Per la Giornata del Paesaggio 2021 la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana ha deciso di organizzare, in collaborazione con l’Associazione Pietro Porcinai, il pomeriggio del 17 marzo, una tavola rotonda in diretta streaming sulla Pagina Facebook istituzionale dal titolo L'Archivio Porcinai: tutela e valorizzazione tra carte e territorio.
Si è parlato di Pietro Porcinai (Firenze 1910 – 1986), uno dei più importanti architetti del paesaggio del secolo scorso, e del suo archivio, da molti anni tutelato dalla Soprintendenza. Hanno preso parte all’incontro Anna Porcinai, colei che tra gli eredi Porcinai ne cura l’archivio, e alcuni rappresentanti dell’Associazione Pietro Porcinai: Franco Panzini, presidente dell’Associazione, architetto e storico del paesaggio e docente presso il Master in paesaggio dell’Università IUAV di Venezia e della Scuola di architettura dell’Università degli studi di Roma 3; Mara Filippi, consigliere dell’Associazione, architetto paesaggista, laureata alla IUAV di Venezia e libera professionista; Marco Ferrari, socio dell’Associazione, architetto paesaggista e dottorando in Beni architettonici e paesaggistici presso il Politecnico di Torino, dove collabora nella didattica dei corsi di Restauro. Dal canto suo, la Soprintendenza era rappresentata dalla soprintendente ad interim, Sabina Magrini, e dai funzionari Monica Nocentini e Luca Faldi, che si sono occupati direttamente della tutela e valorizzazione dell’archivio in questione.
Durante l’incontro si è voluto mettere a fuoco l’importanza dell’archivio, il suo interesse nonché l’attualità del pensiero di Pietro Porcinai. Non è di poco conto il fatto che l’incontro online promosso dalla Soprintendenza abbia seguito di pochi giorni un appuntamento altrettanto rilevante: la puntata della trasmissione televisiva Presa Diretta del 15 marzo 2021 in cui, a proposito della infiltrazione della ‘ndrangheta nel tessuto socioeconomico di Vibo Valentia, si è fatto riferimento a recenti indebiti interessi della cosca Mancuso sul villaggio vacanze Gioia del Tirreno (ex Valtur) di Nicotera Marina, progettato a suo tempo proprio da Pietro Porcinai. Nel corso della trasmissione televisiva Mara Filippi ha approfondito alcune delle caratteristiche del villaggio – dichiarato il 7 agosto 2019 di interesse particolarmente importante da un punto di vista architettonico e paesaggistico – e soprattutto la sua valenza per la promozione del territorio pur nel rispetto della eco-sostenibilità. Tali temi sono stati poi ripresi in occasione della tavola rotonda online del 17 marzo nell’intervento stesso della Filippi.
L’archivio Porcinai, come tutti quelli di architettura, è costituito da una compresenza di varie tipologie documentarie:
- una prevalenza di documentazione grafica ed iconografica (tavole e rotoli di progetto, in originale e in copia, fotografie sotto forma di pellicole, stampe, diapositive, raccolte grafiche, schizzi, acquerelli, tempere e lucidi) che presentano non pochi problemi di conservazione in considerazione della loro strutturale fragilità);
- documentazione in senso stretto (carteggi ufficiali e privati, relazioni su differenti argomenti, pareri tecnici, consulenze, verbali di vario genere);
- oggetti (plastici e prototipi);
- materiale librario (libri, riviste, periodici…).
Pietro Porcinai portò sempre con sé il proprio archivio, ad ogni cambio di sede del suo studio professionale a Firenze, fino all’ultimo trasferimento a Villa Rondinelli, a Fiesole, nel 1957. Qui si trova ancora oggi, in particolare nella limonaia annessa alla Villa e restaurata, dove fu depositato nel 1989.
L’Archivio nel suo complesso è stato vincolato dalla Sovrintendenza archivistica della Toscana il 24 novembre 1997 per metterlo al riparo da dispersioni e/o smembramenti e anche per garantire il diritto di consultazione da parte degli studiosi. Si tratta, tra l’altro, di un archivio abbastanza consultato con un incremento di richieste negli ultimi 5 anni del 130%. La Biblioteca invece è stata dichiarata di interesse dalla Regione Toscana nel 2010.
Proprio la frequente consultazione ha imposto una scelta conservativa impegnativa per il Ministero, anche da un punto di vista finanziario. In primis ha avuto luogo una campagna quadriennale di restauri (2002 -2005) dedicata al recupero di 524 disegni, promossa dalla compianta collega Elisabetta Insabato alla quale si deve riconoscere di avere intuito il futuro “successo” di questo archivio specie dopo il convegno fiorentino dell’ottobre 2004 su Scienza, natura, eclettismo nell’opera di Pietro Porcinai. “Successo” e tutela, però, possono finire con il confliggere. La Soprintendenza, quindi, ha concordato con la proprietà una limitazione degli ammessi alla consultazione degli originali in base ad un “secondo livello” di ricerca (dottorati, post-dottorati, docenti universitari, professionisti, studiosi in preparazione di pubblicazioni monografiche) proprio a maggior tutela di quei documenti la cui frequente consultazione finirebbe per comprometterne la conservazione. Parimenti è stato deciso di intervenire per rendere più precisi gli strumenti di corredo, al fine di agevolare la ricerca, allo scopo di evitare movimentazione inutile. Non si nasconde che sarebbe naturalmente opportuna anche una campagna di digitalizzazione dei materiali.
Merita un accenno anche l’ultimo intervento promosso e finanziato con fondi statali, che ha permesso, nel 2014, alla architetta Gabriella Carapelli di concludere il riordino dei disegni relativi ai giardini di Firenze e della sua provincia e al dott. Claudio Cordoni, l’anno precedente, di quelli relativi alla provincia di Pistoia. Il “cantiere” dell’archivio, tuttavia, “non resta” e proprio due anni fa, nella prima metà dell’anno 2019, è stato anche ristrutturato il locale di conservazione con precedente spostamento in sede temporanea del corpus documentale e successivo rientro in sede.
Questo breve excursus non si può chiudere senza un cenno alla costante collaborazione con la dottoressa Anna Porcinai, figlia e comproprietaria, una collaborazione anche umanamente ricca e calorosa, con la quale si “alleggerisce” il dovere della tutela perché insieme volta a progettare e a cercare strade per raggiungere fini comuni radicati, in primis, nella conservazione come “terreno” da cui dar principio alla creazione di ogni “paesaggio”.
Dagli scritti e dai progetti di Pietro Porcinai emerge con tutta evidenza una visione urbanistica dove l’uomo rispetta la dimensione naturale di paesaggio e ambiente. La sua è una visione attenta ai temi ambientali, che anticipa di decenni le idee odierne e molti suoi progetti sono presenti nel portale organizzato dalla Direzione generale della creatività contemporanea che raccoglie l’insieme delle architetture contemporanee di interesse storico-artistico del secondo Novecento in Italia.
Ai fini della tutela e della valorizzazione dell’opera architettonica e paesaggistica di Pietro Porcinai è evidente che la possibilità di confrontare ed integrare i dati strutturati presenti nelle banche dati ministeriali citate offre naturalmente strumenti preziosissimi di analisi e confronto. La difesa del territorio e della cultura che esso esprime ne viene rinforzata oltre modo.
Per saperne di più
Video pagina Fb della SAB Toscana
Per una sintetica biografia di Pietro Porcinai si rimanda alla scheda Siusa
Per maggiori notizie sull’archivio di Pietro Porcinai si rimanda alla scheda SIUSA
Portale Architetture del secondo Novecento della Direzione generale Creatività contemporanea