La mostra Arno: fonte di prosperità, fonte di distruzione. Storia del fiume e del territorio nella carte d’Archivio narra non solo la disastrosa inondazione che colpì l’Istituto nella storica sede degli Uffizi, ma anche la lunga vicenda del rapporto fra il fiume e la città.

Volontari salvano filze delle Corporazioni religiose soppresse (novembre 1966, ASFi Uffizi).

Fra le importanti manifestazioni espositive organizzate a Firenze in occasione della ricorrenza del cinquantenario dell’alluvione del 1966, l’Archivio di Stato di Firenze, che conserva la più ricca e importante documentazione storica sull’Arno e il suo territorio, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana, si è reso promotore della mostra Arno: fonte di prosperità, fonte di distruzione. Storia del fiume e del territorio nella carte d’Archivio (Firenze, Archivio di Stato, 9 ottobre 2016 – 4 febbraio 2017), il cui oggetto non è solo la disastrosa inondazione che colpì l’Istituto nella storica sede degli Uffizi, ma anche, specialmente, la lunga vicenda del rapporto fra il fiume e la città.
Hanno contribuito al progetto scientifico della mostra, alla sua realizzazione e al relativo catalogo, edito da Polistampa di Firenze, funzionari dell’Archivio di Stato e della Soprintendenza archivistica, storici, studiosi di geografia storica, storici dell’architettura e storici dell’arte delle Università di Firenze e di Siena. Delle tre sezioni in cui si articola la mostra, le prime due (La fruizione fluviale e il governo delle acque; Le alluvioni storiche del fiume dal XII al XIX secolo) sono dedicate alla storia di lungo periodo del fiume e del territorio circostante, dall’Appennino al mare, con speciale riguardo a Firenze e all’area propriamente fiorentina: storia sociale ed economica, politica e ambientale, con le opere e la vita dell’uomo e con i tanti disastrosi eventi alluvionali del corso d’acqua. La vicenda è ricostruita essenzialmente con documenti, cartografie, disegni, progetti originali, in gran parte inediti e mai esposti prima, dai tempi antichi e medievali fino a quelli moderni e contemporanei e al primo Novecento, provenienti dagli importanti fondi archivistici e cartografici dell’Archivio di Stato.

Con una serie di immagini del fiume tra arte, mito e letteratura, se ne evidenziano le ricognizioni, i progetti, i lavori eseguiti da tecnici e ingegneri dal XVI al XIX secolo (canalizzazioni, opere di difesa, vie e ponti); gli usi vitali quotidiani (trasporti, porti, traghetti), le professioni legate al fiume (navicellai, lavandaie), le attività produttive (mulini, gualchiere) e le occasioni ludiche (feste dinastiche, feste popolari, luminarie, bagni) che dal fiume e sul fiume si sono sviluppate, le testimonianze sulle terribili alluvioni che hanno devastato i territori da esso attraversati, a partire dalla prima di cui si ha documentato ricordo, del 1177, sino a quella del 1966.

La terza sezione (L’alluvione, le alluvioni, 1966-2011. L’Arno negli Archivi), introdotta dalle litografie di Annigoni e Guarnieri, documenta con numerose fotografie originali, inedite, tratte dai fondi dell’Archivio di Stato e della Soprintendenza, gli effetti dell’impatto delle acque dell’Arno, mescolate a tonnellate di fango, sul patrimonio archivistico allora conservato nelle 40 sale ai piani terreni degli Uffizi, nonché su molti altri archivi non statali, pubblici e privati, della città, ricordando la sollecita, instancabile, generosa risposta delle istituzioni e della popolazione, che fin da subito consentì le operazioni di salvataggio e recupero della maggior parte del patrimonio danneggiato, in modo che potesse essere successivamente restaurato.

Lo sguardo abbraccia gli interventi che anche la Soprintendenza archivistica per la Toscana svolse con energica tempestività a favore del recupero e del restauro della documentazione di archivi comunali, ecclesiastici e familiari gravemente danneggiati nel 1966 e si estende ad ulteriori alluvioni, al di fuori del bacino dell’Arno, che ancora in anni più recenti hanno danneggiato il patrimonio archivistico della Regione; si sofferma inoltre sul progresso tecnico compiuto nelle procedure del restauro dei documenti per rimediare ai danni causati dalle acque.
Un tema così vasto e importante come quello dell’Arno ha trovato testimonianze in tante altre istituzioni culturali fiorentine e non solo. Infatti questa mostra offre l’occasione di conoscere la speciale ricchezza di archivi e collezioni di documenti e opere d’arte, da cui provengono molti prestiti. L’esposizione è ricca, oltre che di documenti e bellissime cartografie, di una grande varietà di oggetti: libri antichi, sculture, quadri, acquerelli, modellini, fotografie, ed anche di una barca da renaioli dell’Arno, prestata dall’omonima Associazione.

Lungo il percorso espositivo sono presenti inoltre alcuni filmati sulle tematiche trattate, appositamente realizzati per la mostra, contenenti l’intervista all’ingegner Ignazio Becchi, professore emerito di Costruzioni idrauliche all’Università di Firenze, dal titolo Dialoghi sull’Arno e immagini di vecchie cartoline e fotografie delle infrastrutture lungo il corso del fiume e della vita popolare sull’Arno (traghetti, barche, imbarcazioni da diporto, bagni, ponti, infrastrutture, cerimonie, feste, etc.) dal XIX al XX secolo.

Concludono il percorso della mostra due documentari con riprese di ambienti, interviste, testimonianze, filmati e galleria fotografica, realizzati dall’Archivio di Stato di Firenze e dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Toscana proprio per questo evento: Firenze e il suo Archivio di Stato: una grande storia e Una magnifica memoria. Gli archivi raccontano Firenze, riguardanti oltre l’avvenimento dell’alluvione e i percorsi di recupero e restauro degli archivi, anche la storia dei due istituti archivistici fiorentini, la loro funzione e l’illustrazione del patrimonio documentario statale e non statale, straordinariamente ricco, della Toscana.

Per saperne di più

Il percorso web La memoria nel fango. La Soprintendenza Archivistica per la Toscana e l’alluvione del 1966

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