Dieci anni fa moriva la grande, battagliera e controversa giornalista e scrittrice Oriana Fallaci (Firenze, 29 giugno 1929 – Firenze, 15 settembre 2006). Il 15 settembre 2016, a Firenze, nella sala del Gonfalone di palazzo Panciatichi (via Cavour, 4), viene esposta per la prima volta una piccola selezione del materiale del fondo a lei intitolato che Edoardo Perazzi, nipote ed erede universale della scrittrice, donerà al Consiglio regionale a ricordo del suo profondo legame con la città.
Il Fondo rappresenta la vita professionale di Oriana Fallaci, dagli anni Cinquanta fino al 2006: materiale librario, archivistico e oggetti personali. Nella parte libraria sono raccolte tutte le sue opere a stampa, in italiano e nelle molteplici traduzioni in varie lingue, dall’inglese al norvegese fino al giapponese e al persiano.
L’attività giornalistica è ben rappresentata dalla presenza di numerosi giornali e riviste ai quali collaborò, tra cui «L’Europeo», di cui sono presenti i numeri dal 1958 al 1976, e il «Corriere della Sera» (2002-2006). Molto interessante è il materiale preparatorio: si trovano infatti dossier sui personaggi che avrebbe intervistato, contenenti materiali eterogenei (ritagli di giornale, appunti, di base per la stesura degli articoli, o dossier tematici, che coprono archi temporali più ampi, come quello sulla Russia,1970-1991). Tra la documentazione utilizzata per la stesura dei suoi articoli si segnalano, per il periodo in cui fu corrispondente di guerra in Vietnam, i comunicati emessi dalle Forze armate statunitensi. Ancor più preziosi i numerosi nastri audio (di vari tipi e formati) utilizzati per la raccolta delle interviste o come appunti per i suoi scritti.
Nel fondo sono inoltre presenti varie stesure e correzioni di bozze e traduzioni di quasi tutti i libri della scrittrice fiorentina, da Penelope alla guerra (1962) a Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci (2004). Da queste carte, dove sono presenti cancellazioni, notazioni, aggiunte, emerge il continuo lavoro di correzione, riscrittura, affinamento apportato dall’autrice ai propri testi. Tra il materiale per Un uomo (1979), libro dedicato ad Alekos Panagulis, uno dei leader della Resistenza greca alla dittatura dei Colonnelli e compagno di Oriana, troviamo anche carte autografe di Panagulis.
Molto ricca anche la rassegna stampa raccolta dalla stessa Fallaci: recensioni e articoli sulla sua persona o le sue opere, dagli anni ’60 in poi, con volumi rilegati dedicati a La rabbia e l’orgoglio (2001) e La forza della ragione (2004). Assai interessante la raccolta delle migliaia di messaggi ricevuti da aprile a settembre 2002 sul sito, creato da una giornalista francese, Thank you Oriana, contenuta in 15 volumi. Infine nel fondo sono presenti parte della corrispondenza e alcune fotografie della Fallaci.
Tra gli oggetti si segnala la macchina da scrivere modello Adler Junior 12, che sarà poi esposta nella Sala dedicata a Oriana Fallaci, allestita nella nuova sede della Biblioteca del Consiglio regionale in Palazzo Cerretani, aperta a breve.
Nella Sala saranno presenti e consultabili tutte le opere a stampa della scrittrice, in italiano e in lingua straniera.
Con l’acquisizione del fondo il Consiglio regionale si impegna a custodirlo e a valorizzarlo, affinché sia conservata la memoria e ulteriormente conosciuta la figura di Oriana Fallaci.