L’Archivio di Stato di Cremona può vantare un’esperienza di integrazione di giovani migranti (iniziata nel novembre del 2011), quando l’Istituto ha deciso di contribuire ad un progetto di integrazione, partecipando ad alcuni progetti cittadini rivolti a migranti e rifugiati.
Nell’ambito di un accordo sottoscritto dall’Istituto con la Caritas diocesana, il giovane Kaliffa Diarra, originario del Mali ma proveniente dalla Libia, ha iniziato a recarsi presso l’Archivio di Stato con frequenza di 6 ore a settimana per svolgervi lavoro di facchinaggio e pulizia, in un primo momento in forma gratuita e, successivamente, una volta ottenuto il permesso di soggiorno, con una retribuzione a carico della Caritas.
Mentre faceva pratica della lingua italiana e acquisiva esperienza di rapporto con il pubblico, Kaliffa Diarra si impadroniva delle dinamiche di lavoro nell’Istituto affiancando un altro straniero da molti anni in Italia e parzialmente disabile, accolto da tempo dall’Archivio di Stato, dove svolge per 9 ore alla settimana attività lavorative retribuite dal Comune di Cremona.
Il progetto ha avuto da subito una duplice valenza: il giovane profugo riceveva una formazione e, al tempo stesso, prestava assistenza a una persona con disabilità ma esperta di alcuni lavori da svolgere in Istituto. Dopo aver superato l’esame di italiano e preso la patente di guida, Kaliffa Diarra si è iscritto ad una scuola serale, continuando ad essere presente in Archivio, dove, con la guida e la supervisione del personale, ha svolto compiti di pulizia nei depositi, sistemazione dei fondi e anche di ricollocazione di faldoni.
Col passare del tempo Kaliffa ha acquisito notevole sicurezza e una buona conoscenza della disposizione dei depositi nell’edificio in cui ha sede l’Istituto: è stato quindi in grado di muoversi in totale autonomia, sia nella sistemazione dei locali sia nella ricopiatura delle scritte sui dorsi dei faldoni di alcuni semplici fondi che dovevano essere meglio elencati.
Si è inoltre dimostrato un valido collaboratore nell’allestimento di mostre e nel montaggio delle strutture, rivelandosi inoltre una presenza insostituibile in occasione di eventi, per la naturale predisposizione a cogliere le necessità del momento.
Infine, a conclusione di uno stage svolto per la scuola professionale, nel mese di marzo 2016, Kaliffa è stato assunto dall’azienda meccanica in cui ha prestato attività.
Da quella data, con un nuovo progetto con scadenza in autunno, la Caritas diocesana ha affidato all’Archivio di Stato altri due giovani, da pochi mesi in Italia, per svolgere attività di pulizia e sistemazione nei depositi, con una borsa lavoro finanziata dalla Regione Lombardia.
Alcuni articoli (La Provincia di Cremona, CremonaOggi) pubblicati sulla stampa cittadina dimostrano l’interesse suscitato da queste esperienze di integrazione di giovani extracomunitari in Archivio di Stato.