Il prossimo 20 novembre, nell’ambito della XIX settimana della cultura d’impresa, promossa da Confindustria si colloca l’evento  di presentazione del volume Archivi d'impresa. Archivisti, storici, heritage manager di fronte al cambiamento, realizzato per i tipi delle Edizioni ANAI su iniziativa di ENI e di Fondazione Dalmine.

Il prossimo 20 novembre, nell’ambito della XIX settimana della cultura d’impresa, promossa da Confindustria si colloca l’evento (per saperne di più) di presentazione del volume Archivi d’impresa. Archivisti, storici, heritage manager di fronte al cambiamento, realizzato per i tipi delle Edizioni ANAI (per saperne di più) su iniziativa di ENI e di Fondazione Dalmine.

il volume raccoglie i contributi di 38 autori  e racconta l’intensità delle trasformazioni economiche, sociali, tecnologiche che sono intervenute negli ultimi decenni e hanno posto le imprese e la comunità archivistica di fronte a sfide del tutto nuove e complesse. Affronta in una riflessione a più voci i temi puramente archivistici della creazione, dell’ordinamento, della conservazione, della tutela, dell’uso del patrimonio documentale delle aziende italiane, con l’obiettivo di promuovere nuove e più efficaci forme di valorizzazione di questa straordinaria eredità culturale.

Le diverse esperienze che negli anni avevano trovato momenti di riflessioni disgiunti trovano oggi una sintesi condivisa. Questa esigenza di confronto emerge chiaramente nella premessa a cura di Giorgetta Bonfiglio-Dosio, Carolina Lussana e Luisa Nardi:

“… In fondo, da quel lontano 1972, quando per la prima volta quando per la prima volta in Italia la parola “impresa” era stata associata ad “archivi”, era passato quasi mezzo secolo. Forse era arrivato il momento di fare il punto e mettere a fattor comune esperienze, buone pratiche e riflessioni. Ne è venuto fuori un pomeriggio intenso, in cui si sono condivise esperienze, sono emerse differenze nei punti di vista, in uno scambio di opinioni che si è fatto via via più partecipato e appassionato. Ci si è lasciati con la consapevolezza che i tempi erano ormai maturi per produrre un bilancio che ci permettesse di focalizzare i punti di forza, capire che cosa aveva funzionato (certamente la valorizzazione) e che cosa invece ci vedeva insoddisfatti (ad esempio, la capacità di promuovere nuove ricerche e attrarre giovani studiosi). Nelle settimane e nei mesi successivi si è aperto un confronto serrato durante il quale se da una parte siamo stati costretti a prenderci qualche colpa dall’altra abbiamo potuto constatare di avere raggiunto anche risultati importanti”.

Questa urgenza di raccontare, presente in tutti i contributi e nell’intero volume, rappresenta in modo plastico la volontà di comprendere a che punto del cammino la comunità archivistica che tutela e valorizza gli archivi d’impresa italiana è giunta. Tendere ancora e forse sempre al futuro.

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