Costituita a Venezia nell’estate del 1999, l’Associazione nazionale Archivi di Architettura contemporanea ha raggiunto la maggiore età.
Della sua storia, delle attività svolte, dei momenti di incontro che hanno arricchito l’esperienza di molti soggetti crediamo dia conto in modo sintetico ma efficace il sito web che sottolinea quanto fatto per favorire la conservazione e valorizzazione del patrimonio archivistico nazionale relativo alla cultura architettonica.
Nella pagina di presentazione generale della AAA/Italia, si dice che “fin dalla sua fondazione, l’obiettivo è stato la costruzione di una rete tra istituzioni pubbliche e private, professionisti e studiosi, amministratori e semplici cittadini, vale a dire tra tutti coloro che sono interessati alle attività dell’associazione e ne condividono lo spirito”.
Di fatto, la varietà dei soggetti che conservano non solo gli archivi degli architetti, ma gli archivi connessi alla progettazione, alla pianificazione, al design,ha portato a una dilatazione dei confini e dei campi d’azione, ben espressa, qualche anno fa, da Antonello Alici. “L’accento sulla pluralità, anche territoriale, degli archivi e sulla necessità di renderli accessibili ha segnato una stagione dinamica, tra i cui esiti segnaliamo la collaborazione ai censimenti condotti dalle Soprintendenze archivistiche di molte regioni del Paese e la nascita del Portale che la Direzione generale Archivi del Mibact ha dedicato agli archivi di architettura. […] Ne è scaturita una accresciuta sensibilità, che ha contribuito ad ampliare il concetto stesso di archivio di architettura permettendo di avvicinare una realtà complessa e sfumata, che include non soltanto le molteplici attività di architetti, ingegneri, urbanisti e designer, ma anche la documentazione professionale di artigiani, fotografi, imprese.” («AAA/Italia. Bollettino»13, 2014).
Le tipologie documentarie contenute nei fondi d’architettura novecenteschi – elaborati grafici, modelli, fotografie, campioni di materiali costruttivi – spesso impensabili all’interno di un archivio tradizionale, hanno stimolato nel corso del tempo riflessioni in merito all’ordinamento, alla conservazione, alla descrizione, ponendo l’accento sulla formazione e favorendo la nascita di professionalità miste, in un rapporto fruttuoso di collaborazione tra archivisti e architetti.
Inoltre, proprio il legame con il mondo delle professioni ci ha postoin contatto non solo con il passato, ma col tempo presente. Come accade in un organismo vivo, in continuo mutamento, senza perdere di vista le proprie fondamenta l’associazione si trova oggi davanti a nuovi quesiti e a nuovi stimoli.Negli ultimi decenni tutto è cambiato – come si sa – negli strumenti e nelle pratiche della progettazione. Così si sono avuti momenti di confronto “sulle problematiche relative all’archiviazione e conservazione dei dati digitali, sulle nuove figure professionali che devono essere capaci di dare risposte agli interrogativi posti dalla gestione integrata di banche dati e sugli altri soggetti, quali ad esempio le pubbliche amministrazioni, che raccolgono moli considerevoli di materiali […] al pari di professionisti, istituzioni e imprese” (Margherita Guccione in «AAA/Italia. Bollettino»16, 2017 – Anno 15).
Chiamata a non perdere di vista i problemi attuali della salvaguardia dei dati, della loro gestione e accessibilità, l’associazione ha però in se stessa una potenzialità più alta, che riguarda la connessione fra i materiali d’archivio, gli strumenti di ricerca, lo studio e la valorizzazione, in uno scambio di esperienze tra istituti conservatori d’impronta molto diversa, fra i quali spiccano accademie, musei e università.
Infatti è attraverso il lavoro paziente della descrizione archivistica da un lato, dell’indagine storico-criticadall’altro, che gli archivi producono sapere; con la possibilità di offrire non soltanto comunicazioni e informazioni, ma visioni sul mondo che ci circonda.Ci pare che questo dato sia tanto più rilevante quando si parla di archivi di architettura, particolarmente legati a un contesto, a un tessuto, alla geografia di un territorio attraverso il vincolo tra le carte egli edifici, il paesaggio, le infrastrutture.
La AAA/Italia intende favorire una migliore conoscenza dei fondi documentari, beni culturali in se stessi, ma anche delle architetture reali, operando in favore di una nuova sensibilità per il mondo contemporaneo, per le città e l’ambiente costruito in senso lato.
In questa direzione guarda anche la Giornata nazionale degli archivi di architettura, il cui variegato programma è ispirato anno dopo anno a temi particolari.
Per saperne di più
Sito web di AAA/Italia
VIII Giornata nazionale degli archivi di architettura, dedicata agli Spazi Aperti