In uno scenario che vede la sempre maggiore diffusione dell’utilizzo dei Linked Open Data anche l’Archivio storico di Intesa Sanpaolo continua a contribuire all’arricchimento del Web Semantico, mettendo a disposizione un gran numero di dati, tratti dalle fonti primarie che conserva.

In uno scenario che vede la sempre maggiore diffusione dell’utilizzo dei Linked Open Data – ne sono un esempio il nuovo catalogo ICCD, il portale https://dati.beniculturali.it/ del MIBACT, il progetto dati SAN LOD, solo per citarne qualcuno – anche l’Archivio storico di Intesa Sanpaolo continua a contribuire all’arricchimento del Web Semantico, mettendo a disposizione un gran numero di dati, tratti dalle fonti primarie che conserva. 

Consentire la diffusione delle informazioni in modo accessibile e sostenibile; far crescere la conoscenza condivisa della storia bancaria (e non solo), favorire la collaborazione fra istituti diversi in maniera decentrata e sinergica, creando “ponti” fra isole di saperi: sono questi alcuni degli obiettivi che l’Archivio storico si è prefisso già nel 2016, scegliendo di adottare i LOD per pubblicare i dati relativi agli scritti di alcune delle personalità storiche più rilevanti delle banche

Quel primo passo è stato seguito nel 2019 dal progetto di collaborazione con la Fondazione CDEC (Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), relativo alricco patrimonio informativo delle carte del Fondo Egeli sulla confisca dei beni ebraici operata fra il 1938 e il 1945 in Lombardia dal regime fascista. Grazie ai LOD, i dati dell’Archivio si legano alla ricca documentazione sulle vittime della Shoah in Italia conservati dalla Fondazione, rendendo possibile ricostruire le storie dei cittadini ebrei lombardi perseguitati, sottoposti alla requisizione dei beni, arrestati e detenuti nei campi di concentramento o in fuga durante il fascismo.
A questo primo nucleo informativo si aggiungeranno prestoi dati provenienti dal Fondo Egeli dell’archivio storico dell’Istituto Bancario San Paolo, conservato dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo: la condivisione delle informazioni permetterà di creare uno strumento efficace per l’arricchimento della conoscenza sul tema e per la fruizione attraverso il web. 

L’estensione dell’uso delle tecnologie LOD a vari ambiti, tipologie documentarie e temi presenti nelle carte dell’Archivio storico Intesa Sanpaolo ha però da subito messo in evidenza la mancanza di una ontologia che fosse in grado di descrivere il contenuto degli archivi e dei documenti di banca, in tutte le loro peculiarità. Con l’aiuto di regesta.exe, l’Archivio storico ha ideato questo strumento e realizzato la Description Banking Archives Ontology (DBA Ontology), partendo proprio dall’analisi delle carte conservate e delle loro esigenze descrittive.
Lo studio delle varie tipologie documentarie e delle informazioni in esse contenute, l’analisi delle attività della banca e dei suoi flussi documentali, sono stati fondamentali per la realizzazione dell’ontologia, costruita con un modello descrittivo funzionale e sufficientemente astratto proprio per garantire la descrizione di processi bancari anche molto diversi – per finalità, attori, flussi e modalità -, ma anche per permettere l’applicabilità dello strumento in differenti contesti, il riuso di modelli consolidati e l’integrabilità con dati provenienti da archivi di altra natura.

La DBA Ontology è inoltre la base per la strutturazione dei dati del progetto “Archivi. Che imprese!” che, partendo dalle molteplici fonti sul finanziamento alle aziende, ha come obiettivo la raccolta, l’integrazione e la diffusione nel web semantico di informazioni attendibili su questo tema. 

L’Archivio Storico Intesa Sanpaolo raccoglie infatti gli archivi di numerose banche che nel tempo sono state protagoniste dell’attività creditizia, primo fra tutte l’Istituto Mobiliare Italiano.
Al dataset dell’IMI e a quello della Banca Commerciale Italiana (Fondo Sofindit), integrati nel 2019 con quelli della Cassa del Mezzogiorno e di IRI Istituto per la Ricostruzione Industriale, conservati dall’Archivio Centrale dello Stato, si stanno via via aggiungendo i dati provenienti da altri archivi, tra cui il Credito Industriale Sardo e il Mediocredito Regionale Lombardo.

Obiettivo ambizioso del progetto è quello di pubblicare in formato LOD questo ricco patrimonio informativo – che sarà fruibile anche in un ambiente dedicato -, mettendo così a disposizione della comunità informazioni provenienti da fonti primarie, attendibili e affidabili, integrabili e strutturabili che possano dare una visione complessiva, creare nuovi scenari e gettare una nuova luce sul tema del finanziamento alle imprese e sulla storia di impresa in generale. Non solo. L’auspicio dell’Archivio storico è che anche altri soggetti conservatori che detengono patrimoni analoghi o producono corredi informativi integrabili – ognuno con le proprie specificità e caratteristiche, vogliano partecipare all’iniziativa, nell’ottica della condivisione che caratterizza i LOD.

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