Nel 2024 sono riprese le iniziative organizzate da ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana e Museimpresa – Associazione dei Musei e degli Archivi di Impresa, per avvicinare approcci disciplinari diversi nella cura dei patrimoni e costruire percorsi formativi su argomenti di interesse comune. Il primo degli appuntamenti si è svolto il 28 novembre 2024, in
Nel 2024 sono riprese le iniziative organizzate da ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana e Museimpresa – Associazione dei Musei e degli Archivi di Impresa, per avvicinare approcci disciplinari diversi nella cura dei patrimoni e costruire percorsi formativi su argomenti di interesse comune. Il primo degli appuntamenti si è svolto il 28 novembre 2024, in collaborazione con Fondazione Dalmine, sul tema “Intelligenza Artificiale e Data Analysis per la digitalizzazione degli archivi”.
L’AI è buona o cattiva?
Con questa domanda affilata, il Professor Antonino Mazzeo dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ci mette di fronte a un fatto: in un modo o nell’altro, l’Intelligenza Artificiale (AI) è già tra noi.
Siamo pronti a farne un uso mirato, consapevole e controllato? Appare evidente come ciascuno debba mettere in agenda una formazione specifica per apprendere quali siano le applicazioni dell’AI negli ambiti in cui svolge la propria professione.
Con il sistema informatico “tradizionale” ci siamo abituati a immettere dati e regole per ottenere risposte. Ora cambia il paradigma: le nuove tecnologie sono alimentate con dati e risposte, e producono delle regole. In questo contesto, i dati forniti all’AI assumono un ruolo fondamentale: devono essere qualificati e puliti per evitare che il sistema generi le cosiddette “allucinazioni”.
Senza dati, i sistemi di AI sono scatole vuote: gli archivi svolgono dunque un ruolo fondamentale, perché contengono le fonti autentiche dell’informazione!
I processi di digitalizzazione e metadatazione dei documenti sono oramai ampiamente consolidati e potremmo essere indotti a pensare che questo sia sufficiente per alimentare l’AI. In realtà, per garantire l’utilizzo dei dati nel tempo, l’AI necessita di un trattamento semantico delle informazioni: la digitalizzazione non basta e i metadati spesso non hanno la qualità necessaria.
Individuare gli strumenti di AI specifici, implementarli e documentare gli interventi affinchè il processo sia chiaro e replicabile: ecco le nuove sfide della professione archivistica.
D’altro canto, è la stessa Intelligenza Artificiale che viene incontro alla professione archivistica, fornendo nuovi strumenti per la gestione collezioni, la catalogazione automatica, il monitoraggio e la conservazione preventiva degli originali e la loro ricostruzione digitale.
L’AI esercita un richiamo irresistibile davanti alla produzione incontrollata di dati e documenti nativi digitali, ad oggi ingestibili per frammentazione, dispersione, ridondanza, insufficienza degli strumenti finora disponibili.
Non solo, grazie all’AI è possibile implementare l’interconnessione tra le collezioni, effettuare un’analisi dei pubblici e aumentare l’accessibilità ai contenuti (p.es. il testo alternativo per non vedenti o le traduzioni in più lingue).
Le capacità di elaborazione messe a disposizione da questa tecnologia, infatti, consentono di estrarre una rete complessa di informazioni in brevissimo tempo, e generare strumenti capaci di amplificare il potenziale del singolo dato. Alcuni esempi di applicazione sono elencati nella sezione “Per saperne di più”.
Per la professoressa Anna Maria Marras dell’Università degli Studi di Torino non ci sono dubbi: l’AI deve essere correttamente addestrata. Un punto su cui concorda pienamente anche la professoressa Mariella Guercio del Comitato Tecnico Scientifico ANAI: le fonti documentali, i dati e le informazioni trattate dall’AI devono essere verificate in modo che mantengano integrità e affidabilità.
L’allenamento dell’AI è un processo impegnativo, che richiede uno studio degli strumenti, una pianificazione degli obiettivi, un accreditamento dei risultati e – non da ultimo – un investimento di risorse!
Questo cosa significa? Come professionisti, siamo sempre chiamati a tenere conto della complessità dei beni culturali. Non si può prescindere dall’aggiornamento continuo sulle normative di riferimento nazionali e internazionali; è bene restare aggiornati sulle ricerche di settore dedicate al rapporto tra archivi e AI; diventa oggi vitale la capacità di indagare il ventaglio di applicativi AI con competenza, in un’ottica di efficienza funzionale ed economica.
Per saperne di più:
- Programma del Seminario
- Normativa EU: AI Act (verificare che il link rimandi al documento corretto)
- Normativa It: PND Piano Nazionale di Digitalizzazione (2022-2026)
- Progetti internazionali: InterPARES Trust AI (2021-2026)
- Applicazioni AI: Microsoft Unlocked
- Applicazioni AI: Saint George on a Bike
- Applicazioni AI: i-muse
- Caso di studio: Progetto InterPARES Trust AI Team CU05 “The role of AI in identifying or reconstituting archival aggregations of digital records and enriching metadata schemas”
- Caso di studio: Archivio Storico Mediobanca sull’addestramento dell’AI per efficientare i processi di catalogazione dei documenti
- Caso di studio: Fondazione Fiera Milano per l’analisi delle immagini nell’archivio fotografico
- Caso di studio: Italgas Heritage Lab per il lavoro sulla serie degli house organ
ANAI e Museimpresa organizzeranno incontri periodici su temi che collegano imprese e archivi, è sufficiente essere associati a uno dei due network!