Il 13 maggio 1978 veniva emanata la legge 180, nota anche come “legge Basaglia”, per il ruolo che lo psichiatra veneziano ebbe nel processo di revisione dell’ordinamento dei manicomi italiani fino alla loro chiusura, realizzatasi grazie a questo provvedimento legislativo. Ed è proprio in quella promulgazione che trova la sua origine l'operazione di storicizzazione dei materiali documentari degli ex ospedali psichiatrici i cui risultati sono raccolti nel portale Carte da legare, dedicato agli archivi della psichiatria italiana ed in particolare delle istituzioni manicomiali.

Il portale nasce dal progetto omonimo, promosso dalla Direzione generale archivi fin dalla fine degli anni Novanta, quando, ormai giunto alla conclusione, quasi dappertutto, l’iter di chiusura definitiva degli ex ospedali psichiatrici, emerse la necessità di effettuare azioni durature di tutela e valorizzazione della documentazione di queste istituzioni risalente, talvolta, addirittura al periodo preunitario. Furono così avviate un insieme di attività che prevedevano, innanzitutto, il censimento – che può dirsi ormai concluso – del patrimonio archivistico degli ex manicomi; in realtà, nel corso degli anni, la rilevazione di dati ha riguardato anche la documentazione di centri di igiene o salute mentale, case di cura e di salute ed anche di un ospedale psichiatrico giudiziario, quello di Castiglione delle Stiviere. Una volta individuati gli archivi, fu intrapresa la loro messa in sicurezza dal punto di vista conservativo, promuovendone, quando necessario, il trasferimento presso gli Archivi di Stato e finanziando, stimolando e appoggiando interventi di riordinamento ed inventariazione di questi complessi documentari. Ad oggi più di un terzo dei fondi degli ex manicomi dispone di uno strumento di ricerca analitico, a disposizione degli utenti nel portale del progetto.

Infine si volle andare oltre le ordinarie attività di tutela, progettando un ambizioso programma di schedatura delle cartelle cliniche conservate, finalizzato alla raccolta non solo di dati di natura più strettamente archivistica, ma anche di informazioni anagrafiche sui pazienti, sulle caratteristiche socio-amministrative e sanitarie dei loro ricoveri, con particolare attenzione alla rilevazione dei dati anamnestici e diagnostici delle patologie mentali. Per quest’ultimo aspetto fu messo a punto dalla Direzione generale archivi, grazie anche al contributo ed alla consulenza di esperti archivisti e psichiatri, un software dedicato, denominato ArcanaMente, reso disponibile nella sua prima versione già nella fase iniziale delle attività e utilizzato, inizialmente in modo sperimentale presso il Santa Maria della Pietà di Roma e il Bianchi di Napoli, poi più diffusamente in numerose altre realtà, per schedare totalmente o parzialmente i dati presenti nelle cartelle cliniche, ma anche nei registri di ammissione dei pazienti o in altre fonti analoghe, di 13 ospedali psichiatrici o neuropsichiatrici italiani: oltre ai due già citati, quello di Ascoli-Piceno in Fermo, di Bisceglie, di Bergamo, di Cuneo in Racconigi, di Rovigo, e poi Francesco Roncati di Bologna, Collemaggio di L’Aquila, Paolo Pini di Milano, Santa Margherita di Perugia, Sant’Antonio abate di Teramo, San Servolo di Venezia.

Fin dall’avvio, il progetto è stato svolto in collaborazione con le Soprintendenze archivistiche territoriali, con i conservatori dei fondi, tra cui gli stessi Archivi di Stato e numerose ASL, e con altre istituzioni che si occupano di psichiatria e di storia della psichiatria. Era ed è gestito da un gruppo di lavoro nazionale, la cui attuale responsabile e coordinatrice è Micaela Procaccia, dirigente del Servizio II della DGA. Tutte le attività di tutela sono state svolte grazie ai funzionari dell’Amministrazione archivistica, ma anche ad un nutrito numero di liberi professionisti che, oltre a dedicarsi alla schedatura delle cartelle cliniche, hanno inserito le informazioni raccolte sugli archivi nel Sistema informativo unificato delle Soprintendenze archivistiche, il SIUSA, all’interno del quale è stato attivato uno specifico percorso tematico dedicato proprio a questa particolare tipologia di fondi.

Nel 2008 poi, grazie ad un finanziamento della stessa DGA e della Regione Lazio, tramite l’allora Centro studi e ricerche ASL Roma E, Carte da legare divenne un portale autonomo, prima versione di quello attuale e antesignano rispetto ai portali tematici che si svilupparono successivamente nel Sistema archivistico nazionale, il SAN. In esso, oltre alle informazioni di natura strettamente archivistica su fondi, produttori, conservatori, strumenti di ricerca, già presenti nel SIUSA, furono per la prima volta pubblicati contenuti che arricchivano queste descrizioni. L’obiettivo, già allora, era quello di mettere a disposizione degli utenti anche i dati socio-sanitari ricavati dalle schedature delle cartelle cliniche, obiettivo che si è completamente concretizzato soltanto nel 2016. Nel frattempo, nel 2010, era stato dato alle stampe, a cura del Gruppo di coordinamento del progetto e presso l’Editrice Gaia, il Primo rapporto sugli archivi degli ex Ospedali psichiatrici, nel quale si riassumevano i risultati della fase iniziale di censimento della documentazione.

All’inizio del 2013, dopo un periodo di rallentamento delle attività, si avviò una nuova fase progettuale ed esecutiva, con l’obiettivo prioritario di valorizzare quanto era stato realizzato e di migliorare ed integrare gli strumenti già a disposizione sia degli utenti del web che degli operatori archivisti. Ė in questa fase che, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa, sono nati il nuovo software ArcanaMente e il nuovo sito Carte da legare, con nuovo ed ambizioso sottotitolo, Archivi della psichiatria in Italia, a voler sintetizzare e rappresentare l’intenzione di andare oltre gli archivi manicomiali. Entrambi sono stati licenziati a dicembre 2015 e resi pubblici dall’inizio del 2016. A Roma, ad ottobre 2016, il portale è stato presentato in una giornata di studio dedicata anche alla riflessione sulle fonti archivistiche in rapporto alla ricerca storica.

Con il nuovo software, nel quale sono state importate le 13 precedenti banche dati, sono ripresi i lavori di schedatura delle cartelle cliniche, proseguiti nelle realtà già precedentemente coinvolte nel progetto, come Perugia, Roma, Teramo, Venezia,e allargati a nuove situazioni, come Firenze per il Manicomio di San Salvi, Genova per quello di Cogoleto, Reggio-Emilia per il San Lazzaro, Siena per il San Niccolò, Verona, Volterra. In cantiere ci sono poi ulteriori interventi per Arezzo, Fermo e Girifalco. Nel nuovo portale, invece – e questo è sicuramente un importante risultato raggiunto – sono finalmente consultabili, previa registrazione ed autorizzazione e nel rispetto della normativa sulla privacy, i dati di queste schedature, che attualmente si riferiscono alle cartelle cliniche di 15 ospedali psichiatrici e sono relative a periodi di tempo definiti, talvolta molti, talvolta pochi anni. Interessante è, inoltre, il materiale di natura multimediale che si fornisce agli utenti insieme ad un aggiornamento costante, attraverso la sezione News, sugli eventi e sulle iniziative, che si svolgono in ogni parte d’Italia, su e intorno agli archivi della psichiatria.

Il portale vuole rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che, sia dal punto di vista archivistico che degli studi storici e sociali, affrontano le problematiche legate alla “follia” ed alle istituzioni cui ne è stata delegata la cura nel corso del tempo, che, grazie proprio alla legge 180/1978 e a tutto il movimento che ne ha in qualche modo preparato ed aperto il terreno – e che ha visto in Franco Basaglia uno degli suoi maggiori artefici – hanno avuto in Italia un percorso sicuramente originale, realizzando, prima e dopo la legge, esperienze avanzate ed innovative basate sulla centralità del paziente e il superamento dell’istituzione manicomiale. E proprio perché Carte da legare ha l’ambizione di essere questo punto di riferimento, all’interno del portale è anche presente una sezione dedicata a progetti correlati, come quello dell’Archivio storico della psicologia italiana, del Centro interdisciplinare di ricerca dell’Università degli studi Milano-Bicocca, o Fuori dal manicomio, del Dipartimento di storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo dell’Università degli studi di Firenze, che hanno concentrato il loro interesse sul censimento delle fonti della psicologia, il primo, ed extramanicomiali, il secondo. Progetti che incontrano ed intersecano, sempre a partire dagli archivi, gli obiettivi specifici di Carte da legare, interlocutore ormai riconosciuto anche per quanti autonomamente, come ad esempio la Biblioteca scientifica Carlo Livi della AUSL di Reggio Emilia. Il Centro studi e ricerche Santa Maria della Pietà della ASL Roma 1, l’Azienda sanitaria di Firenze, l’Azienda USL Toscana Sud Est di Siena e quella Sud Ovest di Volterra, la società San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia e la Biblioteca di psichiatria e di psicologia clinica del Dipartimento di scienze neurologiche, biomediche e del movimento dell’Università degli studi di Verona, si sono mossi alla ricerca di finanziamenti per sostenere specifiche attività del progetto, utilizzando gli strumenti descrittivi e il portale che la DGA mette a disposizione.
Un insieme complesso di interventi, che necessitano, oltre che delle tradizionali competenze archivistiche, di nuove e più articolate competenze da applicare alla schedatura delle cartelle cliniche ed alla restituzione nel portale dei dati raccolti, di azioni costanti di coordinamento e di guida, per qualificare i contenuti che si propongono e tenere alto l’interesse verso una documentazione molto significativa, che ci parla di «quella particolare comunità di persone che ha popolato le “cittadelle della follia”, i ricoverati reclusi, innanzitutto, i medici e gli infermieri». Un mondo di grande sofferenza al quale, soprattutto chi lavora dentro questi archivi, si avvicina con una passione ed un coinvolgimento veramente eccezionali.

Per saperne di più

www.cartedalegare.san.beniculturali.it

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