Con i suoi 18 km di documentazione l’Archivio Storico TIM, inaugurato nel 1998,  è oggi in Europa fra i più grandi archivi di impresa. Ma la sua rilevanza non si esaurisce nella vastità.

Posa cavi 1928

Posa del cavo ligure-toscano, 1928 (Archivio storico TIM)

Il patrimonio documentario custodito nell’Archivio Storico TIM racconta la storia di una molteplicità di aziende, pubbliche e private, che hanno costruito nel corso del ‘900 il sistema delle telecomunicazioni del nostro Paese, ovvero uno dei settori strategici nel processo di modernizzazione, segnato dalle molte innovazioni (e rivoluzioni) sia tecnologiche che negli assetti proprietari, anche in relazione alle scelte dei decisori politici, ai mutamenti legislativi, ai periodi di crisi e a quelli di espansione economica. Proprio per questo, nella documentazione via via confluita  notevole è la varietà di tracce utili per indagare su aspetti diversi e rilevanti della storia dell’Italia contemporanea, fino a includere temi di costume inerenti ambiti privati che coinvolgono i mutamenti nelle famiglie e nelle relazioni fra le generazioni e i generi, il mutamento nelle abitudini di consumo.  Le fonti documentarie per questo tipo di indagini possono infatti essere le più varie. Per questo nell’Archivio Storico TIM, oltre ai più tradizionali (e comunque prioritari) fondi documentari cartacei, è stata dedicata specifica e non occasionale attenzione a letteratura grigia e riviste aziendali,  a immagini della stampa aziendale e audiovisivi, a opuscoli e materiale pubblicitario, a oggetti tecnologici disparati, la cui catalogazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione di ex dipendenti.

L’Archivio, che è un imprescindibile punto di riferimento per gli studiosi di storia delle telecomunicazioni e delle reti, oltre che per i ricercatori di storia economica e della business history, in anni più recenti ha attratto anche studiosi, dottorandi e tesisti interessati a temi di storia e sociologia dei consumi e della comunicazione, storici sociali, dell’architettura e della tecnica. Fra gli altri frequentatori più assidui: istituzioni culturali e fondazioni per ricerche su temi molto specifici o per richieste di collaborazione per mostre, pubblicazioni, prodotti audiovisivi; case editrici, per la richiesta soprattutto di immagini fotografiche; scenografi alla ricerca di documentazione o oggetti d’altri tempi per produzioni cinematografiche, televisive e teatrali.
Dall’interno dell’Azienda le richieste per attività di comunicazione interna ed esterna sono costanti.
Rispetto alla produzione culturale e alla valorizzazione, l’esperienza più recente è stata l’evento multimediale di public history, in collaborazione con Ismel, svoltosi nella cornice del Polo del 900 a Torino dedicato a Le signorine del telefono, ovvero le centraliniste, che furono una nuova forza lavoro femminile nel settore terziario, né operaie né impiegate, prevalentemente giovani, percepite spesso come icone dell’avvento della modernità. Le carte d’archivio, proiettate sullo schermo,  sono “andate in scena”  insieme a brani di film di fiction e di film documentari. Sul palco,  in funzione di narratore, lo storico insieme a dipendenti dell’azienda come lettori. In cantiere è la possibilità di riprodurre l’evento, che ha riscosso molto successo, anche in altre città.
Sul web sia nel ricco sito ufficiale come anche  in L’Italia chiamò! Racconti per immagini dall’Archivio storico Telecom Italia, la documentazione d’archivio riprodotta fa da supporto ad articolati percorsi testuali che approfondiscono vari aspetti della storia aziendale e delle tecnologie della comunicazione che si intrecciano con la storia sociale, politica ed economica del Paese. Recentemente sul sito ufficiale è stata inaugurato  un nuovo percorso dedicato specificatamente alla “lettura della fotografia”, a partire dall’attenzione ai dettagli di alcuni documenti provenienti dall’Archivio iconografico.
Le  attività di valorizzazione e di gestione archivistica sono state affidate dal 2000 a Cliomedia Officina, la società pioniera in Italia nel campo della  public history, fondata da chi scrive,  che conta su una fitta rete di affermati professionisti fra i suoi collaboratori. Walter Tucci è il responsabile dell’area archivistica.

Nell’archivio documentario confluiscono gli archivi di grandi gruppi e imprese di cui l’attuale Gruppo TIM è erede. Di seguito alcune informazioni di sintesi. Per un panorama più dettagliato si rimanda alla guida online sul sito ufficiale.
Il Gruppo elettrico Sip (1899-1964)
L’Archivio del Gruppo elettrico Sip  fa riferimento all’attività del Gruppo che è all’origine dell’industria telefonica italiana. All’interno di questo Archivio si trovano dunque le carte prodotte dalla Società industriale Elettrochimica Pont Saint Martin (1899-1918), quelle del Gruppo elettrico Sip (1918-1964) e i documenti delle imprese elettriche e delle numerose società operanti in altri settori (telefonico, radiofonico, immobiliare ed editoriale), via via confluite all’interno del Gruppo.
Il Gruppo telefonico Stet-Sip (1925-1997)
Sono qui riuniti i due grandi archivi che documentano la storia delle telecomunicazioni italiane: l’Archivio della Sip telefonica e l’Archivio del Gruppo Stet.
L’Archivio della Sip telefonica fa riferimento a due grandi fasi della storia della telefonia italiana: quella delle società telefoniche concessionarie attive dal 1925 al 1964 e quella della Sip-Società italiana per l’esercizio del telefono, poi Società per l’esercizio delle telecomunicazioni, nata nel 1964.
L’Archivio del Gruppo Stet (1933-1997) fa riferimento alla documentazione prodotta dalla Stet,
la finanziaria telefonica dell’Iri costituita nel 1933 per coordinare inizialmente l’attività
delle tre concessionarie telefoniche del Gruppo Sip elettrico (Stipel, Telve e Timo).
Nel secondo dopoguerra, sotto la guida di Guglielmo Reiss Romoli, la Stet pose le basi per trasformarsi progressivamente in un grande Gruppo a forte integrazione verticale.
Archivio Azienda telefonica di Stato Asst (1925-1994)
L’Archivio Asst è dato in deposito a Telecom Italia dal MiBACT.  Dopo le opportune operazioni di censimento, selezione e scarto, tutta la documentazione è stata condizionata in 26.788 scatole. Non è ancora inventariato. L’Asst, istituita nel 1925 in seguito alla riforma del sistema telefonico nazionale, aveva il compito di gestire le principali linee interurbane, di costruire ed esercire le telecomunicazioni interurbane e internazionali, di controllare e vigilare l’attività delle società telefoniche concessionarie.
L’Asst fu soppressa nel 1992.
Archivio Italcable (1921-1994)
L’Archivio Italcable è di recente acquisizione. Attualmente le carte sono accessibili grazie a un primo elenco di versamento che fornisce un’indicazione sommaria del loro contenuto. La società Italcable, fondata a Milano nel 1921 e con sede in Roma, era attiva nel campo delle telecomunicazioni internazionali. I documenti conservati  vanno dai primi anni Venti fino alla cessazione dell’attività nel 1994.
Archivio CSELT-TILab (1964-anni 2000)
È di recente acquisizione. Raccolto in 2.800 scatole,  attualmente non è in consultazione. Lo CSELT (Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni), fondato a Torino da STET nel 1964, fu tra i primi centri di ricerca industriale in Italia.  La sua storia è quella di un’eccellenza italiana che ha svolto un ruolo di primo piano anche nello scenario di ricerca internazionale.
Archivi aggregati
Questa sezione conserva alcuni piccoli ma significativi fondi di provenienza varia. Il  fondo Andrea Viglongo (amico di Antonio Gramsci nonché  collaboratore di “Ordine nuovo” e successivamente editore) documenta le forme e i contenuti della pioneristica comunicazione aziendale negli anni ’20. Il fondo Aldo Goi, donato dai familiari, documenta l’impegno nella Resistenza dei partigiani  Stipel a Milano.  La serie Contratti di lavoro è una raccolta di documenti in copia prodotta in collaborazione con l’Archivio Storico CGIL di Torino.

La documentazione iconografica custodita dall’Archivio storico Telecom Italia è di circa 70.000 immagini, di cui circa 38.000 (tra fotografie, diapositive, positivi, negativi, ecc.) inventariate e in parte schedate. L’arco temporale va dai primi decenni del Novecento al 2000. I documenti provengono prevalentemente dalla stampa aziendale delle diverse società. Di particolare interesse sono i documenti che  provengono dall’archivio della redazione torinese del periodico aziendale “Selezionando”, il mensile che nasce come house organ Stipel per diventare nel 1964 house organ della Sip-Società italiana per l’esercizio del telefono.
Il patrimonio audiovisivo consiste in circa 2500 documenti in via di inventariazione e schedatura.

L’Emeroteca è una preziosa risorsa. Essa conserva non solo le testate aziendali prodotte dalla Sip elettrica, dalle varie società telefoniche concessionarie, dalla Sip telefonica, dalla Stet e dall’odierna Telecom Italia, ma anche  le riviste del fondo ASCAI (Associazione per lo Sviluppo delle Comunicazioni Aziendali in Italia): circa 700 house horgan di grandi e medie imprese italiane a partire dal secondo dopoguerra.
La biblioteca specialistica è un piccolo fondo librario che raccoglie relazioni e bilanci societari, manualistica tecnica, giuridica, gestionale, antinfortunistica e volumi sulla storia delle telecomunicazioni. È inoltre arricchita dalle tesi di laurea e dai saggi di ricerca prodotti da studenti e studiosi che hanno frequentato l’Archivio.
Per saperne di più

Il sito ufficiale dell’Archivio storico TIM    
La guida online
L’Italia chiamò! Racconti per immagini dall’Archivio storico Telecom Italia
Sulla figura storica di Andrea Viglongo e sul fondo a lui intitolato
La Resistenza dei telefonici e le carte Aldo Goi: approfondimenti
La storia di CSELT-TILab
Il percorso Leggere la fotografia
Sull’evento multimediale di public history Le signorine del telefono
Consulta la scheda del fondo Telecom Italia spa nel Portale degli archivi d’impresa

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