A Bologna, l’archivio della Casa intitolata all’attrice Lyda Borelli, una casa di riposo che ospita artisti in pensione, contiene un ricco complesso documentario che copre gli anni 1917-2005.

Marcello Mastroianni in visita alla Casa Lyda Borelli (1996)

La Fondazione Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo di Bologna poggia sulle pendici del lungo porticato che conduce alla Basilica di San Luca su un rilievo a fianco del Teatro delle celebrazioni di Bologna, in via Saragozza 236.

La villa, che rappresenta un interessante esempio di architettura déco degli anni Trenta, venne ideata dall’impresario teatrale Adolfo Re Riccardi e da un gruppo di intellettuali, artisti e scrittori, per realizzare un luogo di riposo per artisti drammatici sul modello delle Maisons de rétrâite e della Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi.

La Casa di riposo Margherita di Savoia per gli artisti drammatici, costruita su terreno donato dal comune di Bologna e inaugurata il 28 ottobre 1931, ha mutato denominazione più volte in questo secolo di vita, come è accaduto quando, a seguito di un lascito, il conte Vittorio Cini, nel 1959, in ricordo della moglie Lyda Borelli, dotò l’ente di cento milioni di lire, che resero possibile realizzare gli ultimi tre piani della villa, la cappella privata dedicata a San Genesio, protettore degli attori, che oggi conserva (dopo i restauri del 2006) considerevoli fondi librari di argomento teatrale, e, infine, il Teatro delle celebrazioni, inaugurato nel 1983 alla presenza, anche, di Edoardo de Filippo, Monica Vitti e Renato Rascel.

Nel corso di questi decenni, nell’archivio, oggi riorganizzato, condizionato e protetto, si sono sedimentate le carte prodotte e raccolte dalla Casa nello svolgimento delle attività di beneficenza, di assistenza e di carattere culturale che l’hanno contraddistinta e hanno animato gli ultimi anni di vita di chi, ospite, ha operato nel campo artistico e nel mondo dello spettacolo, come attori, registi e musicisti.

Alla documentazione propria, riguardante l’amministrazione e il patrimonio, si affiancano raccolte, complessi documentari e fondi fotografici personali o familiari lasciati in eredità dagli ospiti della Casa. Tali complessi documentari sono fruibili presso la Biblioteca San Genesio, mentre gli inventari sono stati pubblicati online arricchiti di numerose riproduzioni digitali collegate alle descrizioni archivistiche.

Il complesso documentario proprio copre gli anni 1917-2005 ed è costituito di 61 registri, 179 buste (con all’interno 9 registri, 1064 fascicoli, 4 volumi), 17 volumi, 3 cartelle e si compone della documentazione relativa all’amministrazione e al patrimonio, da cui emergono, in particolare modo, i disegni architettonici relativi al Teatro delle celebrazioni, un’ampia sezione denominata Lavori e progetti con planimetrie e progetti riguardanti le diverse fasi di edificazione e ristrutturazione della Villa, e un nucleo fotografico (1880-2008) di ben 1737 fototipi conservati in 21 scatole, fatta eccezione per 183 fotografie in cornice.
Tale patrimonio di provenienza eterogenea è formato da ritratti di attori e di personalità del mondo della cultura, della politica e dello spettacolo che sono passati in visita a Casa Lyda Borelli, oltre che da fotografie relative a compagnie teatrali, spettacoli ed eventi legati alla storia della Casa e del Teatro.
Della collezione di 550 dischi (1913-1980) a disposizione degli ospiti della villa è stata catalogata la raccolta di dischi degli anni 1913-1919 donati dalla contessa Guidetti, la cui rara esecuzione è ascoltabile, grazie a riproduzioni fruibili online.

La relazione, del tutto unica e originale, che si viene ad instaurare ogni volta tra gli ospiti e la residenza di via Saragozza ha fatto sì che nel corso di questo secolo numerose raccolte e complessi archivistici rimanessero presso Casa Lyda Borelli. Di quegli oltre 40 complessi speciali, tutti straordinariamente interessanti, si dirà brevemente di uno, almeno.
Le carte di Michele Leskovic (1911-1981) si conservano in 8 buste (con all’interno 61 fascicoli) e 3 volumi e sono costituite, principalmente, di documentazione relativa al periodo futurista dello scrittore. Vi si comprendono, tra le serie più interessanti, il carteggio con personalità di rilievo del movimento futurista, un’ampia raccolta di manifesti, bozze di scritti, materiale a stampa e grigio vario quali monografie, periodici, articoli di giornale, in gran parte riprodotto digitalmente, e materiale fotografico consistente in ritratti, alcuni dei quali autografati, di Marinetti e di altri artisti appartenenti al movimento futurista, fotografie di scena di film e spettacoli teatrali interpretati dalla moglie di Leskovic, Lia Orlandini.
Si conservano anche le riproduzioni dei disegni dell’architetto, presenti nel volume Sant’Elia e l’architettura futurista mondiale, curato con lo pseudonimo futurista Escodamè in collaborazione con Filippo Tommaso Marinetti ed Enrico Prampolini, nel 1931, per l’editore Morreale.

Al Leskovic sono stati dedicati un percorso di ricerca e una mostra virtuale dal titolo Michele Leskovic detto Escodamè: istantanee di una meteora futurista, a partire dalla quale è sempre possibile risalire alle descrizioni archivistiche e navigare nell’albero.
Infine in occasione di una mostra dal titolo Tramandate trame. Lyda Borelli. Raccolte e racconti dalla Casa per Artisti tenuta nel novembre 2014 presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna è stato realizzato un percorso illustrativo ideato da Alberto Beltramo intitolato Emozioni e visioni: la Casa di riposo Lyda Borelli.

Fondazione Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo di Bologna

via Saragozza, 236
40135 Bologna
tel. 051 6150911; fax 051 6150955; casa_borelli@tin.it

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