Il 3 novembre 1957 muore a Lecco Giuseppe Di Vittorio, partigiano, antifascista, costituente, segretario della Confederazione generale italiana del lavoro dal 1944.
In occasione del 60° anniversario della sua scomparsa, la Cgil nazionale ha bandito un concorso finalizzato al ritrovamento e all’acquisizione (in originale o in copia digitale) di video, foto, lettere o documenti a firma Giuseppe Di Vittorio, non conservati presso gli archivi della Confederazione.
Le domande di ammissione dovranno essere inviate entro il 31 maggio 2018.
«Ogni giorno giungeva a Di Vittorio una quantità immensa di lettere, da ogni parte d’Italia – ricorda Anita Contini Di Vittorio nelle proprie memorie – Una mole immensa, di fronte alla quale confesso di essermi sentita, talvolta, spaventata. Si rivolgevano a lui per i motivi più vari […] Mancavano i mezzi per far studiare un figlio? Si scriveva a Di Vittorio con fiducia […] Un paralitico chiedeva una carrozzella per poter uscire qualche volta di casa. Dei genitori chiedevano a lui un aiuto “per sposare i figli” che non possedevano nulla. Una famiglia minacciata di sfratto si rivolgeva a lui e così l’infortunato sul lavoro o il mutilato di guerra. Accadde più di una volta che si rivolgessero a lui marito e moglie, perché egli dicesse la parola che poteva rimetterli d’accordo, e salvare l’unita della famiglia. Di Vittorio pretendeva che si rispondesse con grande attenzione a tutti. Guai se una sola lettera rimaneva inevasa!» (Anita Di Vittorio, La mia vita con Di Vittorio, Vallecchi, Firenze 1965, pp. 142-143).
A Di Vittorio scrivono in effetti (e l’Archivio storico Cgil nazionale gelosamente ne conserva gli originali) invalidi e pensionati di guerra, artigiani, invalidi civili, orfani, vedove, lavoratori senza pensione, pensionati, perseguitati politici, operai, emigrati, maestri – anche di scherma – , carabinieri, persino preti(alla Segreteria della Cgil scrivono anche delle suore, chiedendo la tessera!). Cittadini di ceto e condizione sociale molto diversi che confidano al segretario, ma anche e forse soprattutto all’uomo Di Vittorio esigenze, inquietudini, progetti. E Di Vittorio, da buon sindacalista, ascolta, comprende, guida, indirizza, consiglia, quando può, interviene, ma soprattutto risponde, risponde a tutti. Questo significa che in giro per l’Italia ci sono tantissime lettere a firma Giuseppe Di Vittorio, indirizzate a persone diverse su tematiche differenti che attraverso questo concorso l’Archivio storico Cgil nazionale mira a recuperare.
La Commissione giudicatrice sarà così composta: Susanna Camusso (segretario generale della Cgil); Giancarlo Pelucchi (responsabile Area formazione della Cgil nazionale); Ilaria Romeo (responsabile dell’Archivio storico Cgil nazionale); Fabrizio Loreto (membro del Comitato direttivo della Società italiana di storia del lavoro – SISLav); Vincenzo Vita (presidente della Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico); Adolfo Pepe (direttore della Sezione storia e memoria della Fondazione Di Vittorio); Bruno Ugolini (giornalista).
I vincitori saranno invitati alle Giornate del lavoro di Lecce, edizione 2018 e a tutti i partecipanti sarà fatto dono di uno dei volumi della casa editrice Ediesse sulla vita e le opere di Giuseppe Di Vittorio. Per rendere più facile la ricerca è stato compilato un elenco (per consultarlo, cliccare qui) dei mittenti delle lettere indirizzate a Di Vittorio e conservate in via dei Frentani.
Per saperne di più
Il bando (requisiti e modalità di partecipazione)
«Rassegna sindacale»