriusciti. Intorno a questi cinque punti si muovono le diverse sezioni della mostra. Le attività di raccolta e lavorazione di indumenti, la costruzione degli scaldarancio per i soldati, la raccolta di fondi attraverso feste e conferenze per creare asili, le attività dei comitati civili, documentate attraverso le carte d’archivio, costituiscono nel loro complesso quel “Fronte interno” di cui si parla nel titolo della mostra e che doveva far sentire ai soldati al fronte la solidarietà morale e materiale di tutto il Paese.

Ogni comune della provincia ebbe il proprio Comitato Civile, delegato a raccogliere somme da destinarsi poi, in maniera proporzionale, alle varie necessità scaturite dalla guerra: nel 1915 si era trattato soprattutto di raccogliere lana e produrre indumenti per i soldati, nel 1916 diventava impellente agire sulla situazione locale, fornire aiuti alle famiglie più bisognose dei richiamati e dei morti in guerra, continuare ad assistere i soldati al fronte.

Archivio di Stato di Salerno - Locandina mostra documentariaLe donne ebbero un ruolo di primo piano in queste attività, facendosi promotrici di attività assistenziali di vario tipo, dalla preparazione di indumenti all’organizzazione di feste di beneficenza e conferenze volte a mantenere saldo il “fronte interno”, oltre che a raccogliere fondi per aprire asili d’infanzia o da destinare all’ospedale della Croce Rossa, che risulta esistente a Salerno già nel 1916. Tutta femminile fu anche la gestione dell’Ufficio Notizie, fondato a Bologna con 8400 sedi in Italia. Questo Ufficio si occupava di raccogliere e trasferire informazioni facendo da ponte di collegamento tra i soldati e le loro famiglie.

Anche la scuola, attraverso gli insegnanti e gli studenti, diede il suo non secondario contributo alla mobilitazione generale.

Informazioni:

ARCHIVIO DI STATO DI SALERNO
Dal 14 maggio 2016 al 30 aprile 2017
Orari: dal lunedì al venerdì h 8 – 18,30
Sabato h 8 – 13
In allegato il programma dell’evento.

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