A conclusione del lavoro di riordino ed inventariazione iniziato nel 2016 e conclusosi nel 2020, l'Archivio di Stato di Lucca ha organizzato una giornata di studi, una mostra documentaria ed un laboratorio didattico per aprire alla cittadinanza ed agli esperti di settore il patrimonio documentario del fondo dei Regi Ospedali ed Ospizi, ente che, dal 1808 al 1985, concentrò, sotto varie denominazioni, l'amministrazione e la cura dei poveri e degli infermi nel territorio lucchese.
L’intero progetto, frutto del lavoro di Michela Molitierno in collaborazione con il funzionario dell’Archivio di Stato Veronica Bagnai Losacco, è stato finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, con la quale l’Istituto mantiene da anni un costante rapporto di patrocinio in relazione a lavori di inventariazione su fondi contemporanei.
Nel 2021, la banca dati frutto dell’inventario dei Regi Ospedali ed Ospizi ha trovato definitiva collocazione sul software Archimista, strumento messo a disposizione da ICAR per la fruizione da remoto delle descrizioni archivistiche tramite la pubblicazione sul portale SAN – Sistema archivistico nazionale.
Il progetto di riversamento dei dati ha comportato un’intensa attività di dialogo tra ICAR e l’Istituto, con il fine di definire i vari livelli di descrizione e rendere un quadro sufficientemente chiaro della complicata successione degli enti che, nei quasi due secoli di attività del soggetto produttore, assunsero la gestione della cura degli infermi e dell’infanzia disagiata nel territorio lucchese.
Oggi, il tema degli archivi sanitari è al centro di un interesse che riscopre, carte alla mano, la storia della malattia e della marginalità come momento di riflessione sul proprio passato, sia individuale che di comunità. Approfondire il funzionamento e la conoscenza degli enti di assistenza apre alla riflessione, mai come adesso attuale, sulla sanità pubblica come momento di legittimità, come elemento di coesione e di condivisione, a partire da epoche in cui il disagio sociale, fisico e mentale era, alternativamente, oggetto di attenzioni filantropiche o politiche, finalizzate entrambe ad alleviare le sofferenze dei più deboli e diminuire la delinquenza.
La giornata di studi, tenutasi il 10 dicembre presso il Complesso degli Ex macelli, sede sussidiaria dell’Archivio di Stato, ha voluto indagare con una prospettiva multidisciplinare il tema degli archivi sanitari, le loro peculiarità, le problematiche legate alla fruizione e all’accesso ai dati, dando il dovuto spazio anche alla sua dimensione locale e cittadina e adottando per l’occasione un taglio scientifico ed al contempo divulgativo.
Michela Molitierno e Veronica Bagnai Losacco hanno illustrato le peculiarità del fondo e le criticità affrontate nel corso del progetto, consentendo di aprire al successivo dialogo tra i relatori presenti. Elisabetta Reale, direttore di ICAR, ha approfondito la conoscenza di SIAS e della sua recente reingegnerizzazione, puntando il fuoco sulla situazione lucchese. A seguire, Federico Valacchi, dell’Università di Macerata, ha introdotto il tema della fruizione in digitale del patrimonio archivistico e delle politiche di digitalizzazione italiane, seguito da Maria Francesca Stamuli, della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana, che ha aggiunto il punto di vista regionale in merito ai fondi sanitari, già oggetto di censimento e finanziamenti pubblici che, oltre a porli al centro di una nuova visibilità, ne ha garantito in parte il recupero e la fruizione. Raffaele Domenici, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ed esperto di storia della sanità ed assistenza a Lucca, ha infine ricondotto il dialogo nella sua dimensione cittadina con spunti derivanti dai suoi molteplici studi sulle carte.
Nel pomeriggio è stata inaugurata la mostra documentaria che ha l’intento di aprire il più possibile alla cittadinanza la conoscenza di questo patrimonio archivistico ed espone, nelle numerose sezioni, le carte e gli oggetti conservati nel fondo. Il percorso inizia dagli aspetti istituzionali dell’ente, con la successione degli statuti e dei regolamenti di varie epoche storiche, per passare subito dopo a testimonianze insolite sugli strumenti e sulle pratiche mediche in uso nel periodo. Si prosegue poi con la ricca serie degli alberi genealogici e dei lasciti degli assistiti e, a seguire, la suggestiva raccolta dei “segnalini” dei bambini abbandonati ospiti del brefotrofio: piccole medagliette o immagini sacre, di fattura umile o ricercata, accompagnate talvolta da ritagli di carta sui quali le “madri occulte” indicavano il nome del neonato e l’eventuale avvenuta somministrazione del battesimo.
Per coinvolgere anche i bambini ed introdurli, con strumenti adeguati, alla conoscenza del patrimonio dell’Archivio di Stato ed al significato della conservazione e della memoria, si è dato spazio ad un laboratorio didattico nel quale i più piccoli si sono cimentati, con il supporto di LuccaCREA e degli educatori della LudoLega lucchese, nell’assemblaggio di un manoscritto.
La registrazione del convegno è disponibile sul canale Youtube e sulla pagina Facebook dell’Archivio di Stato di Lucca.
La mostra rimarrà aperta, con visita guidata su prenotazione, tutti i venerdì mattina fino al 28 gennaio 2022.
Per saperne di più
Informazioni e recapiti nella pagina dedicata nel sito dell’Archivio di Stato di Lucca
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